Storie Italiane interviene sul caso di Pietro Genovese, tornato in libertà dopo aver ucciso la notte del 21 dicembre 2019 Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli entrembe di 16 anni. Pietro stava partecipando a una gara di sorpassi, con un tasso alcolemico di 1,4, ed è passato con il rosso, a 90 km/h travolgendo le ragazze e uccidendole.
Il legale della famiglia Von Freymann spiegache la condanna definitiva, in appello, è stata di di 5 anni e 4 mesi.
I genitori delle ragazze sono indignati, anche se non si sono mai scagliati contro Pietro. Resta il fatto, come sottolinea Eleonora Daniele, che la condotta di Genovese in questi anni non è stata impeccabile: nel maggio del 2020 sono stati chiamati i carabinieiri per aver organizzato un festino e quest'estate ha bucato un controllo dei carabinieri che sono andati a casa sua per virificare che rispettasse l'obbligo di dimora. Nonostante ciò, sono arrivati molti "premi" che hanno fatto sì che le pene fossero meno aspre.
Gabriella Saracino mamma di Gaia non nascode la rabbia per la libertà completa di Pietro e spiega che in estate sarebbe uscito dagli arresti: «Lui per tutta l'estate dalle 7 alle 22 era libero di uscire, doveva solo tornare a dormire. Una volta i carabinieii hanno fatto un controllo e Pietro non ha risposto, poi si è giustificato dicendo che dormiva, ma io ho la certezza che in realtà non era in casa». Sulla sentenza la donna spiega: «Se fossi stato nei genitori di Pietro, visto che da anni conduceva una tipologia di vita scellerata avrei fatto in modo che avesse una pena esemplare, non avrei fatto ricorso. La famiglia Genovese deve riflettere perché dare una punizione significa salvare questo ragazzo ed essere da esempio per gli altri». La mamma poi conclude: «Finché le pene saranno così blande purtroppo queste cose continueranno ad esserci».