Distanziamento e sicurezza fra i banchi, nelle scuole troppo poche aule: bambini a lezione dalle 16 alle 20

Distanziamento e sicurezza fra i banchi, nelle scuole troppo poche aule: bambini a lezione dalle 16 alle 20
di Paola ANCORA
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Venerdì 14 Agosto 2020, 08:43 - Ultimo aggiornamento: 18:22
A scuola il pomeriggio e il sabato, con l'addio alla settimana corta. Classi smembrate, con non più di 20 bambini ciascuna e l'inevitabile conseguenza: il prossimo anno scolastico non tutti gli alunni potranno conservare le stesse insegnanti. Ne arriveranno di nuove, si spera, a coprire un orario scolastico che per qualcuno comincerà alle 15 e terminerà al pomeriggio inoltrato. La pandemia da Covid-19 promette di stravolgere anche il prossimo anno scolastico, dopo aver interrotto bruscamente quello conclusosi lo scorso giugno: le scuole dell'infanzia, primarie e medie della città capoluogo, come anche gli istituti superiori sono a caccia di soluzioni utili a permettere alle migliaia di studenti salentini di tornare fra i banchi a settembre, ma mancano spazi, denari e tempo perché questo accada senza seri contraccolpi.

A Lecce, il Comune ha già stanziato mezzo milione per lavori e forniture di materiali nelle dieci scuole (infanzia, primarie e medie) del territorio, ma senza tuttavia soddisfare tutte le richieste dei dirigenti scolastici. È il caso, per esempio, del primo circolo Cesare Battisti, una delle scuole più antiche della città che ha ottenuto 70mila euro da utilizzare per la realizzazione della rete Lan, ma non quelli per la realizzazione di 14 nuovi spazi: «Le somme assegnate dal ministero al Comune di Lecce - spiega il sindaco Carlo Salvemini - non bastavano a garantire il soddisfo di tutte le richieste pervenute».

«Diverse - dice la preside Maria Rosaria Rielli - sono state le istanze  prodotte per garantire la ripresa in sicurezza del nuovo anno scolastico: aule, arredi, spazi uso deposito, moduli provvisori da installare  negli atri della scuola primaria e dell'infanzia di via Trinchese e di piazza Partigiani; l'utilizzo delle aule del Costa ubicate al primo piano dell'edificio di via Costa; l'ampliamento della biblioteca del Cesare Battisti. E per evitare i doppi turni, nel corso dell'ultimo incontro a palazzo Carafa alla presenza del provveditore,  del sindaco e dell'assessore all'Istruzione, ho sollecitato, anche formalmente, l'individuazione di ulteriori spazi da adibire ad aule scolastiche. Sono in attesa di riscontro da parte dell'amministrazione». Un'attesa, questa, carica di aspettative e di preoccupazione, almeno da parte delle famiglie. 

I genitori, infatti, sono in rivolta: stando alle prime indiscrezioni, le classi di quarta e quinta elementare dovranno frequentare il pomeriggio e molti bambini dovranno cambiare insegnanti. Un cambio che rischia di avere ripercussioni importanti soprattutto sugli alunni più piccoli, costretti da marzo a fare lezione dietro lo schermo di un computer. «Siamo pronti a tutto», sostengono i genitori degli alunni della Battisti, in attesa dei provvedimenti che verranno discussi e poi approvati in seno al Consiglio di Istituto.

Sul caso Battisti, il consigliere di minoranza Gianpaolo Scorrano accusa la Giunta di essere stata «inerte e superficiale» e sollecita un intervento immediato dell'ente presso la Provincia, ricordando di aver chiesto al vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Alessandro Delli Noci «già nel corso dell'ultima commissione Cultura tenutasi all'inizio di farsi portavoce presso Palazzo dei Celestini perché l'istituto tecnico Costa conceda alcune aule al primo Circolo Cesare Battisti con il quale è già integralmente collegato, facendo parte le due scuole dello stesso corpo di fabbrica». Ipotesi che il sindaco Salvemini non esclude, rinviando tutto a un confronto successivo con i dirigenti scolastici: «Non c'è alcuna preclusione da parte nostra, ma bisogna comprendere se vi sia effettivamente questa disponibilità di aule al Costa, che a me non risulta esservi».

Per il primo cittadino va scartata l'idea del ministro Lucia Azzolina di organizzare nuove aule nelle caserme, nei cinema o nei B&b, come pure il Governo ha invitato a fare: non ci sarebbe il tempo per adeguare questi edifici alle stringenti esigenze delle scuole. «Al termine di un mese e mezzo di lavoro e confronto con le istituzioni scolastiche portato avanti dagli assessorati alla Pubblica istruzione e ai Lavori pubblici - dice Salvemini - abbiamo avuto un incontro con i dirigenti e l'Ufficio scolastico provinciale e ne avremo un altro prossimamente. C'è un problema generale, che riguarda il rispetto delle prescrizioni ministeriali per le aule, le palestre, le mense. Un problema che sta affrontando anche la Provincia, per le scuole di sua competenza, cioè le secondarie superiori. Da parte nostra, abbiamo già provveduto a incamerare le risorse assegnateci dal ministero e lunedì pubblicheremo i bandi per i lavori: tutto deve concludersi entro il 18 settembre, una corsa contro il tempo».

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Una corsa al termine della quale, comunque, le famiglie si troveranno costrette a misurarsi ancora con lo stravolgimento di orari e classi, con il cambiamento delle insegnanti - sempre ammesso che il ministero autorizzi l'arrivo di nuovi docenti nel numero richiesto dalle singole scuole - e con la difficoltà di conciliare il primario diritto allo studio dei figli con quello al lavoro, costituzionalmente garantito, dei loro genitori.
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