Turismo, Bari piace anche per la sua enogastronomia. Si viaggia per conoscere luoghi, visitare palazzi, chiese, monumenti e musei, per godere della vista di splendidi paesaggi, ma si viaggia anche per conoscere le tradizioni enogastronomiche delle città e delle regioni meta dei nostri spostamenti, soprattutto estivi. È comunque evidente che a Bari e provincia si sta allungando sempre più il periodo di permanenza (fra arrivi e presenze) degli stranieri. Si giunge a Bari non più soltanto nei mesi estivi ma si va verso una destagionalizzazione sempre più ampia. Così capita di incontrare turisti, spesso crocieristi, anche nei mesi di novembre, dicembre e gennaio. Per ricominciare con il grande flusso già a fine marzo. Un grande attrattore senza dubbio è il buon cibo che offre la terra di Bari.
Le orecchiette a Bari vecchia
Come è noto le orecchiette fatte a mano dalle signore di Bari vecchia sono famose in tutto il mondo, ma non è da meno la regina dei cibi tipici di Bari e cioè la focaccia.
«La maggior parte degli stranieri – afferma un dipendente del famoso forno Magda, in via Prospero Petroni, a due passi dalla stazione centrale – la chiama “ficaccia”. Altri si aiutano con il traduttore del telefonino, ma la pronuncia non è quasi mai perfetta. E soprattutto la confondono con la pizza e quindi dicono “pizza” invece di focaccia. Noi capiamo subito che si tratta di focaccia, anche perché la pizza non la vendiamo».
Insomma la ricerca della piattaforma di apprendimento Preply, su come gli stranieri pronunciano il nome di piatti o alimenti tipici è parzialmente confermata. La focaccia, in base a questa particolare classifica, appare al sesto posto fra i nomi più difficili da pronunciare per gli stranieri, prima della barese focaccia, al primo posto gli gnocchi, seguiti dal ragù alla bolognese, quindi pizza, bruschetta e lasagna. «In realtà – precisa la signora Fiore, sorella del titolare del famoso forno che si trova alle spalle della Basilica di San Nicola – più che storpiare il nome focaccia, la chiamano “Margherita”, oppure pizza. Ovviamente poi la indicano e sappiamo bene cosa offrirgli». Spostandoci nel murattiano un dipendente del panificio Gentile in via Dante, conferma le affermazioni di Fiore. «Sì la confondono con la pizza. E comunque devo dire che non è il prodotto più richiesto. Il primo in assoluto è il panzerotto, forse perché lo conoscono già. Poi assaggiano la focaccia, spesso dietro nostro suggerimento e la apprezzano molto». Insomma “re panzerotto” e “regina focaccia”, il connubio reale barese, è molto apprezzato dai palati stranieri. Ma bisogna dire che hanno un buon successo anche altri cosiddetti cibi da strada.
Lo studio di Coldiretti
Infatti da uno studio della Coldiretti Puglia risulta che 7 turisti su 10 in vacanza in Puglia (complice anche l’aumento dei prezzi) scelgono di assaggiare il cibo da strada. Lo street food rappresenta per molti, rileva Coldiretti, una alternativa valida per mangiare fuori in vacanza anche per ottimizzare i tempi sia nelle località turistiche che nelle città d’arte. Tra i vacanzieri che mangiano cibo di strada ad essere nettamente preferito dall’83% è il cibo della tradizione locale che va dalla focaccia ai panzerotti, dal panino con il polpo fino alle alternative vegane con le verdure di stagione.