L'intervista/Gabriella Genisi: «Con Chicca Lopez nel Salento più noir»

L'intervista/Gabriella Genisi: «Con Chicca Lopez nel Salento più noir»
di Valeria BLANCO
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Mercoledì 14 Giugno 2023, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 18:20

Ambientato nel Salento più vero, ma dal sapore fortemente internazionale: “L’angelo di Castelforte” - il nuovo capitolo della saga scritta da Gabriella Genisi - porta la marescialla Chicca Lopez a indagare sull’ennesimo misterioso omicidio consumato in quella che solo all’apparenza è la terra del sole, del mare, del vento e del divertimento. Il romanzo è stato presentato ieri sera proprio a Castelforte, la suggestiva frazione di Racale in cui è ambientato, e questa sera fa invece tappa a Liberrima Bari.

La trama

Gli ingredienti del giallo ci sono tutti: un anziano Lord Inglese, Victor Allen, acquista Castelforte e fonda una residenza per scrittori, selezionati in tutto il mondo per lavorare a un progetto letterario. Ma la quiete paradisiaca del luogo incantato viene turbata quando una scrittrice del gruppo viene trovata morta sulla scogliera di Mancaversa, pochi chilometri più in là. Entra in scena l’indomita marescialla e, come in “Tanti piccoli indiani” di Agatha Christie, ognuno dei protagonisti dovrà guardarsi le spalle fino alla soluzione del mistero. In questo capitolo, che arriva dopo “Pizzica Amara” e “Il mistero di Santa Croce”, Chicca è un personaggio più maturo, forte e sicuro di sé. Cosa che la rende ancor più affascinante. E sembra quasi di vederla, a cavalcioni sulla sua moto, percorrere la Otranto-Porto Badisco, oppure scorrazzare tra Lecce e Gallipoli. Tutti scenari che farebbero un figurone se - come appare probabile dal momento che i diritti per una fiction sono stati già opzionati - la saga di Chicca Lopez dovesse trasferirsi sul piccolo schermo e bissare il successo dell’altra creatura di Gabriella Genisi, il procace vicecommissario Lolita Lobosco. Ma dopo il grande exploit di Lolita, ora per Genisi è tempo di concentrarsi su Chicca, accompagnando l’uscita del romanzo edito da Rizzoli.


Genisi, com’è cambiata la sua Chicca Lopez, carabiniera ribelle, in questo terzo capitolo della storia?
«È una donna più consapevole, più forte anche grazie al rapporto con Glenda, che le ha permesso di acquisire sicurezza.

L’incontro con il padre, se inizialmente la scombussola, contribuirà a darle nuova forza perché mette in luce alcuni scenari che le sfuggivano e contribuisce ad alzare il velo su alcuni episodi oscuri del suo passato».

Video


Come mai ha scelto di ambientare il romanzo a Castelforte, località suggestiva, a tratti anche inquietante, ma che rimane sconosciuta persino a molti salentini?
«Quando la mia amica salentina Marcella Rizzo, che in questa serie mi ha sempre dato una mano soprattutto per la parte linguistica (e che in questo romanzo diventa anche un personaggio, ndr) mi mandò un link su Castelforte, rimasi molto colpita. Sono passati degli anni, ma Castelforte mi ronzava ancora in testa. A un certo punto mi è sembrato il luogo adatto dove costruire la mia storia, perché mi permetteva di unire l’idea delle residenze artistiche a quella degli stranieri che abitano nel Salento. In zona vennero trovate tracce di Mauro Romano, il bambino scomparso da Racale più di quarant’anni fa. Quando ho iniziato a scrivere non conoscevo questo episodio, ma ha confermato l’idea di un luogo che si presta bene per uno scenario noir».

 


Con Chicca Lopez la sfida è anche quella di raccontare un territorio che non è il suo. Come procede praticamente?
«Faccio dei sopralluoghi, ma anche molte ricerche sia in biblioteca che sul web. Essenziali sono le informazioni che mi arrivano dagli amici salentini, ma anche il caso: c’è sempre qualcosa che mi succede veramente quando sono nel Salento e che faccio entrare nei miei libri. In questo caso, l’ho fatto con la mia recente visita nella sede del Nuovo Quotidiano. L’incontro con il direttore Rosario Tornesello ha dato vita a una scena: nel romanzo, al Quotidiano arriva una lettera anonima e il direttore, che ho chiamato Rosario Tursi, convoca Chicca Lopez per consegnargliela».


I diritti perché anche questa saga diventi una serie Tv sono stati già opzionati. Ha già in mente dei volti per i suoi personaggi?
«Mi piacerebbe che Chicca fosse interpretata dall’attrice Clotilde Esposito, che nella serie “Mare Fuori” interpreta Silvia. Sempre da “Mare fuori” prenderei l’attore Massimiliano Caiazzo, che interpreta Carmine: potrebbe essere anche il mio Carmine, compagno di Lord Allen. Infine, per il mio capitano Biondi il volto di Luca Zingaretti sarebbe perfetto».


La citazione di “Dieci piccoli indiani” è esplicita. Quali sono i suoi altri riferimenti letterari?
«Negli anni ho sempre letto tantissimo. L’ispirazione a “Dieci piccoli indiani” non è arrivata consciamente, ma mentre scrivevo. Poi, in questo episodio, ogni capitolo è aperto da alcuni versi della poetessa salentina Claudia Ruggeri, laddove nei precedenti avevo usato i versi di Salvatore Toma e Vittorio Bodini».


Non risparmia, nel romanzo, stoccate al mondo dell’editoria, definito come la “fiera dell’ipocrisia”. 
«Autoironia e ironia sono tratti che contraddistinguono la mia scrittura: era un modo per giocare, senza far riferimento a nessuno».


Ma i salentini sono permalosi: sa che potrebbero prendersela per il fatto che Lord Allen porta da Londra i suoi inservienti, giudicando “troppo bassa” l’offerta professionale nel Salento?
«Naturalmente non tutto quello che metto in bocca ai personaggi è il mio pensiero: Victor Allen è un nobile che abita in un castello e questo è quello che pensa quello snob di un lord inglese, ma vuole essere anche uno stimolo per il territorio a fare sempre meglio, perché purtroppo le notizie di B&b improvvisati e case pollaio sono cronaca e fanno il giro del mondo».


Cosa c’è nel suo futuro di scrittrice e in quello dei suoi personaggi più noti, Lolita Lobosco e Chicca Lopez?
«Nel mio immediato futuro c’è un libro per bambini che sto scrivendo in queste settimane. Per quanto riguarda Lolita, in autunno partiranno le riprese della nuova serie televisiva, mentre per Chicca Lopez dovrebbe esserci anche un quarto episodio».

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