Bari, sos del sindacato sulla Biblioteca Nazionale: «Libri sì, personale no»

Bari, sos del sindacato sulla Biblioteca Nazionale: «Libri sì, personale no»
di Elga MONTANI
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Martedì 1 Marzo 2022, 08:05

La Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti a Bari è a rischio. La mancanza di personale, e il fatto che lo stesso sta diventando sempre più vecchio e quindi prossimo alla pensione, sta creando grossi problemi alla gestione di uno dei luoghi di cultura più importanti della città. Al momento, a fronte di una dotazione personale minima di 35 unità, lavorano solo dieci persone e una di loro è anche prossima alla pensione. Per non parlare del fatto che mancano i bibliotecari, sui dieci dipendenti ce ne sono solo due, di cui uno è il direttore.

La denuncia

A denunciare la situazione sono i sindacati di Funzione Pubblica Cgil: «Come nella maggior parte degli istituti del ministero della Cultura, siamo al di sotto dell'organico in maniera paurosa spiega Matteo Scagliarini di Cgil Funzione Pubblica -. In maniera particolare, nella Biblioteca Nazionale questa situazione non consente alla struttura di aprire la sala lettura e funzionare al meglio. L'organico teorico, già ridotto rispetto alla spending review di qualche anno fa, dovrebbe essere di 34-35 unità. Attualmente sono in servizio di ruolo nove unità più il direttore, per cui in totale sono dieci».

«La riduzione dell'organico alla Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti non è solo una riduzione in termini di quantità, ma anche in qualità aggiunge - in quanto mancano non solo le figure che garantiscono la tutela, la sorveglianza, e l'informazione agli utenti, mancano figure di rilievo a livello tecnico-scientifico. I bibliotecari sono al lumicino, quest'anno l'ultimo andrà in pensione e resterà solo il direttore a poter ricoprire tale ruolo».

La situazione non è nuova, purtroppo, in quanto già alcuni anni fa la mancanza di personale aveva messo a rischio la biblioteca. Era il novembre del 2019 e gli stessi sindacati denunciavano che la biblioteca rischiava di rimanere chiusa a causa di mancanza di personale. Nonostante lavori di riqualificazione importanti, la biblioteca si trovava nella situazione di non poter riaprire. Poco dopo, l'arrivo anche dell'emergenza Covid non ha aiutato, considerando anche il blocco dei concorsi.

All'epoca i sindacati scrivevano in una nota: «La struttura ha subito restauri per milioni di euro, dunque se vogliamo è ancora più assurdo che corra il rischio di chiudersi al pubblico o di essere fruita solo per piccoli lassi di tempo. Inoltre, si tratta di un posto frequentato da studenti che lì trovano spazio e concentrazione per poter studiare. Insomma, una situazione messa a rischio che toglierebbe spazi culturali alla città di Bari, che di suo non ne ha moltissimi».

Nel giugno 2020, dopo i mesi di lockdown, sul sito della biblioteca erano comparse le modalità: «per la riapertura graduale dei servizi al pubblico», con le quali si comunicava la riattivazione del servizio di prestito locale, ma non quello di consultazione in sala. Servizio che, come denunciato, ad oggi non è ancora stato riattivato, e data la situazione personale non si sa se potrà esserlo a breve. «Stiamo aspettando, anche per garantire un minimo di funzionalità, l'assunzione in seguito alla conclusione dei concorsi avviati, almeno per quanto riguarda assistenti alla fruizione e operatori alla vigilanza e accoglienza sottolinea Scagliarini -. Fondamentale, però, a causa dei diversi pensionamenti, che si attivi un piano straordinario di assunzione o difficilmente riusciremo a riprenderci».

«Le procedure concorsuali sono anche molto lunghe prosegue -. Il concorso di cui dicevamo è stato bandito nel 2019, e sono stati conclusi gli orali solo la settimana scorsa. Ora, dovranno esserci tutte le procedure per le assunzioni, quindi dovremo aspettare. O accelerano tali procedure o sarà difficile mantenere anche quel minimo di servizio che la biblioteca sta garantendo ora, ovvero solo il prestito libri». Resta la tristezza di vedere la biblioteca chiusa e non viva, come era sempre grazie agli studenti che animavano le sale. «Se non ci fossero novità concrete siamo pronti anche ad avviare una mobilitazione conclude Scagliarini -. I pensionamenti non si fermano, la situazione non riguarda solo la biblioteca, ma anche l'archivio di Stato e tutti gli istituti periferici. Il problema è diffuso e ha una sua drammaticità in quegli istituti, come la biblioteca, che si trovavano già in sofferenza».
 

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