Impigliato su un pino a nove metri d'altezza Salvato paracadutista

Impigliato su un pino a nove metri d'altezza Salvato paracadutista
di Valeria BLANCO
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Lunedì 27 Agosto 2018, 20:53 - Ultimo aggiornamento: 20:55
Forse un lancio sbagliato, oppure un calcolo dei venti clamorosamente errato. Quale che sia stata la causa, nel tardo pomeriggio di ieri un paracadutista - che si era lanciato insieme con un gruppo di amici - è rimasto impigliato con la sua attrezzatura ad un albero in una delle marine di Melendugno.
Sono stati momenti di grande paura, perché per il temerario appassionato del vuoto qualcosa è andato storto: così, quella che doveva essere una domenica pomeriggio all'insegna del vento nei capelli, si è trasformata in una giornata da dimenticare.
Ma andiamo con ordine: attorno alle 19.50 qualcuno ha lanciato l'allarme chiamando la centrale operativa dei Vigili del fuoco. Dalla pineta situata a due passi dal Babilonia - siamo a Torre Sant'Andrea, una delle marine di Melendugno - arrivavano richieste di aiuto: è bastato alzare gli occhi al cielo per vedere un uomo che penzolava dal ramo di un altissimo pino.
La macchina dei soccorsi è scattata subito: due mezzi del Vigili del fuoco con le autoscale sono partiti uno dal comando provinciale di Lecce e l'altro da Maglie. Giunti sul posto, i pompieri hanno constatato come effettivamente su un pino si fossero incastrati i fili di un paracadute. E, attaccato ad esso, c'era anche il paracadutista: un 47enne di Cerignola in vacanza nel Salento, in forte stato di agitazione. L'uomo penzolava da un'altezza di circa nove metri: troppo anche per raggiungerlo con l'autoscala.
I vigili del fuoco hanno quindi ritenuto di dover chiedere l'intervento da Taranto di un autocarro dotato di telo, nell'eventualità - che a un certo punto delle operazioni di salvataggio sarebbe diventata quasi una certezza - che l'unico modo per far scendere il paracadutista fosse quella di recidere le corde e lasciarlo cadere sul telo.
Sarebbe stata una scena da film. Invece, nell'attesa del mezzo che nel frattempo da Taranto si era già messo in marcia, i vigili del fuoco hanno continuato a lavorare ed alla fine sono riusciti a mettere in salvo lo sfortunato paracadutista. L'intervento per il salvataggio dell'uomo è durato circa un'ora, mentre un'altra ora è stata necessaria per salvare anche il paracadute, che sarà restituito al malcapitato. Una tragedia sfiorata, dal momento che nei pressi della Baia ci sono scogli appuntiti e alti faraglioni. E che, se appena il paracadutista fosse atterrato qualche metro più in là, le conseguenze sarebbero potute essere ben più drammatiche. Invece, l'uomo se l'è cavata con uno spavento e con appena qualche graffio. Ai soccorritori ha spiegato che l'atterraggio avrebbe dovuto essere sempre a Melendugno, ma certamente non nella pineta né così vicino agli scogli. I medici del 118, presenti sul posto, lo hanno visitato e gli hanno riscontrato un forte stato d'ansia, classificando l'intervento come un codice giallo. Non è stato necessario comunque il trasporto in ospedale.
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