«Coniugi, fratelli o sconosciuti, ma la posizione è molto intima»

«Coniugi, fratelli o sconosciuti, ma la posizione è molto intima»
di Ilaria MARINACI
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Mercoledì 11 Novembre 2020, 12:24 - Ultimo aggiornamento: 12:25

Già di per sé le sepolture doppie sono una rarità, come la donna di Ostuni ritrovata con il suo bambino accanto. Ma quella rinvenuta alla Grotta delle Veneri di Parabita parla di intimità, chissà se di coppia o di altra natura. A studiarla, portando alla luce la novità della posizione abbracciata, è stato il Laboratorio di Antropologia Fisica dell'Università del Salento, diretto da Pier Francesco Fabbri. Nella tomba, c'erano solo gli arti inferiori, mentre mancavano tutte le ossa dal bacino in su molto probabilmente perché la sepoltura paleolitica è stata intercettata, in età neolitica, durante lo scavo di una buca dove si era soliti deporre le offerte votive, finendo così col distruggere la parte superiore, non più ritrovata. Ma anche se gli scheletri non sono completi, gli studiosi sono riusciti a capire che si tratta di un uomo e una donna, ognuno deposto su un fianco diverso, messi, quindi, faccia a faccia.


«I due corpi spiega Fabbri, che firma l'articolo presente nel volume La Grotta delle Veneri di Parabita con Giorgia Vincenti e Serena Viva sicuramente sono stati sepolti insieme. Grazie alla gentilezza di Renata Grifoni Cremonesi, abbiamo potuto vedere tutte le fotografie originali scattate da Giuliano Cremonesi al momento della scoperta della tomba. Abbiamo verificato che gli arti inferiori erano intrecciati in un modo tale da non lasciare dubbi sul fatto che siano stati deposti contemporaneamente.

Quello che fossero in vita l'uno per l'altra è impossibile dirlo ma avevano di sicuro un legame molto forte».


Mentre gli arti inferiori sono perfettamente conservati, manca completamente la parte superiore del corpo per via dello smantellamento avvenuto in età neolitica. Un particolare, però, induce a fare un'ipotesi.


«Dal bacino in giù aggiunge Fabbri non abbiamo trovato neanche un osso delle mani che, invece, mi sarei aspettato di trovare a livello dei femori se avessero avuto le braccia distese lungo il tronco. Se non erano là, vuol dire che gli arti superiori erano in qualche misura flessi. Potremmo ipotizzare, quindi, che i due corpi fossero abbracciati, ma qui siamo nel campo delle supposizioni. Resta il fatto che è l'unico caso, nel Paleolitico superiore, di una posizione così intima e sta ad indicare l'esistenza di un legame fra i due, se non altro in morte. Può anche voler dire soltanto che sono morti insieme».
Grande sensibilità deve aver avuto, quindi, chi li ha deposti in quella posizione. «Non possiamo sapere conclude Fabbri se fossero marito e moglie o fratelli o ancora due perfetti sconosciuti morti insieme ma chi li ha sepolti ha visto in loro qualcosa che l'ha portato a metterli così». Abbracciati per l'eternità.
 

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