Infermiera sorridente mentre ricuce un cadavere: la foto choc. Scatta l'esposto in Procura

Almeno due le foto sui social. L'Ordine dei medici: un'offesa al decoro della professione infermieristica, oltre un gesto di pessimo gusto

Infermiera sorridente mentre ricuce un cadavere: la foto choc. Scatta l'esposto in Procura
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Domenica 15 Ottobre 2023, 12:20 - Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 20:12

Il direttore generale della Asl di Brindisi, Maurizio De Nuccio, «ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica affinché valuti eventuali fattispecie di reato». Il caso dell'infermiera sorridente a favore di camera mentre ricuce un cadavere finisce così sul tavolo della magistratura penale, mentre l'azienda ha segnalato l'accaduto «all’Ufficio Procedimenti disciplinari per le determinazioni di competenza» e il direttore di Anatomia patologica «ha avviato una istruttoria interna per l’accertamento dei fatti». 
 

Cosa è accaduto

Gli scatti - almeno due - davanti ad un cadavere, a cui poco prima era stata eseguita l’autopsia. In mano un filo, come se fosse una sarta. Fotogrammi di sorriso e nessun vestito da ricucire, ma ad essere disteso lì sul tavolo in una stanza del servizio di Anatomia ed istologia patologica dell’ospedale Perrino di Brindisi è il corpo di un uomo. È questo il contesto degli scatti pubblicati sui social da I.G., queste le sue iniziali, una tecnica sanitaria e coordinatrice dello stesso laboratorio: la professionista ha postato sul suo profilo la foto che la ritrae mentre ricuce parti del corpo di un cadavere. Post, ma anche reel e storie che su Instagram scompaiono automaticamente dopo 24 ore. Scatti che inizialmente hanno scatenato l'indignazione dei più, ma che poi sono finiti all'attenzione delle autorità e delle associazioni e sindacati di categoria. L'Ordine dei tecnici sanitari di Brindisi ha infatti subito annunciato un provvedimento disciplinare nei confronti dell'iscritta. 

I post sui social

La foto che la ritrae sorridente mentre ricuce un cadavere è accompagnata dalla didascalia: «Chi lavora con le sue mani è un lavoratore.

Chi lavora con le sue mani e con la testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani, con la testa e con il cuore è un’artista. Buon Primo maggio a tutti». Il caso è stato inizialmente raccontato dal Corriere della Sera. 

 


«L'azienda prende le distanze da ogni azione individuale che ne comprometta l'integrità e allo stesso tempo non può restare indifferente rispetto a questi episodi, che vanno tuttavia accertati e approfonditi. Mi attiverò - aveva a stretto giro annunciato il direttore della Asl - a tal fine segnalando il fatto a chi di competenza». L'azienda sanitaria ora verificherà se ci siano state o meno violazioni del codice deontologico nel pubblicare una foto riguardante un ambito professionale particolarmente delicato, sul profilo social personale della caposala. «Quando ero piccola la sarta mi diceva (in dialetto): “Filo lungo, maestra pazza. Si è avverato tutto”», commenta la coordinatrice nel post - che ha raccolto un centinaio di like - alludendo alle dimensioni del nastro da sutura che tiene stretto nella mano destra. 

L'Ordine dei medici

Una scelta criticata dal presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Filippo Anelli: «L'argomento è parecchio scivoloso e non so dire se a una caposala sia consentito o meno eseguire la sutura di una salma in obitorio. Resta il fatto che le foto scattate con la faccia sorridente davanti al cadavere mi sembrano comunque un'offesa al decoro della professione, oltre un gesto di pessimo gusto. Per cui l'Ordine degli infermieri potrebbe anche avviare un procedimento disciplinare».

 

La decisione dell'Ordine dei tecnici sanitari

«Esprimiamo la ferma disapprovazione circa la diffusione, tramite i social network, dell'immagine in cui un'operatrice sanitaria compare mentre sutura il corpo esanime di una persona, in sede di esame autoptico», dichiara in una nota Domenica Argese, presidente dell'ordine dei Tsrm e Pstrp (tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni tecniche), albo cui è iscritta la coordinatrice del servizio di Anatomia e istologia patologica dell'ospedale Perrino di Brindisi. L'ordine professionale ha avviato un' indagine interna e adotterà «le misure necessarie per intraprendere l'azione disciplinare nei confronti della professionista», assicura Argese.

«Il fatto che sia una nostra iscritta - aggiunge - è solo l'elemento che consente di individuare quale sia l'ente a dover intervenire disciplinarmente, ma l'accaduto è grave e censurabile in sé, a prescindere dal profilo di chi ha agito». «Resta un gesto deprecabile e inaccettabile, lesivo della dignità e del corpo di quella persona, nonché delle professioni sanitarie e che vìola i principi a cui tutti gli iscritti all'ordine sono tenuti a ispirare il loro agire». Secondo quanto riferisce Argese, la professionista coinvolta nella vicenda è in possesso delle competenze necessarie per eseguire la sutura su cadaveri, «avendo frequentato un master dedicato, fugando l'eventualità di un ulteriore elemento di censura, il possibile esercizio abusivo di altra professione sanitaria». «Tuttavia, nonostante le competenze tecniche, l'approccio e la pubblicazione della foto - conclude Argese - sono estremamente inappropriati e contrari all'etica e alla deontologia professionale, pertanto da censurare con fermezza. Fatti come questo creano sgomento nell'intera comunità professionale» .

In campo anche l'Ordine dei medici di Brindisi, che ha annunciato la convocazione di una riunione urgente dei medici di Anatomia Patologica del "Perrino". 

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