Somministrate sei soluzioni fisiologiche ad altrettanti utenti, anziché dosi di vaccino anti Covid, in un hub della Asl, alla palestra di Camucia (Arezzo). Resisi conto dell'errore, al termine della seduta il personale ha dato l'allarme e sono scattate tutte le operazioni per contattare i cittadini vaccinati nello stesso box. La dottoressa Anna Beltrano, direttrice del Distretto Sanitario della Valdichiana ha avviato tutte le procedure del caso e spiega: «Delle nove persone coinvolte, tre hanno ricevuto una vaccinazione regolare, mentre sei no ma attualmente non sappiamo chi siano: saranno individuate dal test sierologico e riprogrammeremo immediatamente la vaccinazione».
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L'errore risale a mercoledì pomeriggio. «È importante chiarire - aggiunge - che si è trattato di un errore umano a fronte di migliaia di iniezioni e operazioni vaccinali che il personale compie ormai da mesi.
Tra coloro che hanno ricevuto soluzione fisiologica e non un vaccino, un utente di 31 anni ha scritto una lettera alla Asl, per raccontare la sua esperienza dicendosi «stupito per quanto mi è accaduto» e di aver «dapprima pensato ad uno scherzo di mia madre poi quando ho capito che era tutto vero potete immaginare come mi sono sentito, dovrò stare altri 15 giorni o più con l'ansia e il timore di non sapere cosa mi è stato inoculato, stando attento ad ogni sintomo visto che anche il medico del centro vaccinale mi ha consigliato di stare attento ad eventuali sintomi strani tipo febbre perché in quel caso sarei 'fortunato' poiché vorrebbe dire che ho ricevuto la siringa giusta». «Mia madre è un Oss» scrive ancora il 31enne e riferendosi ai vertici Asl sottolinea che «errore umano, parola troppo generica che vuol dire tutto e niente ma che nel vostro settore spesso lascia ferite indelebili nei pazienti se non talvolta può voler dire anche morte. Purtroppo nel vostro settore gli errori umani non devono e non possono accadere».