L’ombra dei riti satanici o solo bravate di cattivo gusto? Si è acceso il faro dei carabinieri e della prefettura su una serie di misteriosi e preoccupanti ritrovamenti alla periferia di Lecce. Statuette sacre prive di braccia e piccoli teschi fissati col silicone su alcune panchine, nonché quadri appesi e incollati alle cabine Enel: si tratta di decine di episodi che si sono verificati nel corso dell’estate nell’area residenziale del “Comparto 60”, alle spalle della Clinica Città di Lecce, con ingresso da via dei Condò. L’ultimo caso, denunciato dalla pattuglia di un istituto di vigilanza privato che sorveglia numerose abitazioni della zona, risale all’1 settembre.
L'Sos al prefetto
Dopo l’esposto indirizzato al prefetto e firmato da una quarantina di residenti, in cui si parla degli inquietanti ritrovamenti come di “rappresentazioni sataniche”, i carabinieri hanno avviato un’indagine per fare luce su questa storia dai risvolti noir: una vicenda costellata da numerosi segni che, almeno apparentemente, si rifanno ai mondi occulti del satanismo e dell’esoterismo. A puntare una lente è stata anche la stessa prefettura. Lo ha fatto nei giorni scorsi, quando la questione è stata affrontata nel corso di un tavolo tecnico presieduto dal prefetto Maria Rosa Trio. Un approfondimento necessario per arginare eccessivi allarmismi ed evitare comunque di sottovalutare qualsiasi avvisaglia. Anche perché nella denuncia, corredata da numerose foto e indirizzata ai vertici di via XXV Luglio, i residenti parlano di «una situazione di timore e preoccupazione» e riferiscono di «oggetti e dipinti probabilmente ascrivibili ai percorsi delle sette sataniche».
Maggiori controlli
In particolare, statuette e riproduzioni (raffiguranti Santi e anche il volto di Cristo) «prive di braccia e debitamente ancorate col silicone sulle panchine, nonché scritte misteriose e anche quadri appesi e incollati perfettamente sulle cabine Enel».