La falesia cede ancora, nuovo crollo a Torre dell'Orso: «Scogliera vietata»

La falesia cede ancora, nuovo crollo a Torre dell'Orso: «Scogliera vietata»
di Maria DE GIOVANNI
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Sabato 6 Luglio 2019, 15:24 - Ultimo aggiornamento: 7 Luglio, 20:37
Nuovi crolli a Torre dell'Orso, marina del comune di Melendugno: nella mattinata di ieri è si è sbriciolata come pane secco un altro tratto di falesia, davanti alle Due Sorelle. Località Punta Matarico, la punta estrema della baia della località balneare che in questo periodo viene presa d'assalto dai bagnanti. Come ieri del resto, con centinaia di bagnanti, a poche decine di metri di stanza. E, infatti, a dare l'allarme sono stati alcuni turisti che hanno chiamato i carabinieri e la polizia municipale di Melendugno.
Ci sono stati attimi di panico e paura, la zona che è crollata è una fascia di costone che già in passato aveva avuto cedimenti.
Questa volta la natura ha distrutto davvero tanta falesia, ma c'era da aspettarselo perché tutto il costone delle marine del comune di Melendugno è interessato da questi crolli improvvisi.
Sul posto ieri c'è stato tanto da fare. Carabinieri e agenti della polizia locale, con il comandante Antonio Nahi, hanno appurato la pericolosità della zona. Un lavoro costante e ininterrotto senza fermarsi, trattenendosi anche oltre l'orario lavorativo. Sul luogo si è delimitato subito il perimetro a rischio, grazie anche al supporto del personale dell'ufficio tecnico comunale, dapprima con nastro di segnalazione - oltretutto quella è una zona con pineta - e poi con delle staccionate, per proseguire poi a recintare tutta la zona per impedire a chiunque l'accesso.
«Non è una situazione facile, tutt'altro. I miei vigili sono intervenuti fin da subito - dichiara il comandante Antonio Nahi hanno fatto un lavoro terribile, sotto il sole cocente, hanno messo in sicurezza la zona, perimetrando e transennando per preservare l'incolumità pubblica. Sono rimasti sempre lì, solo con una bottiglietta d'acqua, questo a significare quanto impegno e spirito di sacrificio vi è in ognuno di loro. Hanno dovuto allontanare tante persone che incuriosite volevano accedere alla zona rossa senza pensare al pericolo che stavano correndo. L'allarme non è rientrato, ecco perché io invito chiunque a non avvicinarsi, a non curiosare, perché altri crolli potrebbero verificarsi. Sono davvero stanco e stufo di ripetere sempre le stesse cose a gente che non comprende la gravità dei fatti. Oltretutto vi è una ordinanza emessa già da tempo che disciplina la costa da Torre Specchia a Torre Sant'Andrea, e io in quella ordinanza dico che di volta in volta saranno richiamati i punti dove si sono verificati altri crolli. La zona è interdetta su tutto il litorale, su tutta la falesia».
Insomma fatica, lavoro, il caldo e la stagione estiva ricca di turisti di certo non hanno facilitato le operazioni di messa in sicurezza.
L'appello arriva anche dal primo cittadino di Melendugno Marco Potì «È giusto rendere i meriti a chi si è speso da questa mattina, ho tutte le chiamate e messaggi a testimoniarlo. Il mio appello accorato è rivolto a tutti turisti, ai villeggianti, ai diportisti, a cui io ribadisco la bellezza assoluta ed eccezionale del nostro mare e delle nostre acque e delle nostre coste. Alcune delle quali sono irraggiungibili dalla terra, visto che sono fino a venti metri sul livello del mare, ma sono altrettanto fragili e potrebbero - come è successo questa mattina - avere questi fenomeni improvvisi senza allerta. Non bastano i divieti della balneazione a mare della Capitaneria di porto e l'attività che svolge la stessa con le motovedette in acqua, non bastano i cartelli monitori, le staccionate che abbiamo installato lungo la costa, le barre, la vigilanza della polizia municipale, non basta tutto ciò se non c'è la prudenza, e la fruizione consapevole dei bagnanti. Ecco perché il mio appello è rivolto ai tanti ospiti ai tanti amanti di questa parte del Salento, di porre attenzione».
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