Turista uccisa dall'Isis in Marocco, la lettera dell'ex: «Vedevi la bellezza in ogni dettaglio, sono morto con te»

La lettera dell'ex fidanzato della turista uccisa dall'Isis in Marocco
La lettera dell'ex fidanzato della turista uccisa dall'Isis in Marocco
di Simone Pierini
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Venerdì 21 Dicembre 2018, 11:22 - Ultimo aggiornamento: 13:13

«"Migliaia di candele possono essere illuminate da una sola candela", Tu eri quella singola candela Louisa». Inizia così la lettera scritta su Facebook da Glen Martin, ex fidanzato di Louisa Jesperen, una delle due turiste scandinave uccise dall'Isis in Marocco. Quattro arrestati e un sospetto divenuto certezza. La pista insanguinata della decapitazione delle due ragazze scandinave, tre giorni fa alle pendici del monte Toubkal in Marocco, conduce dritta all'Isis. Se, come sembra, i video diffusi in rete sono autentici, il barbaro omicidio di Louisa Jesperen, danese di 24 anni, e Maren Ueland, norvegese di 28, porta la firma dei militanti del Califfato, che hanno violentato le due prima di tagliare loro la gola.

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«Sono stato molto insicuro se postare qualcosa qui - prosegue Glen sul suo profilo social - Appena premo il pulsante, confermo a me stesso che questo è successo davvero. Nelle ultime notti, sono andato a letto e ho sperato di svegliarmi la mattina scoprendo che era solo un brutto sogno. Ma ecco la mia lettera a Louisa Vesterager Jespersen». Dopo la diffusione del video macabro della decapitazione delle studentesse, ne è spuntato un secondo, condiviso via Twitter dall'islamologo francese Ramoin Caillet. I quattro sospettati dell'omicidio, uno arrestato tre giorni fa e altri tre fermati ieri, si dicono pronti a rispondere alla chiamata dell'Isis e a commettere attentati.

«Cara Fantastica Lulu. Divertente (o almeno hai fatto del tuo meglio per esserlo), piena di energia, fagottino di gioia, comprensiva, premurosa e riflessiva - scrive - Queste erano solo alcune delle tue tante fantastiche qualità. Anche se eri ben conosciuta per il tuo essere distratta, lenta e goffa. Che ci hanno fatto grattare la testa in tanti, ma erano proprio queste che ti hanno resa unica e amata. Eri così curiosa e tutto ti affascinava. Non ho idea di quante volte abbiamo fatto trekking insieme dove mi giravo e tu eri sparita, dietro di me, perché dovevi guardare da più vicino un bellissimo fiore o qualcosa di cui nessuno si sarebbe nemmeno accorto. Vedevi la bellezza in ogni dettaglio, anche più piccolo».
 

 

«Louisa, sono stato così fortunato ad essere il tuo ragazzo per due anni fino a quest'estate - raccontando il momento della seperazione - Ci siamo divisi con le lacrime ai nostri occhi perché abbiamo scoperto che non amavamo più. Eravamo molto dispiaciuti, ma eravamo d'accordo che fosse giusto così. Mi spezza il cuore sapere che c'è qualcuno che ti ha fatto del male, hai sempre visto il meglio nelle persone e hai tirato fuori il meglio nelle persone che ti hanno circondato. La tua vita potrebbe non essere stata così lunga, ma è stata ricca di esperienze. Se volevi qualcosa, era molto difficile fermarti. Hai viaggiato in giro per il mondo proprio come volevi fare, non ti sei mai fermata di fronte alla paura di tutti i pericoli del mondo. Hai fatto quello che volevi e sei stata tosta. Vivrai nel cuore di tutte le persone che hai incontrato attraverso il viaggio della tua vita. Ti porto con me per il resto della mia strada e ti porto su sulle montagne e giù sui fiumi che non hai mai avuto l'opportunità di sperimentare. Hai un posto speciale nel mio cuore ed è riservato a te nel resto della mia spero lunga vita. Per fare spazio per te nel mio cuore, ho dovuto anche darti una parte del mio. Una parte di me è morta lunedì mattina, ma significa anche che una parte di me è con te ovunque tu sia adesso. Non importa quanto tu sia sola, io sarò lì con te e tu con me. Ti auguro in bocca al lupo nel tuo viaggio ovunque ti porti. Non ti dico addio, ma arrivederci a quando ci riuniremo. Il tuo Gleno». 
 


Poi conclude con un appello. «Voglio finire con una richiesta a noi che restiamo qui. L'amore ci porterà ad affrontare tutto questo, non l'odio, l'odio non ci dà altro che rabbia. Amate Louisa e il suo ricordo, amate voi stessi e amate le persone che vi circondano. Voglio tutti quelli che leggono questo post di chiamare o messaggiare qualcuno a loro vicino e dirgli quanto sono importanti. Io avrei dato qualsiasi cosa per dire a Louisa un'ultima volta che bella persona fosse e quanto fosse importante per me. Vorrei anche dire a voi che state leggendo questo di lasciare un commento e in quel commento scrivere il vostro miglior ricordo di Louisa. Parole, foto o video. Lo apprezzerei davvero e sono sicuro che in tanti lo faranno! Facciamo vedere a tutti che straordinaria persona è stata. Ciò di cui abbiamo anche solo una volta profondamente - conclude Glen - non possiamo perderlo mai. Tutto ciò che amiamo profondamente diventa una parte di noi».

Nel filmato apparso su twitter, sullo sfondo, sventola la bandiera nera dello Stato islamico. Abu Bakr al Baghdadi ha «soldati in Marocco», afferma uno dei sospettati che sembra essere il portavoce dei quattro, e aggiunge che il gruppo ha «sempre sostenuto i combattenti nei campi di battaglia, e dunque non potevamo astenerci». Poi la minaccia, con la citazione di una parte del versetto del Corano 9:29: «Combatti quelli che non credono in Allah e nell'Ultimo Giorno e neppure considerano proibito quel che è stato proibito da Allah e dal suo messaggero». Un omicidio «politicamente motivato e quindi un atto di terrorismo», ha detto il primo ministro danese Lars Loekke Rasmussen, secondo il quale «ci sono ancora forze oscure che vogliono combattere i nostri valori» e di fronte alle quali «non dobbiamo arrenderci». La procura marocchina oggi ha dato notizia che il primo dei fermati sarebbe affiliato a un gruppo islamista. Sugli altri sono in corso le prime indagini. Difficile dire quanto le minacce dei quattro siano il frutto di un gruppo organizzato e radicato tra i monti dell'Atlante o quanto siano più o meno estemporanee uscite di lupi solitari uniti solo dall'odio anti-occidentale. Ma i riferimenti a quanto accade nella guerra di Siria non sono una buona notizia e fanno pensare a una cellula strutturata. «Non potremmo vivere in una terra in cui la legge di Dio (la sharia) non è osservata. Come potremmo divertirci vivendo quando siamo i primi a guardare la scia di distruzione lasciata dall'aereo della coalizione crociata?», si afferma nel video che fa riferimento anche ai «fratelli di Hajin», la città siriana dove i terroristi avrebbero contato numerose vittime tra le loro fila.

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