Neet, i giovani non cercano lavoro. All’Uniba si cercano le soluzioni

Neet, i giovani non cercano lavoro. All’Uniba si cercano le soluzioni
di Beppe STALLONE
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Lunedì 7 Novembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:54

I Neet (Not in Education, Employment or Training) sono i giovani tra i 15 e 29 anni che non studiano, non frequentano corsi di formazione e non lavorano. Da una recente rilevazione di Confartigianato, l’Italia si colloca al primo posto in Europa per la maggiore percentuale di Neet pari al 23,1% dei giovani, mentre la media europea è di 13,1%. La Puglia si colloca al quarto posto fra le regioni con il più altro tasso di Neet, il primato alla Sicilia, seguita da Campania e Calabria. La nostra regione si attesta su una percentuale del 30,6%.

Un peggioramento nell'ultimo decennio

Ma il dato più preoccupante è che dal 2010 a oggi le cose sono peggiorate.

In quegli anni la Puglia aveva un tasso del 22,1%, con un giovane su 4 che non lavorava e non studiava, oggi invece siamo a 1 su 3. In particolare le donne Neet in Puglia sono il +1,9% rispetto agli uomini, differenza più bassa rispetto al resto del Mezzogiorno. A Bari e provincia sono circa 15mila i ragazzi che cercano più lavoro, nonostante oltre 33 mila offerte che non troverebbero invece risposta. 


Un fenomeno rilevante e preoccupante di cui questa mattina si discuterà in un convegno che si terrà nell’aula Leogrande del Centro polifunzionale studenti dell’Università di Bari. Il tema dell’incontro è “I Neet you. Il ruolo dell’Università nel contrasto al fenomeno dei Neet” come risultanza del progetto “I Neet you”. Responsabile scientifico è il professor Alberto Fornasari docente del dipartimento For.Psi.Com. e direttore del Centro Interuniversitario di Ricerca “Popolazione, Ambiente, Salute” (Cirpas) rispondente alla call “University4EU. Il tuo futuro, la nostra Europa” promosso e finanziato dalla Conferenza dei Rettori delle Università italiane. Il progetto ha focalizzato la sua attenzione sui giovani universitari dell’ateneo barese che hanno abbandonato prematuramente il proprio percorso di studi contribuendo ad incrementare il tasso di Neet, che vede appunto il nostro Paese al primo posto in Europa. Il progetto è stato vinto dal Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione dell’Università di Bari Aldo Moro con il suo gruppo di ricerca costituito dai professori Michele Baldassarre, Alessia Scarinci, Antonia Rubini e dai dottori Valeria Tamborra e Matteo Conte. 
Tra le finalità del progetto c’è innanzi tutto quella di creare un network efficace per conoscere al meglio il fenomeno Neet in ambito universitario, quindi predisporre azioni di contrasto all’abbandono universitario e poi favorire l’incontro con le realtà produttive del territorio per agevolare processi di occupazione, rafforzando così un ponte già esistente fra università e mondo del lavoro.

La tavola rotonda


Nel corso della tavola rotonda si cercherà di delineare un quadro sullo stato della dispersione accademica, con un focus specifico sull’ateneo barese, alla luce delle trasformazioni normative e socioeconomiche che hanno investito il nostro Paese e rafforzare le azioni tra l’università, le istituzioni e il territorio, conoscere le buone pratiche già attive nell’Università di Bari ed in altri atenei italiani. Sono previsti i saluti istituzionali del Rettore dell’Ateneo barese Stefano Bronzini, di quello dell’Ateneo di Foggia Pierpaolo Limone, nella veste di delegato Crui per l’Orientamento, della presidente del Consiglio regionale pugliese Loredana Capone, di Loredana Perla direttrice del dipartimento For.Psi.Com. Modererà la tavola rotonda Alberto Fornasari, il quale presenterà il progetto. 
Introdurrà i lavori Matteo Conte, dottorando di ricerca in Dinamiche Formative ed Educazione alla Politica, che da tre anni studia il fenomeno dei Neet come suo specifico tema di dottorato. Sono previsti, fra gli altri, gli interventi di Sebastiano Leo assessore regionale Formazione e Lavoro; Gian Carlo Blangiardo, presidente Istat; Antonio Castellucci segretario generale Cisl Puglia, Cardenia Casillo della Fondazione Casillo, Francesca Bottalico assessora al Welfare del Comune di Bari.

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