L'analisi del voto

L'analisi del voto
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Lunedì 1 Maggio 2017, 13:00 - Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 10:03

Nella provincia di Brindisi il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, proprio come avevano previsto i suoi sostenitori, ribalta il risultato delle convenzioni, riservate ai soli tesserati, e da ultimo diventa il primo fra i tre candidati alla segreteria nazionale del Partito Democratico con 5.255 preferenze. Favorito, verosimilmente, da un’affluenza perfino maggiore rispetto al 2013, dunque in controtendenza rispetto alla media italiana: si è passati infatti da 9.335 a 12.430 votanti.
Il governatore, però, non sfonda nel capoluogo che passa, non proprio a sorpresa, da Orlando a Renzi. E proprio l’ex presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, che aveva vinto la fase delle convenzioni, arriva secondo in provincia nelle primarie aperte con 4.840 voti. Ultimo, invece, il ministro della Giustizia Andrea Orlando, con 1.997 preferenze. In questo modo, tre dei cinque delegati all’assemblea nazionale dovrebbero essere quasi certi: Maurizio Bruno, Antonella Vincenti ed Elisa Mariano.
I RISULTATI NELLA PROVINCIA DI BRINDISI

Ma i dati più interessanti sono quelli che arrivano dai vari comuni, perché rendono l’idea dei rapporti di forza interni grazie al risultato delle sfide tra gli esponenti politici locali (non sempre del Pd) più in vista.
Nel capoluogo, ad esempio, si è verificato un evidente spostamento di voti da Orlando a Renzi, che solo nella seconda fase ha avuto il sostegno di personaggi come Rosy Barretta ma anche degli ex Luciano Loiacono, Damiano Flores e Salvatore Brigante. Nonostante la vittoria, nessuno dei tre candidati ha superato il 50 per cento: un dato importante in vista del prossimo congresso cittadino.
Altro dato significativo è quello di Francavilla Fontana, città del sindaco Maurizio Bruno, candidato nella lista “Emiliano per l’Italia”. Proprio il governatore, infatti, ha sbaragliato la concorrenza e la lista guidata dal sindaco ha portato a casa 732 voti, contro i 103, in totale, delle altre due liste di Emiliano.
Ad Ostuni, invece, a vincere è l’ex premier (con 696 voti), che nella Città Bianca era sostenuto tra gli altri dall’ex consigliere regionale Giovanni Epifani mentre Emiliano, ultimo a 440, aveva il sostegno dell’ex sindaco e vice presidente della Provincia Domenico Tanzarella.
A Mesagne, altra città particolarmente importante per il partito, a vincere sono stati però i voti esterni al Pd. La vittoria Emiliano, 569 preferenze contro le 373 di Renzi, la deve infatti all’onorevole Toni Matarrelli ed al consigliere regionale Mauro Vizzino, nessuno dei quali fa parte del Pd.
Sfida persa, nonostante un risultato più che dignitoso, per la deputata democratica Elisa Mariano, che sosteneva il tandem Renzi/Martina, nella sua San Pietro Vernotico. Qui, infatti, ha trionfato Emiliano, sostenuto dal consigliere regionale Pino Romano (fuoriuscito dal Pd), con 793 voti contro i 489 di Renzi.

Proprio la parlamentare, ad urne ancora aperte, è stata molto critica su Facebook: “L’amore per il Pd a San Pietro è stupefacente. Si è visto e si vede di tutto e di più. Oltre il livello di guardia: altro che Pd”.
A Sandonaci, invece, è la responsabile regionale delle donne Pd Antonella Vincenti a portare Emiliano alla vittoria con 224 voti contro i 65 di Renzi. Dei voti per il governatore, infatti, ben 205 sono andati a “Noi per Emiliano”, della quale la Vincenti era capolista.
A Fasano, “casa” del senatore renziano Nicola Latorre e del consigliere regionale Fabiano Amati, a vincere con 511 preferenze è stato Renzi, seguito da Emiliano con 306. «Considero straordinaria - ha commentato Latorre - la percentuale d’affluenza che dimostra come ci sia un popolo democratico che continua ad esplicitare una forte domanda di partecipazione. È stato un fatto straordinario se consideriamo che dal 2013 ad oggi è cambiato il mondo.

C’è stata la dura sconfitta del referendum e la scissione nel partito. Nonostante questo registriamo una massiccia partecipazione e con un risultato eccezionale a sostegno della candidatura di Matteo Renzi alla leadership del partito. È un fatto rilevante che ci dà soddisfazione».

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