Con l’inizio dell’anno accademico 2023/2024 e l’inizio delle lezioni, all’università di Bari tornano alla ribalta i problemi legati agli spazi. Tanti studenti lamentano la difficoltà a seguire le lezioni e il fatto che si sia costretti in molti casi a sedere a terra o a seguire in piedi se non si vuole restare fuori dall’aula.
L'indagine tra gli iscritti
Nei giorni scorsi, i rappresentanti degli studenti di Link Dirium Ateneo, in relazione a tali problematiche, hanno deciso di inviare una informativa al direttore del dipartimento Dirium, al coordinatore e al consiglio di dipartimento con la quale, dopo una indagine tra gli studenti, hanno voluto mettere nero su bianco non solo il problema della carenza degli spazi, ma anche tutto ciò che ad oggi gli studenti si trovano ad affrontare.
«Abbiamo avviato una indagine conoscitiva sulle problematiche vissute e rilevate da studenti e studentesse del nostro Dipartimento – si legge nel documento -.
D’altronde, fin dallo scorso anno, il nuovo corso del Dams si era trovato ad avere difficoltà, dovendo essere ospitato in luoghi diversi rispetto a quelli disponibili in Ateneo per carenza di spazi. Quest’anno è stata fin dall’inizio scelta l’opzione Officina degli Esordi, che avrebbe dovuto garantire una certa stabilità, non avuta lo scorso anno all’AncheCinema per problemi relativi alla disponibilità della stessa sala, impegnata da prima dell’inizio dell’anno accademico con altri eventi. Ma avere spazi garantiti non significa aver risolto i problemi considerando la distanza che c’è tra l’Ateneo e l’Officina degli Esordi, essendo in qualche modo quest’ultima diventata una vera sede distaccata con i problemi che la cosa comporta.
Collegato a questo nodo c’è anche quello degli orari, ritenuti in alcuni casi «insostenibili» per gli studenti soprattutto del primo anno.
Da tempo, comunque, si parla di spazi all’università e lo stesso rettore Bronzini nel presentare il piano di investimento di Uniba per i prossimi anni ha sottolineato quanto tale aspetto sia centrale per poter migliorare non solo la vita degli studenti, ma la qualità stessa dell’università di Bari. Lo scorso anno si era parlato di un programma di investimenti, per un totale di 80 milioni di euro nell’intero triennio che dovrebbe vedere la programmazione di importanti interventi nel settore edilizio per il recupero, la valorizzazione e l’efficientamento del patrimonio edilizio dell’Ateneo, con azioni di miglioramento della qualità degli ambienti in cui si svolgono le attività di didattica e di ricerca. Se questi però sono investimenti di medio lungo periodo, nell’immediato sarà compito delle autorità competenti comprendere come andare incontro agli studenti e come evitare di continuare a vedere le scene che si ripetono ogni anno di aule stracolme, studenti in piedi, e altri costretti ad andarsene e non seguire le lezioni per mancanza di spazio.
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