Lavoratori senza stipendio da mesi minacciano di lanciarsi nel vuoto

Lavoratori senza stipendio da mesi minacciano di lanciarsi nel vuoto
di Danilo SANTORO
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Martedì 17 Ottobre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 16:21
Paura tanta. Nella stessa misura disperazione e incertezza per il proprio futuro occupazionale. Attimi di panico e tensione alle stelle ieri mattina ad Ostuni. La protesta dei dipendenti del Pinto-Cerasino ha raggiunto l’apice, con la presidentessa della cooperativa “Orizzonti” Laurita Orofino, gestore del servizio, che ha raggiunto il tetto dell’immobile minacciando di lanciarsi nel vuoto. 
Immediato l’arrivo degli agenti del commissariato di Ostuni ed i vigili del fuoco che hanno attuato tutte le misure di sicurezza per scongiurare il dramma. Il primo a raggiungere il punto dove la Orofino si trovava è stato il dirigente capo Gianni Albano. Il commissario della Città bianca ha avviato un immediato colloquio con la responsabile della cooperativa: lunghi minuti nel quale ha cercato di dissuaderla da ogni gesto insano. Contestualmente sono stati interessati tutti i rappresentanti istituzionali deputati in passato e nel presente a vagliare sulla vertenza occupazionale che grava sulla struttura da anni, con i 40 dipendenti senza stipendio da mesi. Una querelle di natura burocratica che vede la cooperativa Orizzonti assistere 41 anziani, per i quali l’Asl di Brindisi dispone il riconoscimento della quota solo per 12 di essi. 
Una situazione che parte da lontano tra errori di trascrizione e cambiamenti normativi della Regione che hanno determinato per il Pinto-Cerasino di Ostuni il non essere tra le strutture contrattualizzate e quindi convenzionate con l’Asl. E così settimana dopo settimane, mese dopo mese, senza una soluzione dal punto di vista normativo e procedurale per risolvere il problema, auspicata da più parti ma mai concretizzata, i ritardi negli stipendi dei dipendenti si sono accumulati, fino a raggiungere oltre 500 mila euro. Una situazione di precarietà che già nel marzo scorso aveva portato quattro operatori del centro ad occupare in maniera simbolica e pacifica un balconcino della struttura per chiedere alle autorità regionali e locali di risolvere una vertenza che sta mettendo in serio pericolo il futuro occupazionale dei dipendenti e l’assistenza degli anziani ricoverati.
 
Di lì nulla è cambiato, nonostante le promesse della Regione, almeno dell’emanazione del bando per l’aumento degli indici dei posti letto, da 7 a 8,5 per mille abitanti, che avrebbe permesso al Pinto-Cerasino di ospitare altri anziani in convenzione.
Bando per il quale c’è stato l’intervento del Tar che ha allungato i tempi per la sua entrata in vigore. 
E così davanti all’incertezza del presente e del futuro, ieri la presidente Laurita Orofino ha manifestato lo stato di disperazione dei dipendenti della cooperativa, salendo ad un’altezza di 10 metri. Il commissario Albano ha costantemente monitorato a pochi metri la situazione, con la donna esposta a quella quota ed in serio pericolo. Sul posto sono giunti anche il sindaco di Ostuni Gianfranco Coppola e il direttore Ubaldo Pagano, direttore consorzio servizi sociali. Solo dopo le rassicurazioni per un interessamento del presidente della Regione Michele Emiliano, al quale più volte avevano fatto appello i lavoratori, Laurita Orofino, ha deciso di mettersi in sicurezza, per raggiungere il governatore pugliese, nella stessa mattinata di ieri a Mesagne, dove era impegnato in un evento con don Luigi Ciotti. Intanto sono state le stesse famiglie degli anziani ospitati nel centro a manifestare la solidarietà ad i lavoratori e confermare il loro impegno quotidiano nell’assistenza alle persone ricoverate, nonostante lo stato di precarietà e gli stipendi arretrati.
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