Campanella per 110mila. L'arcivescovo: «A scuola mai più atti di bullismo»

Campanella per 110mila. L'arcivescovo: «A scuola mai più atti di bullismo»
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Domenica 16 Settembre 2018, 12:23 - Ultimo aggiornamento: 12:24
di Maddalena MONGIÒ
In 110mila tornano tra i banchi delle scuole salentine e domani suona la prima campanella per molti di loro. Un inizio d'anno scolastico accompagnato dal messaggio dell'arcivescovo di Lecce, Michele Seccia, che esce fuori dal coro con un richiamo forte: «Non ci siano più atti di bullismo nelle nostre scuole: è un impegno che farà onore a chi riuscirà a dominare se stesso». Mentre Sebastiano Leo, assessore regionale all'Istruzione, alla Formazione e al Lavoro, si è richiamato a Malala Yousafzai, la giovane premio Nobel per la Pace pachistana gravemente ferita dai talebani, nel 2012, per la sua battaglia per il diritto all'istruzione delle bambine. Un bambino, un insegnante e una penna possono cambiare il mondo, è il canto di Malala e Leo lo sceglie come cifra per il nuovo anno scolastico.
Sia quel che sia, si comincia. Anche se una piccola pattuglia ha voluto giocare d'anticipo e quindi già da metà settimana scorsa i portoni delle scuole si sono aperti. La maggior parte delle scuole dà l'avvio domani al nuovo anno scolastico tra il batticuore delle mamme e dei papà che accompagnano per la prima volta i figli a scuola o che li vedono per la prima volta varcare la soglia della scuola media o superiore e quindi fanno i conti con il fatto che i loro figli stanno diventando grandi. Ci sarà una sparuta minoranza di scuole primarie e medie che rispetterà la data ufficiale di inizio anno scolastico fissata con delibera regionale al 20 settembre.
I pulcini dell'infanzia sono 15.300; gli scolari della primaria 32.500; gli alunni della scuola media 21.500; gli studenti delle superiori 40.500 per un totale di 110mila spalmati su 660 classi di infanzia; 1.643 primaria; 1.043 scuola media; 1.869 superiori. Si ritorna tra i banchi con la voglia di ricominciare e con i problemi irrisolti: dai vaccini che hanno travagliato le ferie degli italiani per l'atteggiamento ondivago della maggioranza giallo-verde, alla sicurezza degli edifici per i quali la Regione ha deciso di finanziare sin da quest'anno i progetti per l'ottenimento del certificato di agibilità, alle cattedre per il sostegno ancora da assegnare, al bullismo richiamato da Seccia nel videomessaggio diffuso dalla nuova web tv della diocesi, con il quale fa gli auguri all'intera comunità scolastica. «Passo dopo passo la vita diventerà un'avventura meravigliosa perché siamo persone che guardano avanti con fiducia», premette l'arcivescovo che poi si rivolge ai dirigenti scolastici con tono accorato: «Non fatevi sopraffare dalla burocrazia ma, se è possibile, sforzatevi di stabilire rapporti diretti e positivi con gli alunni, nuove occasioni educative: aiutate i vostri alunni a non subire più la vostra scuola come un imponente casermone ma a viverla e ad amarla come la propria casa». E ai docenti: «Al di là della trasmissione del sapere, impegnatevi tutti ad essere guide sicure e affidabili. Solo così i vostri allievi vi ricorderanno per sempre». Infine il richiamo forte agli studenti: «Vivete quest'anno come una tappa decisiva per la vostra vita. Fatelo con gioia ed entusiasmo. E fate come facevo io prima di ogni esame: affidatevi a San Giuseppe da Copertino, il nostro santo salentino, patrono degli studenti. Non ci siano più atti di bullismo nelle nostre scuole: è un impegno che farà onore a chi riuscirà a dominare se stesso».
E l'assessore Leo si unisce agli auguri: «Intendo rivolgere il mio augurio di buon inizio delle attività didattiche a tutta la comunità scolastica pugliese, che sta riattivando in queste ore i propri percorsi d'istruzione, accompagnamento e crescita dei nostri ragazzi. Auguro, allora, ai dirigenti scolastici, che hanno il compito non facile di guidare i propri istituti, di non perdere mai la capacità di ascoltare, pur in una dialettica vivace e perfino serrata; ai docenti di non perdere mai la consapevolezza del ruolo straordinario che essi svolgono in qualità prima di tutto di educatori. Ai ragazzi, infine, voglio dire di impegnarsi, di non risparmiare mai le proprie forze perché investire le proprie energie nella formazione di sé consentirà loro di sentirsi parte di una comunità civile in viaggio verso la conoscenza».
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