Volvo, oltre la sicurezza:
la S60 è super dinamica

La nuova Volvo S60
La nuova Volvo S60
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Lunedì 7 Giugno 2010, 17:04 - Ultimo aggiornamento: 17 Giugno, 21:54
LISBONA (4 giugno)- La Volvo pi sportiva e dinamica di sempre, il simbolo di un passaggio epocale per la casa di Gteborg in procinto di passare dalle mani della Ford a quelle cinesi della Geely. la S60, la berlina media che, dopo 10 anni e 600mila unit prodotte, si rinnova profondamente nello stile e nel carattere per andare all’attacco delle varie Audi A4, Bmw Serie 3 e Mercedes Classe C in nome non solo della sicurezza, campo nel quale la nuova nata ribadisce la leadership tecnologica del marchio svedese.



La nuova Volvo S60 adotta infatti per la prima volta il Pedestrian Safety, un dispositivo che riconosce la presenza di un pedone e frena automaticamente, evitando l’impatto fino a 35 km/h e limitando i danni a velocità superiori. Una magia possibile grazie a una centralina che attraverso un radar vede se di fronte c’è qualcosa e riconosce se si tratta di un pedone o no con la telecamera posizionata sul parabrezza. Si tratta di un’estensione del City Safety introdotto sulla XC60, che evita i piccoli tamponamenti fino a 30 km/h, e del cruise control adattativo con funzione stop&go. Insomma la S60 è una vera Volvo, sulla quale appaiono quasi scontati il BLIS, che monitora l’angolo cieco per i retrovisori, e il Lane Departure Warning, per non superare inavvertitamente la linea di mezzeria. Ma c’è anche un’altra prima assoluta: l’Advanced Stability Control che aggiunge ai soliti sensori anche quello di rollio per correggere la traiettoria in caso di sbandamento con maggior anticipo.



Il fatto nuovo è che la nuova svedese stavolta non si accontenta di andare sul sicuro e basta darle uno sguardo per capire che è diversa da tutte le altre Volvo, tradizionalmente votate alla praticità. Lunga 4,63 metri e con un cx di 0,28, la S60 è un vero e proprio coupé a 4 porte e non sembra neppure discendente della famosa 240 Polar. Poche sorprese per l’abitacolo, che ripropone lo stile già visto delle altre sorelle, stavolta svolto però con meno attenzione per quanto riguarda i materiali. Perfetta come sempre invece la posizione di guida, anche questa in linea con il carattere sportivo della vettura che si avverte dopo pochi metri. Lesta a prendere la corda e sicura nel trovare l’appoggio, la S60 diverte nel misto e ha sospensioni efficaci anche sullo sconnesso. Previsti due assetti e un terzo provvisto del controllo elettronico Four-C che consente di cambiare la taratura degli ammortizzatori su tre posizioni.



A esaltare tanta esuberanza ci sono i 4 motori, tutti turbo e con cambio a 6 rapporti, che saranno presenti al lancio. Pieno ed energico è il 2 litri turbo a iniezione diretta da 203 cv di derivazione Ford, disponibile anche con cambio Powershift a doppia frizione privo però di levette al volante. Stessa sorte anche per il cambio automatico di serie sulla T6, dotata dell’imperioso e musicale il 6 cilindri in linea 3 litri da 304 cv, facili da sfruttare anche grazie alla trazione integrale per prestazioni di assoluto rilievo con 250 km/h di velocità massima e uno 0-100 km/h in 6,5 secondi. Il 4x4 è opzionale per la D5, con motore diesel 5 cilindri biturbo da 205 cv, un classico per Volvo, brillante, ma anche ruvido. Assolutamente riuscito è invece il nuovo 2 litri D3 di pari frazionamento da 163 cv: silenzioso, privo di vibrazioni e dotato di una bella spinta oltre che di consumi pari a 5,3 litri/100 km ed emissioni di CO2 di 139 g/km. Sarà lui il preferito in attesa delle altre unità: l’1.6 a iniezione diretta di derivazione Ford da 150 cv e 180 cv, la T4 con il 2 litri potenziato a 240 cv e la DRIVe con il diesel 1.6 da 4,5 litri/100 km e 115 g/km di CO2.



La Volvo S60 arriva a luglio con una gamma che prevede tre allestimenti a partire da 32.900 euro e sarà prodotta a Ghent in Belgio in 90mila unità all’anno nella quali è compresa anche la V60 in arrivo a novembre. Mille le berline previste entro il 2010, altrettanto le station wagon destinate a crescere l’anno prossimo rispettivamente a 2mila e 6mila unità.