I primi 580mila euro sono già nelle casse del Comune e a questi si aggiungeranno altri 140mila euro di introiti dell’imposta di soggiorno nel solo mese di gennaio. Oggi, primo febbraio, sono quattro mesi dall’entrata in vigore della tassa: le entrate per le casse comunali sono state pari a 720mila euro.
I dati del mese di gennaio
Nel solo mese di gennaio sono stati registrati 35mila turisti con 71mila pernottamenti, quindi in media i turisti sono rimasti due notti in città. L’età media è compresa tra i 49 e i 53 anni: si tratta principalmente di italiani per il 60 per cento (una buona parte proveniente da Napoli ma anche da Roma, Milano e dalla stessa Puglia). L’8 per cento dalla Polonia e poi a scalare da Romania, Germania, Ungheria, Spagna, Stati Uniti e Francia. «Sono dati – spiega l’assessore al Turismo Ines Pierucci – che evidenziano l’affluenza a Bari soprattutto di italiani, ma non si è fermato il flusso del turismo straniero, soprattutto dalla Polonia. Il 70 per cento dei turisti arrivati a Bari ha scelto gli alberghi per alloggiare». Dal primo ottobre sono stati registrati circa 180 mila ospiti nelle varie strutture ricettive. «Anche per il mese di gennaio – aggiunge ancora l’assessore – non sono pochi i turisti che hanno scelto Bari, anche perché stiamo parlando di un periodo di bassa stagione. Alcuni alberghi mi hanno spiegato che molti degli ospiti che hanno avuto hanno scelto Bari per la lirica e la stagione di prosa. Ed è alla fine l’obiettivo che ci eravamo posti: a breve presenteremo un documento di indirizzo che va proprio in questo senso. Bari viene scelta non solo per motivi legati all’intera regione, ma anche per motivi di carattere culturale».
Gli incassi
A metà gennaio sono arrivati i primi incassi della tassa di soggiorno (che vengono rendicontati dalle strutture ricettive ogni tre mesi) e nei prossimi giorni sarà predisposta in giunta una delibera che riguarderà l’istituzione del comitato di indirizzo, con il coinvolgimento dei rappresentanti delle associazioni di categoria.
Le tariffe
La tassa di soggiorno a Bari è entrata in vigore il primo ottobre e prevede una diversa tariffa in base alle “stelle”. Per le strutture alberghiere si parte da un euro e 50 per gli alberghi ad 1 e 2 stelle, 2 euro per i tre stelle, 3 euro per i 4 stelle e 4 euro per i cinque stelle e i 5 stelle lusso. Per l’extralberghiero, quindi per gli affittacamere, gli alloggi agrituristici, i bed and breakfast, le locazioni brevi, le case vacanza, i campeggi a 3 stelle, gli ostelli, i villaggi turistici a 3 stelle si paga 2 euro. Si paga un euro e 50 per i campeggi a una e due stelle, 3 euro per i 4 stelle. Stessa divisione per i villaggi turistici, sempre in base alle stelle. Si paga fino a 4 pernottamenti consecutivi nell’anno solare. Sono previste esenzioni e riduzioni. La tassa di soggiorno dovrebbe fare entrare nelle casse del Comune 2 milioni di euro l'anno, soldi che saranno riutilizzati per finanziare interventi in materia di turismo, compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali.
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