Il re dello Spritz ha molte altre pietre preziose da aggiungere alla sua corona.
Arriva fino a 30 miliardi di euro, infatti, la potenza di fuoco di cui dispone il gruppo Campari per la sua nuova campagna acquisti. Magari in Asia o Stati Uniti, suggeriscono gli analisti di Deutsche Bank. L’analisi delle opzioni in campo tiene conto di un passaggio cruciale per la storia del gruppo che circa un mese fa ha visto crescere i diritti di voto dell’azionista di controllo, la holding Lagfin della famiglia Garavaglia, dal 68,6% all’84%. Di qui le ulteriori potenzialità di crescita. Ma poche prede in giro per il mondo degli alcolici hanno la giusta collocazione geografica e un focus “premium”, fanno notare gli esperti. A sentire il management, il gruppo è interessato agli asset che offrono marchi “premium” e un’adeguata esposizione verso Stati Uniti e Asia. E certamente va considerata la propensione dell’ipotetico venditore a chiudere l’affare. Ma nel carnet delle 50 principali aziende di alcolici soltanto tre, secondo Deutsche Bank, hanno tutti i requisiti richiesti per un affare con i fiocchi. In prima linea ci sono dunque Edrington, Remy Cointreau e William Grant, mentre il gruppo Becle ha qualche punto in meno a suo favore.
IL CARNET
Va ricordata innanzitutto la dote offerta da Campari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout