Così come accade da sempre per le festività di Natale e Pasqua, da quest'anno e per la prima volta in Italia una scuola resterà chiusa anche nel giorno della festa di Eid-El-Fitr, la celebrazione della fine del Ramadan, il mese sacro ai musulmani. La scelta è stata presa all'Istituto comprensivo Iqbal Masiq di Pioltello, nel milanese, dove oltre il 40% degli studenti è di fede islamica. Una decisione votata all'unanimità dal consiglio di istituto e che il preside Alessandro Fanfoni si è augurato non venisse interpretata come "politica", ma che non ha mancato di suscitare polemiche. Per Silvia Sardone (Lega) si tratta di una «deriva inaccettabile» verso «un processo di islamizzazione».
Il calendario scolastico
La scelta di inserire Eid-El-Fitr nel calendario scolastico risponde a una valutazione empirica per cui, negli anni passati, molte classi si svuotavano significativamente durante questa festività.
La Lega
La decisione non è stata esente da polemiche. Silvia Sardone, eurodeputata della Lega, ha espresso preoccupazioni riguardo a un potenziale «arretramento sulla nostra identità», criticando la scelta come parte di una «deriva inaccettabile» che favorirebbe un processo di islamizzazione.
«Per i dirigenti scolastici questa scelta aiuta l'inclusione. Io credo invece che sia un pericoloso arretramento sulla nostra identità: chiudendo le scuole per feste che non fanno parte della nostra cultura e della nostra storia diamo ancora più forza a quel processo di islamizzazione che si diffonde con forza in tutta Europa. Negli anni l'Unione delle comunità islamiche d'Italia ha chiesto che le feste islamiche fossero inserite nel calendario scolastico. E' una deriva inaccettabile, mentre noi nascondiamo i nostri simboli e le nostre tradizioni, andiamo a chiudere le scuole per festeggiare il Ramadan. Non è questo il futuro che vogliamo!».