Halloween, Amtab non si ferma. La protesta dei lavoratori: «L’anno scorso fu un inferno»

Halloween, Amtab non si ferma. La protesta dei lavoratori: «L’anno scorso fu un inferno»
di Valeria BELVISO
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Sabato 30 Ottobre 2021, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 13:01

La notte di Halloween si avvicina e la paura degli autisti Amtab di Bari cresce. A ventiquattro ore dalla notte più spaventosa dell’anno non c’è stato alcun riscontro da parte delle autorità competenti alle richieste di un maggior presidio del territorio, fatte da Amtab e dalle sigle sindacali che rappresentano gli autisti: «In questi casi non arriva quasi mai una risposta formale, ma si procede a una organizzazione interna – spiega il presidente Vulcano». 
Nulla di fatto al momento anche sul fronte della sospensione del servizio alle 17, come richiesto all’azienda dai sindacati. Il trasporto urbano proseguirà per tutta la sera del 31 ottobre, come annunciato dal presidente Pierluigi Vulcano al nostro giornale, perché «non possiamo darla vinta ai vandali e creare un disservizio a chi ha necessità di spostarsi con I mezzi pubblici». Solo nel 2020 sono state più di cinquanta le aggressioni ai pullman Amtab, con un incremento esponenziale nella sera di Halloween. «Le foto che sono girate lo scorso anno parlano da sole; fu creata addirittura una pagina Instagram in cui le aggressioni furono prima annunciate e poi documentate. C’erano queste orde di ragazzini vestiti di nero e incappucciati, nascosti dietro le macchine, che lanciavano contro i mezzi uova, farina e sassi – ci racconta uno degli autisti Amtab -. È un tiro al bersaglio e il servizio è compromesso comunque, perché così saltano le corse, devi fermare i mezzi. La paura più grande è che esci di casa e non sai se stai andando a lavorare, o in guerra. Quello della sicurezza è un problema reale per noi, ma ci sentiamo inascoltati. Siamo carne da macello. Ci auguriamo non succeda mai nulla di grave, ma se dovesse succedere chi se ne assumerà la responsabilità?». 

L'azienda: bus in sicurezza


A fronte delle paure dei dipendenti, Amtab sembra avere il tema della sicurezza come punto fermo e centrale: «Su un parco mezzi di 120 pullman, 80 sono nuovi e dotati di un servizio di video sorveglianza interno, mentre su altri 20 mezzi lo abbiamo messo noi. Inoltre, ogni pullman è dotato di un pulsante collegato direttamente alla nostra centrale operativa per intervenire immediatamente su qualsiasi problema, anche con le forze di polizia – spiega il presidente Amtab Vulcano -. In termini di sicurezza ogni richiesta dei nostri dipendenti è stata accolta; abbiamo anche attivato una convenzione per garantire loro un supporto psicologico in questi casi». 
Lo scorso anno il pulsante di emergenza è stato utilizzato dagli autisti nei casi di aggressione, ma su un territorio ampio come quello di Bari non sempre gli interventi sono stati tempestivi, se consideriamo che solo il San Paolo (il quartiere più colpito ndr) conta circa ottanta mila abitanti e un’area urbana molto vasta. C’è un aspetto su cui però sembrano essere tutti d’accordo, presidente e dipendenti: il problema della sicurezza dei mezzi pubblici andrebbe affrontato in modo organico con le autorità competenti e con un lavoro di educazione civica strutturato, non solo a ridosso di Halloween. «Questi ragazzi sono figli di persone che prendono gli autobus ogni giorno – prosegue l’autista che abbiamo intervistato -, e magari interrompere il servizio per qualche ora, di domenica, e dar loro un piccolo disagio poteva essere un modo per lanciare un messaggio, per dare un segnale». 
«Mi chiedo se questi genitori, quando vedono uscire I loro figli vestiti di nero, con lo zaino e incappucciati non si chiedano dove vanno e cosa fanno – dice Vulcano -.

Anche questo è un tema da non sottovalutare. Questo fenomeno andrebbe gestito a più mani: famiglia, scuola, autorità competenti, politica. Non si può pensare di risolvere il problema con il lavoro dei singoli e in modo sporadico». 

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