Rifiuti: si va alla gara “ristretta” e senza bando. Ma prima la manifestazione d’interesse

Rifiuti: si va alla gara “ristretta” e senza bando. Ma prima la manifestazione d’interesse
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Giovedì 25 Maggio 2017, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 15:28
Sarà quasi certamente una gara a procedura negoziata senza pubblicazione di bando di gara, ma previa acquisizione di manifestazioni di interesse alla partecipazione, la soluzione che l’amministrazione metterà in campo per fare fronte all’emergenza rifiuti e riuscire, dopo diversi tentativi andati a vuoto, il gestore del servizio di igiene urbana. Ma la decisione arriverà solo alla fine del mese, dopo che il Tar si sarà espresso sul ricorso presentato dalla Ecologia Falzarano.
L’ipotesi fa parte del ventaglio di scelte prospettate all’amministrazione dal dirigente del settore Ambiente ed Ecologia di palazzo di città Gaetano Padula, che insieme a questa possibilità aveva proposto l’adozione da parte della sindaca Angela Carluccio di un’ordinanza contingibile e urgente per affidare direttamente il servizio ad una nuova azienda o, in alternativa, una gara d’appalto aperta.
La prima ipotesi si sarebbe potuta realizzare in tempi molto brevi ma il rischio era che il Tar annullasse, su ricorso dell’Ecologica Pugliese, l’ordinanza come ha fatto con tutte quelle precedenti. Per la seconda, invece, i tempi sarebbero stati troppo lunghi visto che per completare il procedimento, dal bando fino al vero e proprio passaggio di cantiere, ci sarebbero voluti almeno sei mesi mentre l’emergenza va risolta nel più breve tempo possibile.
 
Ed ecco perché sarà quasi certamente la terza via prospettata dai tecnici ad essere scelta dall’amministrazione. Portare a termine quel tipo di procedura, prima la manifestazione d’interesse e poi la gara ristretta invitando solo le aziende che hanno partecipato al bando, richiede infatti meno di due mesi. Le condizioni del capitolato, in questo caso, sarebbero le stesse accettate da Ecologia Falzarano.
L’atto di indirizzo per superare l’emergenza, tuttavia, non è ancora arrivato in giunta. Perché, spiega l’assessore all’Ecologia Vito Carella, «dobbiamo attendere la decisione del Tar riguardo al ricorso della Falzarano, visto che il pronunciamento arriverà in tempi brevi». Il giorno fissato per la decisione da parte dei giudici, infatti, è il 30 maggio, vale a dire martedì prossimo.
Ecologia Falzarano, l’unica partecipante dell’ultima gara ponte bandita dall’amministrazione, ha infatti presentato ricorso contro la revoca dell’aggiudicazione a firma del dirigente del settore Affari legali Francesco Trane.
Motivo del contendere era, in particolare, la questione del Durc, il Documento unico di regolarità contributiva. Nella revoca si leggeva che “in data 27/4/2017 è stato emesso il Documento di regolarità contributiva richiesto in data 29/3/2017, ai fini della stipula del contratto, il quale attesta la non regolarità della posizione della società Ecologia Falzarano srl per irregolare versamento di contributi e accessori per l’importo di 4.062.654,80 euro”. La società, tuttavia, contesta questa affermazione e ribadisce di essere stata sempre in posizione regolare già con il precedente Durc, valido dal 29 novembre 2016 al 29 marzo 2017, che copriva il periodo tra la presentazione dell’offerta e l’aggiudicazione della gara d’appalto. Impossibile, tuttavia, negare che qualche problema ci sia stato. Proprio a seguito della richiesta di rinnovo del Durc, l’Inps ha chiesto alla Ecologia Falzarano di regolarizzare alcune irregolarità contributive, molte delle quali contestate dall’azienda. Rispetto ai restanti importi, tuttavia, la società ha espresso la volontà di rateizzazione. Richiesta accettata da Equitalia il 3 aprile scorso. Al che, fanno notare dalla Falzarano, l’Inps ha rilasciato Durc regolare con efficacia retroattiva ed un periodo di validità compreso tra il 27 aprile ed il 25 agosto dell’anno in corso. L’azienda, dunque, sostiene di essersi trovata in una posizione di regolarità contributiva sia al momento della partecipazione alla gara, sia nel giorno nel quale secondo il Comune non avrebbe avuto il Durc regolare. Anche perché, sostiene la Falzarano, il “Durc negativo” al quale fa riferimento il Comune nella revoca dell’aggiudicazione sarebbe da ritenersi viziato per violazione di legge. Tant’è che lo stesso viene impugnato nel ricorso al Tar. 
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