Il confronto pubblico tra Michele Laforgia e Vito Leccese, candidati alle primarie del centrosinistra a Bari. Il video

Il confronto pubblico tra Michele Laforgia e Vito Leccese, candidati alle primarie del centrosinistra a Bari. Il video
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Lunedì 25 Marzo 2024, 17:51 - Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 06:57

Il primo confronto pubblico tra Laforgia e Leccese, candidati alle primarie del centrosinistra a Bari, è stato organizzato oggi dal Nuovo Quotidiano di Puglia, alle Officine degli Esordi in via Crispi. 

Michele Laforgia è sostenuto da La Giusta causa, M5s, Psi, Si, +Europa, Italia Viva, Convochiamoci per Bari, La Casa del Popolo, Base Italia Puglia;  Vito Leccese è appoggiato dal Pd, Verdi, Azione, Progetto Bari e movimenti vari. Le primarie si terranno il 7 aprile.

A porre le domande ai due candidati, il direttore e i giornalisti della testata: il dibattito si può recuperare e vedere sulla pagina Facebook del giornale e su YouTube.

Il confronto, le domande

Il possibile commissariamento e la polemica sulla mafia a Bari.

Laforgia: «Stiamo subendo una aggressione all'immagine e alla reputazione pubblica che abbiamo faticosamente costruito negli ultimi 20 anni, che rischia di farci tornare indietro come per incanto all'epoca nella quale Bari era scippolandia, non si poteva circolare a Bari vecchia per non subire tentativi di furto o rapina, ai tempi in cui Bari era una città mafiosa che negava di esserlo. Mi sono chiesto cosa è successo, improvvisamente in questi ultimi giorni che ha fatto di nuovo diventare Bari una città sospetta di mafiosità solo perché siamo a due mesi dalle elezioni? La trovo una follia, un disastro dal quale dovremmo liberarci. Questa aggressione quotidiana a chi serve? Servirà a migliorare la città e il contrasto alla criminalità organizzata? O servirà solo a farci perdere il posto conquistato dalla città nel Paese anche grazie al sacrificio di queste persone, che stiamo disonorando?».

Leccese: «Questa vicenda è un colpo al cuore, per me e per i tantissimi dipendenti comunali che in modo trasparente e pulito hanno lavorato in questi anni per portare Bari dov'è. Oggi Bari è una città diversa rispetto a quella dove si incendiava il Petruzzelli, dove si faceva saltare la sede dell'impresa Andidero, eppure per una scellerata operazione di strumentalizzazione politico-elettorale ci vogliono far tornare indietro e non possiamo permettercelo. Rischiamo di perdere i finanziamenti del Pnrr, aumenteranno le tasse, mancherà una visione politica. Temiamo si arriverà a questo per colpa di un centrodestra che intendeva vincere una campagna elettorale a tavolino».

Il trasformismo elevato a metodo, come porre un argine al fenomeno?

Laforgia: «Credo di aver sempre denunciato le operazione trasformistiche, quando si sono verificate e in epoca non sospetta. Aggiungo che in questo strano nostro Paese, prendere posizione crea un problema e dunque il politico ideale è quello che non prende posizione. Dobbiamo poi capire bene cosa significa trasformismo: il punto non è che un esponente di centrodestra possa decidere di votare per il centrosinistra, gli accordi politici servono a questo. Il punto è che cosa dai in cambio: il problema non è fare un accordo, ma farne uno nel quale non è previsto un corrispettivo. Le nomine sono la moneta di scambio del trasformismo. Dobbiamo chiedere a tutti - tranne ai fascisti dichiarati perché sono nato e morirò antifascista - un patto per fare la campagna elettorale, non il mercato. Fra me e Vito Leccese basta una stretta di mano»

Leccese: «Rispetto a questa pratica, che in qualche modo favorisce atteggiamenti di convenienza, ma rispetto a questi episodi sono pronto a sottoscrivere con Laforgia e poi a proporre al centrodestra un impegno a non favorire cambi di casacca. Sono per fare tesoro degli errori commessi nel passato».

Il patto con i 5Stelle e il laboratorio “Bari” nel panorama nazionale

Laforgia: «Non ho trovato alcuna difficoltà nelle mie interlocuzioni con il movimento. Non abbiamo mai avuto problemi di comprensione reciproca e devo dare atto ai 5Stelle di avere sempre cercato, dichiarato di cercare e operato per cercare l'unità. Se oggi ci ritroviamo questo disastro di Governo che vuole darci quella catastrofe di autonomia differenziata, è perché all'epoca questo accordo non fu fatto. Bari deve essere laboratorio se non esempio. Il fronte comune si può fare ed è anche facile quando le proposte sono credibili e i candidati sono unitari»

Leccese: «Le primarie ci porteranno certamente a un accordo, benché l'alleanza Pd-5Stelle la vedo tentennare, se pensiamo per esempio alla Basilicata, dove il muro contro muro ha dato questi frutti e non si riuscirà a fare un campo largo».

Ipotesi ticket 

Leccese: «Comunque vada sarà un successo, perché l'offerta all'interno della coalizione è di qualità in termini politici e di esperienza e di capacità di contribuire con elementi innovativi rispetto al buon governo degli ultimi anni.

Io sono al servizio delle istituzioni e della coalizione. La verità è poi sempre rivoluzionaria: io non ero candidato all'inizio di questo percorso, ce n'erano altri tre del Pd e di grande statura. Poi il dibattito interno, vivace e spigoloso, hanno spinto quel Pd a scegliere una candidatura non interna al partito e mi hanno chiesto disponibilità, nonostante le mie resistenze iniziali. Sono per continuare a dare il mio contributo attivo alla coalizione di centrosinistra per portare Bari verso il futuro». 

Laforgia: «Non farò il vicesindaco e credo che Vito Leccese non farà il vicesindaco perché credo che il vicesindaco debba essere una donna. Non è una questione di facciata, ma di sostanza. Solo questo posso promettere e che se sarò io il sindaco la Giunta avrà il 50% di donne». 

Il Piano urbanistico e la visione del futuro

Laforgia: «Riaprire il dibattito sul Pug è la prima risposta sensata da dare. L'amministrazione Decaro, molto lodevolmente, aveva ricominciato il percorso nel 2014. Questo percorso si è interrotto nel 2017 e va ripreso per adeguare il Pug al Piano paesaggistico regionale e in modo partecipato. I sindaci, con tutti i loro meriti e demeriti, non sono demiurghi, non inventano le città, semmai accompagnano un percorso che deve coinvolgere tutti, con la politica, che deve tornare in Consiglio comunale. Il Pug è atto politico del Consiglio e la visione deve venire dai rappresentanti della città. Il sindaco non è il re, ma il garante di tutti. Bisogna pensare a una città che smette di espandersi, rigenerando i quartieri».

Leccese: «Sono contento che quel Pug si sia fermato perché prevedeva svariate migliaia di metri cubi di cemento per esempio a Carbonara. Fortunatamente Decaro ha bloccato quella operazione. Con il nuovo Consiglio comunale si aprirà una nuova stagione, che non potrà che essere partecipativa. Lo prevede la legge. Dovremo modificare quel Pug con le nuove urbanistiche, come l'urbanistica di genere per dare la possibilità alle donne di vivere pienamente la città, cosa che a Bari non abbiamo ancora affrontato. Le politiche di genere non si risolvono con la sola rappresentanza. Il Consiglio sta portando avanti il Piano costiero Costa Sud che interesserà 900 ettari, cioè il 10% dell'estensione complessiva del territorio comunale e lo farà riducendo del 50% le volumetrie previste. E consentirà di compattare le zone del quartiere Japigia e di recuperare il rapporto con il mare lungo tutto i 40 chilometri di costa. La prossima amministrazione dovrà confrontarsi su questo, individuando un metodo da usare anche per piano urbanistico»

Trasporti pubblici e servizi

Laforgia: «Dovremmo iniziare a cercare di evitare che le persone che non abitano in centro, siano costrette ad andare in centro. Dovremmo dotare i quartieri non centrali dei servizi necessari. Esiste, poi, anche un problema di trasporti urbani. Abbiamo i fondi per i Brt, ma il problema è più esteso. Viviamo in una città che oggi è ancora fondata sui movimenti in auto, con costi sociali alti e un centro nel quale chi si muove in bici o a piedi ha una quantità enorme di problemi, come traffico, rispetto delle regole e strade dissestate. Bisogna cambiare il nostro modo di pensare alla città. La città si consuma, dobbiamo sapere cosa e come si può sviluppare. Dovremmo restituire al centro murattiano di tornare all'antica esigenza: non è adatto a un traffico così intenso di auto. Forse dovremmo estendere le auto pedonalizzate».

Leccese: «Ho intenzione di favorire la pedonalizzazione di altre aree della zona centrale. Oggi, però, è impossibile farlo senza porsi il problema delle auto dei residenti. E' vero che realizzare i parcheggi in centro vuol dire realizzare punti di attrazione per il traffico. Eppure dobbiamo porci il problema della qualità della vita dei residenti dei quartieri centrali. Il Brt sarà una sorta di metropolitana leggera che consentirà alla gente di raggiungere i vari punti della città molto agevolmente. Penso sia il momento di confrontarci sul piano parcheggi. Gran parte dei finanziamenti del Pnrr sono collegati proprio a questo, al cambio dei mezzi di trasporto».

La Bari del futuro

Leccese: «In tre parole? Sole, cuore, amore (sorride, ndr). Io voglio accompagnare i sogni di tutti noi verso un futuro migliore, una città più verde, più sostenibile».

Laforgia: «La risposta è semplice: la Bari in Serie A» 

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