Un nuovo contrattempo per l'approvvigionamento dei vaccini antinfluenzali in Lombardia. Una delle ditte che si è aggiudicata parte dell'ultima gara, la cinese LifeOn, non ha infatti l'autorizzazione dell'Aifa, l'Agenzia nazionale del farmaco, e quindi non potrà vendere i suoi vaccini né in Lombardia, né in nessun'altra regione italiana. La Regione avrebbe dovuto acquistare 100mila dosi dall'azienda cinese.
Leggi anche > Influenza, l'allarme dei medici: «Vaccini solo a novembre, troppo tardi»
C'è quindi un altro problema per l'ultima gara bandita da Aria, la centrale acquisti della Regione Lombardia: non solo la Procura di Milano ha aperto un'indagine conoscitiva sul prezzo superiore rispetto a quello di mercato, con un fascicolo al momento senza indagati né titolo di reato, ma quella commessa arriverà in ogni caso con un numero minore di test antinfluenzali visto che, dei 500mila acquistati, i 100mila prodotti dalla LifeOn non potranno arrivare.
Ma l'ultimo acquisto contestato di Aria ha scatenato le opposizioni che, a partire dal Pd, da tempo ritengono la questione dei vaccini un altro fallimento della Regione sul tema sanità: l'acquisto di vaccini da un'azienda senza l'autorizzazione dell'Aifa è «l'ennesimo fatto grave in una vicenda in cui la Regione Lombardia ha dato il peggio di sé», spiega il capodelegazione del Pd in commissione sanità del Consiglio regionale Samuele Astuti, mentre per Marco Fumagalli, capogruppo del M5S in Regione, «è la conferma che Aria non funziona e che in Regione la mano destra non sa cosa fa quella sinistra».