Va a funghi e finisce in ospedale, grave un uomo

Va a funghi e finisce in ospedale, grave un uomo
di Sara MACCHITELLA
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Venerdì 14 Ottobre 2016, 09:19 - Ultimo aggiornamento: 14:51

Intossicato dai funghi raccolti insieme al figlio: un settantenne di Ostuni finisce in ospedale.
A poche settimane dall’inizio della stagione di raccolta dei funghi, si registrano già i primi casi di intossicazione alimentare. Un settantenne di Ostuni si è recato ieri mattina presso l’ospedale con conati di vomito, sudorazione e forti dolori al basso ventre.
Al personale sanitario ha raccontato di avere ingerito la sera prima per cena un misto di funghi ben lavati e cucinati, raccolti dallo stesso in una zona di campagna in contrada Martucci (lungo la provinciale che collega la città bianca a Francavilla Fontana).

In ospedale si è subito recato l’ispettore micologo Gianpaolo Amatori, del Centro di Controllo Micologico dell’Asl di Brindisi, che è riuscito a risalire alle specie incriminate.
Il micologo è riuscito ad individuare le due specie fungine velenose: “Lactarius al lattice bianco”, notoriamente tossica, e un'altra specie della famiglia delle “russule”. A quel punto, come da protocollo, è stato contattato il centro Antiveleni di Milano ed è stata valutata la necessità di un ulteriore esame specifico condotto attraverso l’analisi delle urine del paziente.
La richiesta da parte del centro Antiveleni lombardo è stata determinata da un’anomalia nella manifestazione dei sintomi nel paziente, ovvero avvenuta dopo oltre sei ore. Le sindromi da intossicazione fungine possono essere a breve latenza o, come nel caso del settantenne, a lunga latenza. Quando sono a breve latenza, ovvero manifeste subito dopo l’ingestione, un rapido ricorso alle cure mediche ed una lavanda gastrica favoriscono l’espulsione delle sostanze tossiche non ancora completamente assimilate. Quando, invece, si manifestano dopo più di sei ore, si parla di sindromi a lunga latenza e il protocollo del centro Antiveleni di Milano dispone l’esame per la ricerca delle amanitine ovvero le sostanze che possono causare danni più gravi.
Fortunatamente per il paziente ostunese non si sono manifestate conseguenze più gravi. L’esame condotto a Foggia da un centro specializzato a cui era stato portato il campione, ha dato ieri sera un risultato negativo.
L’uomo, dopo una lavanda gastrica e dopo l’infusione di liquidi tramite flebo, è da ieri sotto stretta osservazione nel reparto di Medicina dell’ospedale di Ostuni.
Quella del raccoglitore amatoriale che incappa in un’intossicazione fungina, attenendosi a conoscenze esclusivamente basate sul “sentito dire”, è uno scenario a cui ogni anno gli apparati sanitari assistono. Per far fronte a queste evenienze, l’appello del Centro di Controllo Micologico dell’Asl di Brindisi è di leggere le raccomandazioni presenti sul sito dell’Asl e di avvalersi del calendario pubblicato presso i Comuni e le stesse Asl, dove è indicato il giorno in cui un esperto micologo del Centro di controllo certifica ai privati i funghi in modo assolutamente gratuito. Da non trascurare infine che l’acquisto dei funghi presso raccoglitori professionali o altri esercenti deve sempre avvenire alla presenza (obbligatoriamente in esposizione) del certificato di commestibilità rilasciato dai micologi della Asl.

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