Emiliano non molla e insiste su Marino, base spaccata nel Pd

Emiliano non molla e insiste su Marino, base spaccata nel Pd
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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- Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 06:00
BRINDISI - È ancora quello di Nando Marino il nome sul tavolo del Partito Democratico come possibile candidato sindaco della coalizione di centrosinistra alle prossime elezioni amministrative di giugno. Non è servito, quindi, ad ottenere nemmeno mezzo passo indietro dal segretario regionale del Pd e governatore della Puglia Michele Emiliano e dalla sua vice, nonché commissaria cittadina dei democratici di Brindisi, Sandra Antonica il faccia a faccia con la segreteria provinciale tenutosi fino alla tarda serata di ieri.<HS>
Anche se nessuno, ufficialmente, ammette che si sia discusso di nomi, la realtà è che l’imprenditore e presidente della Lega Basket italiana, oltre che patron dell’Enel Brindisi, è ancora e sempre di più saldamente in pole position. Almeno nel gradimento dei vertici regionali del partito. A livello locale, invece, le cose sono molto diverse. Tanti, infatti, in questi giorni e fino a ieri sera, hanno provato a contrastare, naturalmente a livello politico e non certo personale, l’ipotesi Marino, che non convince il Pd della città di Brindisi ed una parte della segreteria provinciale. La stessa che, in un documento inviato agli organi di stampa pochi giorni fa, chiedeva tra le altre cose un nome chiaramente e apertamente di centrosinistra. Cosa che, per molti, Marino non è, come hanno confermato anche nelle scorse ore le parole dell’ex segretario cittadino Antonio Elefante.<HS>
Al di là delle questioni relative al nome, tuttavia, tutti si dicono soddisfatti. Almeno in appareanza. Anche se serpeggia nel partito un’insoddisfazione che in alcuni casi sfiora la rabbia. «Dal mio punto di vista - dichiara laconica la commissaria Antonica - è stato un incontro molto proficuo, senza nessun irrigidimento e nessun veto». Quasi speculari le parole di circostanza pronunciate dal segretario provinciale Maurizio Bruno: «È stato un incontro molto proficuo. Ora vediamo, con il tavolo provinciale e quello regionale giovedì a Brindisi, di chiudere la vicenda. Sia chiaro, non si è parlato di nomi ma si sta pensando piuttosto a costruire un’alleanza che punti a rinnovare, in prospettiva, rispetto al vecchio gruppo degli amministratori». Ma questa è solo la superficie. Sotto le ceneri, invece, cova l’incendio. Anche se non è detto che trovi una via di sfogo.<HS>
Intanto, però, quest’oggi per la prima volta il Pd convocherà i possibili alleati per la prima riunione del tavolo di coalizione, che segue gli incontri ed i contatti bilaterali portati avanti dalla commissaria nelle scorse settimane. Incontri che, tuttavia, per la loro ufficiosità hanno consentito ai vari partiti e movimenti di portare avanti l’interlocuzione anche con altri possibili alleati, anche nettamente contrapposti al Partito Democratico, come dimostra il “caso” Impegno Sociale di cui si dà conto in un articolo a parte.<HS>
Al tavolo dovrebbero essere invitati i rappresentanti di rango provinciale di Udc, Nuovo Centrodestra, Sì Democrazia, Giovanni Brigante (Sviluppo e Lavoro ma anche “La Puglia in più” di Dario Stefàno) e lo stesso Impegno Sociale che, però, sta in realtà portando avanti da solo il proprio percorso elettorale, provando a costruire una coalizione autonoma che vada oltre i partiti. Non è detto però che tutti, alla fine, decidano di accogliere l’invito. Anche perché almeno una parte del fronte centrista, quella più strettamente legata a Massimo Ferrarese e Marcello Rollo, il nome di Marino proprio non vuol mandarlo giù.<HS>
Il campo di gioco, dunque, si riduce sempre di più ed ecco perché il Pd prova a recuperare il tempo perduto convocando allo stesso tavolo i possibili alleati. Ma la riunione prevista per oggi è solo il primo passo. Giovedì, infatti, sempre a Brindisi si terrà un vertice con i rappresentanti regionali dei partiti e dei movimenti che avranno confermato la loro adesione alla coalizione di centrosinistra. Si dice, ancora una volta a livello ufficiale, che nella riunione di oggi non si discuterà di nomi. In realtà, è facile immaginare che ai potenziali alleati possa interessare sapere chi guiderà “l’esercito” che proverà a vincere le elezioni amministrative di giugno. Ed i nodi verranno al pettine.<HS>
Nel frattempo, però, resta da chiarire chi risponderà all’invito del Pd. Una prima idea sarà possibile farsela già oggi. E non è detto che la fronda interna anti-Marino rinunci tanto facilmente all’individuazione di un nome alternativo. Il tempo, intanto, scorre e solo i ritardi degli altri contendenti consentono ancora al Pd di attardarsi.
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