Centrosinistra e 5 Stelle: ieri il primo incontro ufficiale. Niente nomi ma via al tavolo comune sul programma per Brindisi

Il municipio di Brindisi
Il municipio di Brindisi
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Venerdì 24 Febbraio 2023, 05:00

Dopo un’attesa che è sembrata infinita, finalmente centrosinistra e Movimento 5 Stelle si sono seduti, ieri, attorno allo stesso tavolo.

Si apre ufficialmente il dialogo in vista delle elezioni

Al primo incontro ufficiale della coalizione, nella sede del circolo di Brindisi del Partito democratico, hanno preso parte per il M5S il coordinatore regionale Leonardo Donno ed il coordinatore provinciale Salvatore Giuliano. Per il centrosinistra, invece, c’erano il sindaco Riccardo Rossi, il segretario provinciale ed il segretario cittadino del Pd, Francesco Rogoli e Francesco Cannalire.

Si comincia da ciò che unisce: il lavoro sui temi

Per il primo incontro, le parti avrebbero diplomaticamente deciso di concentrarsi sui tanti punti in comune e sulle idee che li uniscono, piuttosto che su distinguo e preclusioni. Dunque, non si è parlato di nomi ma di programmi. E dai pochi dettagli che emergono, il primo passo in avanti dovrebbe essere proprio sul fronte programmatico. Centrosinistra e 5 Stelle, infatti, sembrerebbero avere concordato la creazione di un tavolo sul programma, la cui composizione non è ancora nota ma dovrebbe esserlo già a partire dalle prossime ore.
I tempi, ormai, stringono.

Fissata la data per il voto: i tempi sono molto ristretti

Proprio nelle scorse ore, infatti, il Consiglio dei ministri ha fissato le date per le prossime elezioni amministrative, che si terranno i prossimi 14 e 15 maggio. Mancano, dunque, circa tre mesi al voto (e molto meno alla consegna delle liste) ed oltre al programma bisogna costruire la coalizione. Che, sarebbe stato l’altro punto sul quale hanno concordato i partecipanti, dovrà essere quanto più larga possibile. Sempre “pescando”, naturalmente, nel campo progressista. Oltre a Partito democratico e 5 Stelle, dunque, dovrebbero farne parte Impegno per Brindisi, Ora tocca a noi, Brindisi Bene Comune, Europa Verde e Sinistra Italiana. Verosimilmente, quindi, ai prossimi incontri dovrebbero prendere parte i rappresentanti degli altri partiti e movimenti della futura coalizione. A prescindere da nomi, programmi e composizione ed “ampiezza” del fronte, quel che è certo è che una data così ravvicinata per le elezioni amministrative impone tempi brevi nel raggiungimento di una sintesi tra le parti.

Un dialogo iniziato con il piede sbagliato

Eppure, nei giorni scorsi, le posizioni - soprattutto quelle del Movimento 5 Stelle - non erano state particolarmente diplomatiche. Perfino il governatore Michele Emiliano, che spinge con forza verso l’ampliamento della coalizione, aveva riconosciuto a Rossi di avere lavorato bene, pur lasciando intendere di volerlo sacrificare sull’altare dell’accordo. «Noi consideriamo - aveva detto - ottima l’amministrazione guidata da Riccardo Rossi ma ovviamente Riccardo sa bene che adesso c’è un problema prima tutto di costruzione della coalizione e poi vedremo in che modo procedere alla individuazione del candidato». A differenza di Emiliano, invece, il vice presidente nazionale del M5S Mario Turco non ha concesso a Rossi, nei giorni scorsi, neanche “l’onore delle armi”. «Rossi ha iniziato - ha detto nei giorni scorsi - un percorso rispetto al quale noi siamo sempre stati chiaramente all’opposizione. La città di Brindisi deve aspirare ad obiettivi superiori e su questo noi daremo il nostro massimo contributo». Nessuna critica aperta, dunque, ma comunque una evidente presa di distanza.

La diplomazia al lavoro

Una posizione sulla quale sembrava obiettivamente difficile riuscire a costruire qualcosa. Anche alla luce del fatto che sempre il senatore Turco ha detto di voler fare pesare al tavolo di coalizione i risultati del Movimento alle ultime elezioni politiche ma, in generale, in tutti gli appuntamenti elettorali degli ultimi anni. A questo si aggiunga il fatto che i 5 Stelle, come il centrosinistra, in teoria avrebbero già stabilito il nome sul quale puntare, ovvero quello dell’avvocato Roberto Fusco. Ecco perché, proprio per evitare frizioni durante il primo incontro ufficiale, si è scelto di puntare sui idee e programmi.

Che, soprattutto su questioni come ambiente, industria, porto e sviluppo accomunano tutto il fronte progressista.

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