Contenziosi al Comune, pioggia di ricorsi tra insulti social e cadute su tombini

Trenta richieste di risarcimento in una sola giunta: 15mila euro per gli epiteti anche social a un agente

Contenziosi al Comune, pioggia di ricorsi tra insulti social e cadute su tombini
Contenziosi al Comune, pioggia di ricorsi tra insulti social e cadute su tombini
di Samantha DELL'EDERA
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Mercoledì 12 Aprile 2023, 05:00

Trenta contenziosi in una sola giunta: dall’infortunio stradale all’offesa alla polizia locale con richiesta di risarcimento danno per 15mila euro fino all’annosa questione della Cassa Prestanza. La giunta comunale di Bari ha approvato decine di costituzioni in giudizio per altrettante cause delle più varie. A cominciare dalla domanda per risarcimento danni da parte del Comune nei confronti di un cittadino che con parole e linguaggio non appropriate, avrebbe recato offesa a un agente della polizia locale, dandone risalto anche sui mezzi di comunicazione e sui social. «Una condotta – si legge nell’atto - gravemente offensiva del prestigio della pubblica amministrazione, oltre che, naturalmente, della dignità sociale dei singoli funzionari pubblici». La richiesta di risarcimento è di 15mila euro per danni patrimoniali e morali, diretti ed indiretti.

Due invece le cause per infortuni stradali: la prima riguarda una caduta del 14 giugno del 2013 in via Capriati a Loseto a causa di un tombino il cui coperchio in plastica avrebbe ceduto al passaggio di un pedone.

La seconda da parte di un autista del bus che ha chiesto un risarcimento di 6mila e 730 euro per un incidente avvenuto il 14 gennaio 2020 in piazza Moro a Bari: il dipendente dell’Amtab sarebbe caduto in una buca presente sul manto stradale mentre scendeva dal bus.

Anche i monopattini

Tra gli atti approvati anche la storia che sta diventando infinita della gara dei monopattini elettrici. Una gara che è stata impugnata da uno dei partecipanti il 7 novembre del 2022 che ne ha chiesto l’annullamento. Il Comune aveva già redatto una graduatoria provvisoria, ma è rimasto tutto fermo e sta procedendo alla proroga delle vecchie concessioni (l’ultima scadrà a fine aprile) per evitare l’interruzione del servizio. Sulla questione il Tar Puglia si è già espresso il 7 dicembre scorso respingendo l’avversa istanza cautelare ma la società ricorrente ha proposto appello cautelare avverso la predetta ordinanza con ricorso notificato il 23 dicembre del 2022. Il Comune si è quindi nuovamente costituito in giudizio.

Poi c’è la vertenza della Cassa Prestanza, la cassa mutualistica nella quale per anni i dipendenti ed ex dipendenti hanno versato parte dei loro stipendi, con l’intento di ritrovarsi un “tesoretto” al momento della pensione. Si tratta di circa 1400 dipendenti che hanno perso in totale i 15 milioni di euro messi da parte in decenni. Di questi ne sono rimasti poco meno di 3 milioni e mezzo. Da qui le cause che sono state intentate contro l’amministrazione comunale per chiedere la restituzione degli importi versati. Quattro i giudizi per i quali ieri il Comune si è costituito. «La domanda della ricorrente, iscritta alla Cassa di Previdenza Sovvenzioni ed Assistenza (Cassa Prestanza) ha trovato, a suo dire, origine nella presunta illegittimità della trattenuta del 3% operata mensilmente dal Comune di Bari sulla retribuzione e tanto nonostante la espressa intimazione della stessa, fatta pervenire a mezzo raccomandata, di non proseguire ad operare detta trattenuta mensile», si legge nell’atto.

Tra le cause anche qualcuna particolare come quella intentata il 19 luglio del 2022 da un signore che ha chiesto al Tribunale di Bari di vedersi riconosciuto lo status di cittadino italiano con relativo esonero dal prescritto giuramento, «così come disposto dalla Corte Costituzionale con Sentenza n. 278/2017, e, per l’effetto, ordinare all’Ufficiale dello Stato civile del Comune di Bari, di procedere alle iscrizioni, trascrizioni e annotazioni previste dalla legge».

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