La Puglia dei ponti di pietra:
in un catalogo 70 “gioielli”/Foto

Il ponte di Palagianello (Taranto)
Il ponte di Palagianello (Taranto)
di Maria Grazia FASIELLO
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Venerdì 14 Giugno 2013, 17:48 - Ultimo aggiornamento: 30 Luglio, 13:53
Ponti sulla costa, sulle gravine, sui corsi d’acqua. lo straordinario patrimonio storico e monumentale che l’Upi (Unione province italiane) Puglia ha potuto catalogare e mappare grazie ad un progetto europeo dal titolo “Bridges of
history and tradition”, ponti di storia e tradizione. Le opere individuate sono circa 70 e sono state suddivise per aree a seconda dell’importanza e dell’epoca storica. Lunedì e martedì si terrà la presentazione del catalogo alla presenza di studiosi, amministratori, professionisti e docenti.



Ponti in pietra di epoca romana nell’area tra Canosa, Ascoli Satriano e Candela, di proprietà privata e quindi non noti alla popolazione e agli enti pubblici. Ponti costruiti nel corso del Seicento lungo la costa di Gallipoli, Santa Cesarea Terme, Ugento e Otranto. Ponti che passano sui corsi d’acqua di Palagianello, sulla ferrovia di Castellaneta, inseriti nel percorso dell'Acquedotto pugliese a Villa Castelli o Gravina. Sono solo alcuni degli esempi di opere inserite all'interno della catalogazione e destinate a diventare i nuovi «attrattoti culturali da inserire negli itinerari turistici». Insieme a baie da sogno, masserie, dolmen, borghi e zone archeologiche.

Sarà proprio questa una delle proposte da presentare alla Regione Puglia e che sarà discussa nell’ambito del primo workshop sugli interventi per individuare e tutelare i ponti tradizionali in pietra che rientrano nel progetto rappresentato dall’acronimo “Bridge.Trad” finanziato dalla Comunità Europea. L’evento si svolgerà il 17 e il 18 giugno nella sala consiliare del palazzo della Provincia di Bari. Parteciperanno docenti universitari, amministratori pubblici, architetti, ingegneri, fotografi.



In particolare, nel corso del convegno sarà illustrato il lavoro fin qui realizzato: su un totale di circa 70 ponti individuati sull’intero territorio pugliese, sono state selezionate alcune zone «per la loro straordinarietà». Una prima riguarda, appunto, quella dei ponti di epoca romana nell'area tra Canosa, Ascoli Satriano e Candela. Per questo sarà realizzata una mappatura di dettaglio entro la fine del mese di settembre che poi sarà messa a disposizione della Regione Puglia, degli istituti di ricerca dell’area pugliese e dell’area greca, degli enti competenti a livello regionale e nazionale e di tutti gli stakeholders. Un’altra è quella del Salento e delle sue coste, quasi completamente costituitesi come riserve marine per la flora e la fauna.

Interessante sotto il profilo tecnologico-ingegneristico e didattico è l’infrastruttura dell’acquedotto pugliese, con i suoi straordinari ponti, che si sviluppa da Capo Sele fino al Salento, per circa 250 chilometri. Durante il workshop saranno illustrate le linee guida del protocollo d’intesa che sarà sottoscritto tra l’Upi Puglia e Formedil, l’ente bilaterale per la formazione professionale nell’edilizia della provincia di Bari. Il progetto è finanziato nell’ambito dei programmi di cooperazione transfrontaliera dall'Unione Europea (Cooperazione Territoriale Grecia-Italia 2007-2013) e attuato sul territorio regionale dall’Upi Puglia.

Alcuni tra i più bei ponti in pietra di Puglia/Foto

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