Truffe sul web ed evasione fiscale, sequestrati beni per 72 milioni a un imprenditore lombardo

Truffe sul web ed evasione fiscale, sequestrati beni per 72 milioni a un imprenditore lombardo
Truffe sul web ed evasione fiscale, sequestrati beni per 72 milioni a un imprenditore lombardo
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Mercoledì 7 Luglio 2021, 12:09

Truffe sul web ed evasione fiscale, sequestrati tra la Lombardia e l'estero beni per 72 milioni di euro ad un gruppo capeggiato da un imprenditore di Cremona, Marco Melega. Il blitz della Guardia di finanza è scattato oggi all'alba, in numerose province italiane ma anche in Belgio, Bulgaria, Germania e Svizzera con il coordinamento di Eurojust, l'agenzia dell'Unione Europea per la cooperazione giudiziaria penale.

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Ma nessun allarmismo»

Tra i beni sequestrati all'imprenditore Marco Melega e ad altri 14 indagati nell'operazione 'Doppio Click' della Guardia di Finanza di Cremona ci sono anche un motoscafo Riva dal valore di alcune centinaia di migliaia di euro e una Lamborghini. Le indagini delle Fiamme Gialle hanno fatto emergere beni anche in altri Paesi dell'Unione Europea. Oggetto di sequestro 85 immobili, 42 terreni, 28 beni mobili 750 rapporti finanziari di varia natura (conti correnti, fondi pensione, conti deposito, obbligazioni, libretti di risparmio).

 

Le indagini hanno preso spunto da diverse decine di segnalazioni per operazioni sospette riferite a società dell'e-commerce, riconducibili, direttamente ed indirettamente all'imprenditore Marco Melega, provenienti da varie parti d'Italia in cui era denunciato che le società non consegnavano i prodotti ordinati. Con l'analisi del traffico telematico dei siti riconducibili alle società è stato ricostruito che il gruppo, con diversi prestanome e società cartiere, riciclava i proventi delle migliaia di truffe commesse attraverso la rete. I prodotti erano proposti attraverso il web, e pubblicizzati su emittenti televisive e radiofoniche di rilievo nazionale: vini, buoni carburante, prodotti elettronici, ae altro a prezzi più che concorrenziali. Prodotti che non arrivavano ai consumatori che li avevano pagati e le società erano messe in liquidazione dopo essere state spogliate di ogni bene.

Oltre 2000 le truffe accertate che hanno fruttato proventi illeciti per 2,4 milioni di euro a fronte di fatture emesse per operazioni inesistenti per 6,5 milioni di euro. La vicenda è stata portata all'attenzione delle cronache nazionali nella puntata del 23 maggio del 2019 dalla trasmissione di Canale 5 Striscia La Notizia alla quale si erano rivolti alcuni dei clienti truffati. Erano 18 società che operavano in diverse province (Cremona, Milano, Brescia, Roma, Verona, Trieste, Torino, Bologna, Piacenza) riconducibili all'imprenditore cremonese attraverso le quali, tra il 2014 ed il 2019, sono state realizzate frodi fiscali alimentate da false fatturazioni e da indebite compensazioni di imposte (operazioni simulate e fraudolente nel settore del marketing pubblicitario e prestazioni di servizi vari).

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