Il sanvitese Emanuele Vita nominato Alfiere del Lavoro dal Presidente della Repubblica: «Studio a Bari, il mio futuro è in Puglia»

Emanuele Vita durante la consegna del riconoscimento come Alfiere del Lavoro
Emanuele Vita durante la consegna del riconoscimento come Alfiere del Lavoro
di Antonio SOLAZZO
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Martedì 24 Ottobre 2023, 05:00

«Mercoledì 18 ottobre 2023 è stata una data indimenticabile per me e per tutta la mia famiglia perché sono stato nominato Alfiere del Lavoro, ricevendo l’attestato d’onore dalle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un’emozione unica, indescrivibile», spiega Emanuele Vita.

La scoperta

Il giovane sanvitese, infatti, ha ottenuto questa onorificenza mercoledì presso il Palazzo del Quirinale dopo essersi distinto per meriti scolastici, diplomandosi con la lode dopo i cinque anni tra i banchi del liceo scientifico Leo di San Vito, in provincia di Brindisi. «Tutto è iniziato venerdì 22 settembre quando ho ricevuto una chiamata dai miei genitori che mi intimavano di telefonare con urgenza a un numero di Roma. Componendo quel numero, l’adrenalina è iniziata a salire e le dita a tremare. Appena chiusa la chiamata, con tantissima emozione, ho comunicato il tutto ai miei genitori, al direttore del collegio di merito Poggiolevante di Bari Michele Crudele, al dirigente scolastico del mio liceo, la professoressa Carmen Taurino e al parroco della mia parrocchia Santa Rita, don Giuseppe Grassi», prosegue.

Le motivazioni

Un percorso importante quello effettuato dal giovane Emanuele Vita che ringrazia la sua famiglia e dedica ai suoi genitori il premio ottenuto: «Certamente non è stato facile arrivare fino a qui, l’aver conseguito la maturità con il massimo dei voti e la lode (requisito per poter partecipare a questo premio) e avere un curriculum di studi brillante mi ha permesso di essere uno tra i 25 studenti a ricevere questo prestigioso premio. Tutto ciò, però, non sarebbe stato possibile senza il supporto continuo dei miei genitori, guide instancabili di un percorso liceale durato cinque anni, i quali mi hanno sempre sostenuto e motivato nei momenti di maggiore difficoltà. I miei genitori sono molto orgogliosi di me, non capita tutti i giorni di ritrovarsi un “alfiere del lavoro” in casa ed è inutile dire che sono orgogliosi di questo premio e di tutta la mia carriera scolastica, perché sanno il lavoro e l’impegno profusi dietro ogni risultato raggiunto».

Le dediche

E racconta: «Questo premio è dedicato soprattutto a loro e a tutti i sacrifici fatti per me per permettermi di avere una formazione di eccellenza. Ci tengo a ringraziare tutta la mia famiglia, che ha sempre creduto in me e continua a farlo. Un ringraziamento speciale va anche a tutto lo staff del liceo scientifico Leonardo Leo di San Vito dei Normanni, nella figura della preside Taurino e di tutti i professori che mi hanno permesso di avere una preparazione culturale di eccellenza da spendere in tutti i campi del sapere. Il mio polo liceale, e dico “mio” perché, per cinque anni, sento di aver fatto parte di una seconda famiglia, mi ha permesso di partecipare a numerosi progetti locali, regionali e nazionali, i quali mi hanno permesso di conoscere meglio il territorio in cui vivo e tutti i suoi aspetti da valorizzare. Per ultimo, ma non per importanza, tengo a ringraziare il mio parroco don Giuseppe Grassi, che mi ha sempre accompagnato e sostenuto con la fede nel raggiungimento di ogni obiettivo scolastico e non. Penso che questo sia stato un risultato importante anche per tutta la città di San Vito dei Normanni, sono stato infatti accolto con grande felicità dal sindaco.

Questo premio dimostra infatti come anche in piccoli paesi come il mio, ci siano ancora ragazzi con la voglia di studiare». 

Il futuro

Dopo il diploma e il titolo di Alfiere del Lavoro, c’è l’università: «Ora sono iscritto al corso di laurea di Ingegneria elettronica e delle Tecnologie Internet presso il Politecnico di Bari e risiedo nel collegio di merito Poggiolevante. Le ambizioni per il futuro sono tante: diventare ingegnere, valorizzare la Puglia con le mie capacità, abbattendo lo stereotipo dello studente che scappa al Nord, lavorare come imprenditore e sicuramente essere felice. Tutto questo sarà possibile con la mia laurea, ma soprattutto grazie alla preparazione che mi sta offrendo il collegio Poggiolevante. Faccio parte, infatti, di Asirid (Alta Scuola Internazionale Residenziale per innovatori digitali), un’iniziativa al Sud e per il Sud. Noi studenti Asirid dedichiamo una parte del nostro tempo a seguire corsi professionalizzanti e sviluppiamo progetti didattici orientati alla soluzione di problemi reali tramite la collaborazione con aziende partner. Che dire, anche qui mi sento a casa». Oltre allo studio, però, ci sono anche diversi hobby: «Nella mia vita lo studio è certamente la mia passione preferita, però mi piace anche praticare tutti i tipi di sport, in particolare la pallavolo, uscire con i miei amici, passare del tempo con i miei genitori, suonare la chitarra e leggere libri. A tutti gli amministratori che leggeranno questo articolo, infine, chiedo solo una cosa: premiate chi merita veramente. La nostra Nazione ha bisogno di gente preparata che la faccia diventare un fiore all’occhiello nel panorama mondiale».

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