Green pass sul lavoro dal 15 ottobre: tamponi estesi a 72 ore, obbligo anche per autonomi, sindaci e colf. TUTTE LE REGOLE

Green pass sul lavoro dal 15 ottobre: tamponi estesi a 72 ore, obbligo anche per autonomi, sindaci e colf. TUTTE LE REGOLE
Green pass sul lavoro dal 15 ottobre: tamponi estesi a 72 ore, obbligo anche per autonomi, sindaci e colf. TUTTE LE REGOLE
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Giovedì 16 Settembre 2021, 18:59 - Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 13:40

Senza il Green pass dal 15 ottobre non si potrà entrare in nessun luogo di lavoro, pubblico o privato. Il premier Mario Draghi estende l'obbligo a oltre un terzo degli italiani. Con una stretta accompagnata da controlli e sanzioni, ma solo allo scopo - spiega ai suoi ministri - di «continuare ad aprire il Paese» ed evitare nuove chiusure. Il via libera del governo è unanime, a dispetto dei malumori di Matteo Salvini e di una parte della Lega. L'obiettivo è dare alla campagna vaccinale la spinta necessaria a raggiungere entro la metà di ottobre l'80% della popolazione. 

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Ai lavoratori, ma anche ai sindaci, ai governatori, ai vertici istituzionali, viene dato un mese per adeguarsi, con la prima dose di vaccino. Poi dalla metà di ottobre per accedere ai luoghi di lavoro se non vaccinati o guariti dal Covid dovranno fare un tampone ogni 48 ore (72 ore se molecolare), altrimenti incorreranno nella sospensione dal lavoro o dallo stipendio e in multe fino a 1500 euro.

Il via libera al «super Green pass» arriva dopo una lunga discussione nella cabina di regia del governo, dopo un confronto con le Regioni e un'ora di esame delle norme in Consiglio dei ministri. Non passa la richiesta dei sindacati e della Lega di tamponi gratis per tutti i lavoratori non vaccinati, ma varranno solo per gli esonerati dal vaccino e le farmacie (con sanzioni per chi non si adegua) saranno obbligate ad applicare prezzi calmierati per tutti gli altri. Giancarlo Giorgetti porta il sì della Lega al nuovo decreto e ottiene il via libera a una norma - approvata in serata come emendamento in commissione alla Camera - per estendere la validità dei tamponi molecolari a 72 mesi. 

Speranza: tamponi estesi a 72 ore, ma solo molecolari

«Con questo decreto estendiamo dal 15 ottobre l'uso del green pass a tutto il mondo del lavoro pubblico e privato, per due ragioni: per rendere questi luoghi più sicuri e per rendere più forte la campagna di vaccinazione. L'utilizzo più estensivo del green pass ci aiuterà a spingere la campagna di vaccinazione», ha detto il ministro della Salute Roberto SperanzaI test antigenici saranno gratuiti solo per gli esenti previsti dalla circolare del Ministero della salute, ha detto Speranza, che ha poi aggiunto che è stato accolta la richiesta di far valere i tamponi per 72 ore e non più per 48, ma solo per i tamponi molecolari, mentre il Green pass dopo test antigenico continuerà a valere per due giorni. 

Con il decreto approvato, ha spiegato Speranza, «renderemo anche più capillare la rete delle farmacie attive e capaci di somministrare tamponi, test antigenici rapidi nel nostro Paese. Lo facciamo con una norma che chiede a tutte le farmacie in possesso dei requisiti per poter fare i tamponi di rispettare il protocollo d'intesa che il commissario Figliuolo ha sottoscritto con le organizzazioni di rappresentanza dei farmacisti». «Siamo convinti che questo decreto - ha concluso - possa contribuire a dare un'ulteriore spinta a questa fase di ripartenza e gestire meglio i mesi che verranno e aiutare l'Italia».

Con questo decreto, ha detto Speranza, «puntiamo sul vaccino come chiave fondamentale per aprire una nuova stagione». Col decreto si estende l'utilizzo del green pass a tutto il mondo del lavoro pubblico e privato: «Ciò per rendere più sicuri questi luoghi, perchè il green pass è uno strumento di libertà che ci aiuta a rendere i luoghi più sicuri, e anche per rendere ancora più forte la campagna di vaccinazione». I numeri della campagna, ha aggiunto, «sono molto incoraggianti, ma è chiaro che un utilizzo ancora più estensivo del green pass come quello che mettiamo in campo con questo decreto siamo sicuri che ci aiuterà a spingere ancora di più questa campagna di vaccinazione». 

«C'è piena sintonia nel governo e col ministro Franceschini. Il governo ha fatto la scelta di fondo di puntare tutte le energie sulla riapertura delle scuole.

Oggi ci sono altre misure vigenti e c'è un tema di capienza dentro cinema e teatri. L'orientamento è: monitoriamo con attenzione la curva dopo l'apertura delle scuole, se la curva dovesse reggere lavoreremo per allargare le maglie per quanto riguarda le capienza». «Comprendiamo richieste dal mondo del cinema e dello sport ma abbiamo bisogno di alcune settimane per valutare la curva dopo l'apertura delle scuole».

Brunetta: noi unici in Europa

«Questo è un decreto unico in Europa. Andiamo a toccare tutto il mondo del lavoro, pubblico e privato - ha detto il ministro Renato Brunetta - è un insieme di 23 milioni di lavoratori. 3,2 milioni di lavoratori pubblici, 14 milioni privati. Tutto il capitale umano del Paese che in gran parte è già vaccinato e dotato di Green pass. Con questo provvedimento vogliamo accelerare la dinamica fisiologica delle vaccinazioni che prevede già 200-250mila nuovi vaccinati al giorno, e che dovrebbe portarci a metà di ottobre oltre l'81-82% di vaccinati, ma che ancora non basta per raggiungere l'immunità di gregge».

«Abbiamo applicato il modello scuola e se non ci riserva qualche brutta sorpresa, ma non credo, dal punto di vista della curva, applicandolo a tutto il resto a metà ottobre avremo già raggiunto e superato i risultati previsti da Figliuolo e potremo affrontare con grande solidità» l'autunno, ha aggiunto Brunetta sottolineando che il governo conta su «un grandissimo, enorme, serissimo effetto annuncio, vaccinatevi, fate il green pass» ed è «molto probabile che porti già nelle prossime 4 settimane all'accelerazione dei vaccini».

LA CONFERENZA STAMPA IN DIRETTA

Green pass, tutte le nuove regole sul lavoro

Magistrati e dipendenti di Bankitalia, colf, badanti, elettricisti e idraulici, ministeriali e dipendenti dei consigli comunali, governatori e consiglieri regionali eletti alle elezioni, volontari: dal 15 ottobre e fino al 31 dicembre, quando è prevista la scadenza dello stato d'emergenza, il green pass diventa obbligatorio in tutti i luoghi di lavoro e andrà ad incidere direttamente sulla vita di 23 milioni di italiani di cui 14 milioni e 700mila impiegati nel settore privato. Compresi deputati e senatori anche se, essendo Camera e Senato organi costituzionali, spetterà a loro decidere da quando e con quali modalità adeguare il proprio ordinamento in base al principio dell'autodichia, ossia dell'autonomia decisione.

OBBLIGO PER TUTTI I LAVORATORI - Il decreto, 9 articoli nell'ultima bozza, introduce innanzitutto l'obbligo per tutti i dipendenti pubblici: «personale delle amministrazioni pubbliche, delle Autorità amministrative indipendenti, compresa la Consob e la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, della Banca d'Italia, nonché degli enti pubblici economici e degli organi di rilievo costituzionale» nonché tutti i «titolari di cariche elettive o di cariche istituzionali di vertice». E anche a tutti quei soggetti che, «a qualsiasi titolo» svolgono la propria attività lavorativa in un'amministrazione pubblica, anche se con contratti esterni. La norma vale anche per gli organi costituzionali - Presidenza della Repubblica, Camera, Senato, Corte Costituzionale - ma spetterà a loro definire in che modo applicarlo. Stesso discorso per il settore privato: «chiunque svolge un'attività lavorativa» per accedere al luogo di lavoro è obbligato a «possedere e esibire la certificazione». Sia nel pubblico sia nel privato, non dovranno esibire il green pass tutti coloro che sono esentati dalla campagna vaccinale.

GREEN PASS ANCHE NEI TRIBUNALI MA NON PER AVVOCATI - Il decreto introduce anche una norma ad hoc per l'accesso a tribunali e uffici giudiziari: il green pass dovranno averlo i magistrati ordinari, amministrativi, contabili, militari e onorari, gli avvocati e i procuratori dello Stato e i componenti delle commissioni tributarie. La norma non varrà però per i legali: le disposizioni, dice il decreto, «non si applicano agli avvocati e altri difensori, consulenti, periti e altri ausiliari del magistrato estranei all'amministrazione della giustizia, testimoni e parti del processo». Un avvocato potrà dunque andare in tribunale senza avere il certificato ma, ad esempio, dovrà mostrarlo per entrare in uno studio legale.

TAMPONI A 15 EURO PER TUTTI - Per non penalizzare ulteriormente chi non vorrà o non può vaccinarsi, il decreto introduce i tamponi a prezzo calmierato per tutti nelle farmacie che hanno aderito al protocollo d'intesa: gratis per chi non si può vaccinare, 8 euro per i minori e 15 euro per tutti gli altri. Nella bozza è prevista per le farmacie che non rispettano i prezzi una sanzione da mille a 10mila euro e il prefetto potrà disporre anche la chiusura dell'attività per 5 giorni.

GREEN PASS VALIDO PER 72 ORE - Per quanto riguarda i tamponi, con un emendamento al decreto green pass bis, è stata inoltre estesa la validità dell'esito dei molecolari a 72 ore mentre quella degli antigenici continuerà ad essere 48 ore.

CONTROLLI A DATORI LAVORO, ANCHE VERIFICHE A CAMPIONE - Il governo ha previsto che a verificare se i lavoratori sono in possesso del green pass, sia nel pubblico che nel privato, dovranno essere i datori di lavoro ai quali spetta inoltre il compito di definire, entro il 15 ottobre, le «modalità operative per l'organizzazione delle verifiche», che potranno essere anche a campione. Ci dovrà essere un responsabile incaricato degli accertamenti che, in via prioritaria, dovranno essere eseguiti al momento dell'accesso. La validità del green pass potrà essere verificata, nel privato, con la app «VerifiCa19' mentre nel pubblico il premier, su proposta dei ministri per la pubblica amministrazione e della salute, potrà definire delle linee guida »per la omogenea definizione delle modalità organizzative«.

SANZIONI FINO A 1.500 EURO E SOSPENSIONE STIPENDIO - Per chi non ha il pass sono previste una serie di sanzioni: nel pubblico, dopo 5 giorni di assenza ingiustificata, scatterà la sospensione del rapporto di lavoro e dunque dello stipendio mentre nel privato la sospensione sarà immediata. In ogni caso, precisa il decreto, »senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro«. Per i datori di lavoro che non effettuano i controlli sono previste inoltre sanzioni da 400 a mille euro, mentre dipendenti pubblici, privati e autonomi che verranno sorpresi in un luogo di lavoro senza il pass rischiano una sanzione da 600 a 1.500 euro. E sanzioni sono previste anche per i magistrati ordinari: l'accesso senza il pass è considerato »illecito disciplinare« ed è sanzionato in base alla normativa di riferimento. 

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