Turismo, al Comune 720mila euro dalla tassa di soggiorno in quattro mesi

Turismo, al Comune 720mila euro dalla tassa di soggiorno in quattro mesi
di ​Samantha DELL’EDERA
4 Minuti di Lettura
Giovedì 1 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 15:14

I primi 580mila euro sono già nelle casse del Comune e a questi si aggiungeranno altri 140mila euro di introiti dell’imposta di soggiorno nel solo mese di gennaio. Oggi, primo febbraio, sono quattro mesi dall’entrata in vigore della tassa: le entrate per le casse comunali sono state pari a 720mila euro.

I dati del mese di gennaio

Nel solo mese di gennaio sono stati registrati 35mila turisti con 71mila pernottamenti, quindi in media i turisti sono rimasti due notti in città. L’età media è compresa tra i 49 e i 53 anni: si tratta principalmente di italiani per il 60 per cento (una buona parte proveniente da Napoli ma anche da Roma, Milano e dalla stessa Puglia). L’8 per cento dalla Polonia e poi a scalare da Romania, Germania, Ungheria, Spagna, Stati Uniti e Francia. «Sono dati – spiega l’assessore al Turismo Ines Pierucci – che evidenziano l’affluenza a Bari soprattutto di italiani, ma non si è fermato il flusso del turismo straniero, soprattutto dalla Polonia. Il 70 per cento dei turisti arrivati a Bari ha scelto gli alberghi per alloggiare». Dal primo ottobre sono stati registrati circa 180 mila ospiti nelle varie strutture ricettive. «Anche per il mese di gennaio – aggiunge ancora l’assessore – non sono pochi i turisti che hanno scelto Bari, anche perché stiamo parlando di un periodo di bassa stagione. Alcuni alberghi mi hanno spiegato che molti degli ospiti che hanno avuto hanno scelto Bari per la lirica e la stagione di prosa. Ed è alla fine l’obiettivo che ci eravamo posti: a breve presenteremo un documento di indirizzo che va proprio in questo senso. Bari viene scelta non solo per motivi legati all’intera regione, ma anche per motivi di carattere culturale». 

Gli incassi 


A metà gennaio sono arrivati i primi incassi della tassa di soggiorno (che vengono rendicontati dalle strutture ricettive ogni tre mesi) e nei prossimi giorni sarà predisposta in giunta una delibera che riguarderà l’istituzione del comitato di indirizzo, con il coinvolgimento dei rappresentanti delle associazioni di categoria.

Sarà compito di questo comitato di indirizzo, fermo restando le competenze esclusive di Consiglio e giunta, proporre come utilizzare i fondi dell’imposta del soggiorno. Come definito nell’articolo 14 del regolamento poi emendato dallo stesso Consiglio comunale, il comitato di indirizzo (che si riunirà minimo una volta l’anno e la cui prima riunione sarà sicuramente entro marzo- aprile) svolgerà “funzioni propositive, consultive e di studio – si legge nell’articolo 14 - nell’elaborazione di politiche di promozione e sviluppo delle attività economiche connesse con il settore turismo e di monitoraggio sull’applicazione dell’imposta, con particolare riferimento all’effettivo impiego delle somme derivanti dall’applicazione delle tariffe ed alle eventuali problematiche di carattere tecnico”. 

Le tariffe 


La tassa di soggiorno a Bari è entrata in vigore il primo ottobre e prevede una diversa tariffa in base alle “stelle”. Per le strutture alberghiere si parte da un euro e 50 per gli alberghi ad 1 e 2 stelle, 2 euro per i tre stelle, 3 euro per i 4 stelle e 4 euro per i cinque stelle e i 5 stelle lusso. Per l’extralberghiero, quindi per gli affittacamere, gli alloggi agrituristici, i bed and breakfast, le locazioni brevi, le case vacanza, i campeggi a 3 stelle, gli ostelli, i villaggi turistici a 3 stelle si paga 2 euro. Si paga un euro e 50 per i campeggi a una e due stelle, 3 euro per i 4 stelle. Stessa divisione per i villaggi turistici, sempre in base alle stelle. Si paga fino a 4 pernottamenti consecutivi nell’anno solare. Sono previste esenzioni e riduzioni. La tassa di soggiorno dovrebbe fare entrare nelle casse del Comune 2 milioni di euro l'anno, soldi che saranno riutilizzati per finanziare interventi in materia di turismo, compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA - SEPA

© RIPRODUZIONE RISERVATA