Dema, in cassa integrazione 83 lavoratori

Dema, in cassa integrazione 83 lavoratori
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Mercoledì 6 Gennaio 2016, 09:58
La vertenza dei lavoratori dell’azienda aeronautica Dema approderà presso la task-force per l’occupazione della Regione Puglia giovedì 14 gennaio. Il giorno successivo è fissato un altro incontro presso il ministero dello Sviluppo economico.

In ballo c’è il futuro di 138 lavoratori e la stessa sopravvivenza dell’azienda aeronautica campana che fino ad un anno fa operava per conto di Agusta Westland. Ed è stata proprio questa la causa scatenante delle difficoltà della società dopo che Finmeccanica ha deciso di internalizzare una serie di lavorazioni, tra le quali proprio quelle che venivano commissionate a Dema.

Nell’aprile scorso si era parlato di possibilità di licenziamento di quasi tutti i lavoratori, a distanza di qualche mese Dema ha aperto la procedura di cassa integrazione straordinaria che partirà il prossimo 18 gennaio per 80 lavoratori su 138.

Le motivazioni addotte da Dema per l’apertura della cassa straordinaria sono chiare e non lasciano adito ad alcun dubbio, in quanto dichiarate senza mezzi termini. L’azienda infatti, ha fatto sapere che «si trova costretta a richiedere l’intervento della cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale per i lavoratori dello stabilimento di Brindisi. Le motivazioni che hanno dato luogo a tale richiesta sono legate alla forte contrazione del mercato aeronautico, già fortemente concorrenziale, che nei segmenti di riferimento dell’azienda in alcuni casi comprime la marginalità delle commesse portandole sistematicamente al limite della copertura del solo costo aziendale». In pratica, non ci sono profitti. E, come se non bastasse, Dema ha spiega: «A ciò, si aggiunga che la situazione è stata ulteriormente aggravata dalla recente comunicazione del cliente Agusta Westland che ha deciso di internalizzare le commesse riguardanti il programma AW139 (cabine e travi di coda), affidate a Dema».

Quindi, tirate le somme, non c’è lavoro e l’azienda campana non ne fa mistero. «Per effetto di tutto questo - ha dichiarato Dema - la società registra un’improvvisa ed inaspettata mancanza di attività nello stabilimento di Brindisi, nei reparti: montaggio e lattoneria, enti a supporto della produzione ed enti di staff quali qualità, unità tecnica di supporto della produzione, logistica e magazzini, manutenzione, programmazione e servizi generali». In pratica quasi tutto il personale.
L’intervento di cassa integrazione straordinaria è stato richiesto per un periodo di 12 mesi a partire dal 18 gennaio e interesserà 83 dipendenti, sospesi a zero ore, su 138 dipendenti occupati presso lo stabilimento.

La riunione che si è svolta presso il Mercato del lavoro della Provincia con le organizzazioni sindacali poco prima delle feste natalizie non è stata delle più semplice e si è conclusa con la mancata sottoscrizione dell’accordo da parte di Cgil, Cisl e Uil. La mancanza della firma però non blocca certamente le intenzioni e la volontà dell’azienda tanto che gli ammortizzatori sociali partiranno tra un paio di settimane.

In questo contesto si inseriscono gli incontri presso la Regione e presso il Mise richiesti dai sindacati mirati a verificare il proseguo dell’attività della società. «Abbiamo ottenuto - dichiara Maurizio Sancesario di Fiom Cgil - che la Task-force sarà presente il 15 gennaio al Mise. Inoltre, questa volta oltre a Dema è stata invitata non più Agusta, ma direttamente Finmeccanica alla quale chiederemo di continuare a tenere attenzione per questo territorio. Siamo ulteriormente preoccupati dopo che Dema ha dichiarato 100 esuberi su 600 anche nella sede campana».
E.Don.