Anche a Brindisi la tassa di soggiorno: si parte quest'anno

Turisti
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di Francesco TRINCHERA
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Giovedì 4 Aprile 2019, 09:02
Il Comune di Brindisi si aggiunge ad altre realtà della provincia (Ostuni, Carovigno, Fasano) istituendo la tassa di soggiorno. La decisione dell'ente di piazza Matteotti è stata formalizzata attraverso una delibera di giunta del 29 marzo scorso, che dà i contorni delle misure che sono state fissate e che saranno valide per tutto il 2019. Nel dettaglio, sul documento si legge che la tassa si divide in tre tariffe specifiche: la più alta è nell'ordine di due euro e cinquanta centesimi a notte per un massimo di 7 giorni consecutivi, quindi due euro a notte ed infine un euro e cinquanta centesimi a notte, sempre nel lasso di tempo di una settimana continuata.
All'interno della prima tipologia ricadono strutture ricettive come gli alberghi da 4 stelle in poi, residenze turistico-alberghiere, dimore storiche-residenza d'epoca, mentre l'importo di due euro riguarderà alberghi da 1, 2 e 3 stelle, agriturismi, B&b, affittacamere, case e appartamenti per vacanza. Nell'ultima tipologia, infine, ricadono case per ferie, ostelli, campeggi ed altre strutture ricettive all'aria aperta non comprese nelle precedenti tipologie.
La delibera fa seguito all'approvazione della misura approvata nell'ultimo consiglio comunale, con voci contrarie nell'opposizione, così come in passato associazioni di categoria come Federalberghi avevano fatto appello contro l'introduzione della nuova imposta. Più in generale, l'idea che è emersa è quella di una tassa di scopo che, in parte (il 10 percento), vada a coprire i costi per i lavori su facciate e spazi comuni di alberghi e ristoranti.
Il dibattito intorno al tema, comunque, non è nuovo: si era già parlato in precedenza della possibile istituzione di questo tipo di imposta, ad esempio nel 2016 durante la consiliatura con Angela Carluccio come sindaco. Anche negli altri comuni del Brindisino in cui è stata istituita l'imposta non sono mancati i momenti di confronto, come è accaduto recentemente in quel di Fasano: nelle scorse settimane, sempre Federalberghi è intervenuta in diverse occasioni ed in una nota si diceva preoccupata riguardo l'intenzione dell'amministrazione fasanese di modificare il regolamento sulla tassa di soggiorno, guardando in particolare all'intenzione di estendere la stessa a tutto l'anno, oltre ad altri provvedimenti che secondo l'associazione si tradurrebbero in un aumento di costi per singoli e gruppi.
Ed in questo stesso contesto, proprio il Comune di Fasano ha presentato ieri il nuovo software gestionale PayTourist, rivolto a tutti gli operatori del settore, che ha come scopo quello di garantire e coordinare progetti di rinvestimento della tassa sul territorio per sostenere il complesso turistico. Il confronto sull'introduzione dell'imposta, perciò, coinvolge diverse parti in gioco, non solo sul territorio e che si ripropone ormai da diversi anni.
La stessa delibera della giunta comunale di Brindisi ha fatto riferimento a quello che, nel tempo, è stato l'iter normativo a riguardo, ricordando il decreto legislativo del 2011 per cui i Comuni capoluogo di provincia, le unione dei comuni nonché i comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d'arte possano istituire l'imposta per le strutture ricettive del territorio secondo criteri di gradualità in proporzione al prezzo, con un massimo di 5 euro per notte di soggiorno.
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