Vaccini, da marzo si raddoppia a 200 mila dosi al giorno. Ma ora tocca alle Regioni correre

Vaccini, da marzo si raddoppia a 200 mila dosi al giorno. Ma ora tocca alle Regioni correre
di Diodato Pirone
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 24 Febbraio 2021, 11:24 - Ultimo aggiornamento: 12:47

Nella dolorosa penuria di vaccini spunta però una buona notizia: nel mese di marzo l'Italia dovrebbe poter più che raddoppiare il numero giornaliero di somministrazioni. Nei piani del governo si prevede di passare dalle attuali 80/90 mila al giorno a 200/220 mila.

Variante brasiliana Covid, vaccino inutile? «Così viene elusa la risposta degli anticorpi»

«AstraZeneca, tagli del 50%», la Ue: «Subito gli altri vaccini»

La buona notizia arriva dal ministero della Salute che nei giorni scorsi, tramite il commissario Arcuri, ha preannunciato ad ogni Regione la disponibilità di vaccini per il prossimo mese.

La cifra complessiva si aggira sui 7 milioni di dosi. Difficile essere precisi al millesimo perché le case farmaceutiche, come si sa, stanno incontrando difficoltà nella produzione e dunque forniscono cifre oscillanti fra un minimo e un massimo. Astrazeneca, ad esempio, stima di assicurare all'Italia per marzo un minimo di 3 milioni di dosi ma ha fatto sapere che, se riuscirà ad alzare il ritmo produttivo, potrebbe arrivare anche a 4 milioni nel mese. Ad Astrazeneca dovrebbero poi aggiungersi 2,5/3 milioni di dosi Pfizer e 1 milione circa di Moderna.

Le Regioni

Fatto sta che le Regioni ora possono programmare la somministrazione dei vaccini che richiede una complessa logistica e personale specializzato e dunque non avranno più alcun alibi che giustifichi eventuali ritardi. Alcune regioni, infatti, fra le quali l'Umbria, la Calabria, la Liguria e la Sardegna, nei giorni scorsi sono arrivate a tenere in frigo fino al 40% dei vaccini consegnati.

A rendere più facile il lavoro delle Regioni è la decisione del ministero di somministrare il vaccino Astrazeneca (facile da conservare in frogorifero) dai 18 ai 65 anni abolendo i precedenti limiti che ne impedivano l'inoculamento anche a chi soffriva di ipertensione. Recenti studi internazionali hanno dimostrato infatti che questo vaccino ha ottimi risultati anche nella fascia 55/65 anni e il suo uso massiccio in Inghilterra, dove viene distribuito in due milioni di dosi a settimana, si è rivelato preziosissimo per far crollare i contagi e le ospedalizzazioni.

Il Lazio comunque, che dall'inizo dell'anno a ieri sera cioè in 50 giorni ha ricevuto in tutto 494 mila dosi, nel mese di marzo dovrebbe contare su ben 660 mila pezzi. Questo significa che nel Lazio si passerà dalle 8/10 mila dosi giornaliere di media attuale a oltre 20.000. Alla vaccinazione degli ultraottantenni scattata dall'8 febbraio (ieri è stata superata la soglia del 20% dei vaccinati di questa categoria) si stanno affiancando quelle delle forze dell'ordine e degli insegnanti. Dal primo di marzo infine e per tutto il mese 80.000 vaccini saranno fatti presso i medici di base laziali.

Video

© RIPRODUZIONE RISERVATA