Ai banchi con la mascherina: scuole (private) promosse

Ai banchi con la mascherina: scuole (private) promosse
di Maddalena MONGIÒ
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Martedì 15 Settembre 2020, 09:25 - Ultimo aggiornamento: 17:30

Mascherine anche ai banchi, distanza di un metro, disinfettanti dovunque. Buona la prima, anche se non mancano le preoccupazioni (tra i genitori) e qualche fisiologica tensione. Scuola promossa, si può dire, nel giorno della prima campanella negli istituti paritari, dall'Infanzia alle Medie, in attesa che il 24 si torni tra i banchi anche nelle statali. Pochi intoppi, nessun grave problema ieri mattina, ma l'emozione è stata quella di sempre con in più la gioia di ritrovarsi dopo più di sei mesi. Tanti ne sono trascorsi da quel 5 marzo in cui scattò la grande chiusura.

Occhi lucidi per gli adulti e gioia per alunni e studenti all'Istituto Marcelline e al Filippo Smaldone di Lecce. Il Covid ha esaltato la ridda di emozioni che accompagna di consueto il primo giorno di scuola. Sommando gli alunni dei due istituti paritari più di 800 bambini sono tornati tra i banchi. Allo Smaldone, ieri mattina, la coordinatrice delle attività didattiche ed educative, suor Odette Nyiramanzi, e i docenti hanno accolto gli alunni della primaria, ma per le prime classi oggi è il primo giorno di scuola; i più piccini della primavera e dell'infanzia frequentano già da una settimana. Stessa scena all'istituto Marcelline dove la superiora, suor Monica Ceroni, e i docenti hanno aperto le porte agli alunni - dalla primaria alle superiori - al netto delle prime classi che cominciano oggi, mentre i piccoli della primavera e dell'infanzia frequentano già da una settimana. I genitori in trepida attesa, alunni e studenti che fremono attendendo di ascoltare il suono della campanella: il rito della scuola si è novellato.

Più preoccupati i genitori che all'ansia tipica di ogni inizio hanno dovuto fare i conti con lo stress da rischio Covid. Una preoccupazione che ha spinto alcuni genitori i cui figli frequentano le Marcelline, a chiedere alla scuola che i loro figli indossino la mascherina anche in classe, nonostante la distanza di un metro sia più che rispettata.
«È una questione di sicurezza afferma una mamma perché comunque l'aula è uno spazio al chiuso. Ci fidiamo dei docenti, ma la prudenza deve guidare le nostre scelte per la sicurezza dei nostri figli. Ho chiesto alla scuola che mio figlio indossi la mascherina in classe. Mi rendo conto che può essere scomodo, ma un piccolo sacrificio darà a nostro figlio più sicurezza». Per un papà la giornata non è stata semplice: «Mia figlia ha 9 anni, è una bambina bellissima e abbiamo molto discusso con mia moglie di questo rientro. Non è facile. In questi mesi l'abbiamo protetta, abbiamo cercato di evitare ogni situazione di rischio, abbiamo frequentato parenti e amici di cui sappiamo tutto. Ora è difficile, ma ci fidiamo della scuola». Ma c'è anche la mamma di un bambino di terza che tira un sospiro di sollievo: «Sino all'ultimo giorno ho avuto paura che non aprissero. Ascoltando le preoccupazioni dei dirigenti scolastici del nord un po' di preoccupazione l'ho avuta. I ragazzi devono tornare alla normalità, avere la possibilità di crescere studiando e stando con i loro coetanei».

Cruciale, dunque, l'aspetto organizzativo. «Vedere i bambini a scuola dopo sei mesi è stato un momento emozionante ammette suor Odette e siamo state felici di accoglierli e ci siamo preparate. Le insegnanti hanno preparato le classi e abbiamo rispettato tutte le regole previste: distanziamento, mascherine, sanificazione. Ma abbiamo lavorato anche sulla didattica dell'accoglienza per rasserenare i bambini che anche loro hanno vissuto un'esperienza difficile. Garantiremo la sicurezza, ma anche momenti di svago e attività all'aperto». Poi c'è la questione sanitaria e suor Odette spiega: «Mi preoccupa, ma al tempo stesso sono tranquilla perché abbiamo pensato davvero a tutto. Fondamentale sarà la collaborazione delle famiglie. Se hanno consapevolezza, ridurremo i rischi».

Dalle Marcelline suor Monica racconta come la sua scuola si è preparata al gran giorno: «Il maggior numero di alunni lo abbiamo nella primaria per cui abbiamo capovolto gli spazi in modo da usare le aule più grandi. All'esterno dove abbiamo posizionato dei banchi per le lezioni all'aperto e per la ricreazione. Gli studenti? In classe non indossano la mascherina, tranne alcuni su precisa richiesta dei genitori. Quandono sono in una situazione dinamica dovranno averla tutti».
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