Dal pubblico: «Non vogliamo Fitto» ma il leader smorza i toni e ironizza

Dal pubblico: «Non vogliamo Fitto» ma il leader smorza i toni e ironizza
di Matteo CAIONE
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Giovedì 20 Febbraio 2020, 19:40 - Ultimo aggiornamento: 22:10
L'approdo salentino di Matteo Salvini è in un oleificio di Squinzano, un luogo simbolo di una terra martoriata dalla xylella. L'agricoltura è il nervo scoperto, ma nel capannone della Cooperativa agricola squinzanese, che ieri sera ribolliva di sostenitori giunti da ogni parte del Salento e della Puglia, il leader della Lega si è scontrato anche col tema caldo della candidatura alla presidenza della regione per il centrodestra. «Non vogliamo Fitto», hanno urlato alcuni militanti che per un paio di volte hanno interrotto il leader leghista per contestare la possibile candidatura dell'eurodeputato di Maglie, già governatore dal 2000 al 2005. L'ex ministro dell'Interno, in prima battuta, ha cercato di glissare con l'ironia: «Ho capito che hai problemi con l'affitto...». Poi ha ribadito: «Non è una questione personale. Io ho a cuore la squadra e l'unità del centrodestra. L'importante, comunque, è che vi prepariate a mandare a casa il Pd ed Emiliano», ha detto Salvini.
 


Il cuore pulsante della Lega salentina ha fatto capolino nella cooperativa agricola di Squinzano per accogliere il suo leader. Striscioni, applausi, slogan e ovazioni hanno accompagnato il discorso del capo del Carroccio. Al fianco di Salvini tutto lo stato maggiore del partito, tra cui l'europarlamentare Valentino Grant, la deputata Anna Rita Tateo, il senatore Roberto Marti, l'eurodeputato, il presidente Invimit Nuccio Altieri. Sul palco anche gli olivicoltori flagellati dalla xylella: «Questa cooperativa - ha detto l'imprenditore agricolo Alessandro Corricciati - è ormai chiusa, un dramma per Squinzano e per tutto il Salento. Qui c'era la ricchezza del Salento, oggi invece è solo il luogo simbolo della crisi e di quella che è una grave emergenza . Chi ha causato il disastro dell'agricoltura pugliese, chi ha perso i fondi europei? Le banche non ci danno più credito. La regione per noi è stato solo un intralcio». Pieno di rabbia e indignazione anche l'intervento del presidente della stessa cooperativa agricola di Squinzano, Antonio Polito, che ha ospitato la manifestazione della Lega: «Qui nel 1969 si produceva olio e ricchezza, ora abbiamo chiuso e non sappiamo più come fare».
Un appello che Salvini ha raccolto all'inizio del suo intervento: «Sull'agricoltura e sulla pesca fondo il futuro della Puglia e della Nazione. È una battaglia - ha detto il leader leghista - che stiamo combattendo a Bruxelles, da soli contro tutti, per evitare accordi di libero scambio con chi ci manda, ad esempio, la carne con gli ormoni o il riso con i pesticidi. Come abbiamo affrontato in prima linea la battaglia contro l'invasione di olio tunisino. Difendere l'agricoltura italiana significa difendere uno stile di vita sano e significa difendere migliaia di posti di lavoro. Guai a chi mette in discussione i nostri ulivi, le nostre arance». Quindi l'attacco a Emiliano. «Qualcuno ha dormito a livello regionale. Non ha speso i soldi che doveva spendere. Non promettiamo miracoli: ma saremo concreti e onesti. Non solo sull'agricoltura, ma anche sulle infrastrutture e i trasporti: non è più possibile che vi siano ancora oggi in Puglia centinaia di chilometri di ferrovia a binario unico».
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