Sesso per curare le pazienti, la Cassazione dice no al nuovo arresto per il ginecologo

Sesso per curare le pazienti, la Cassazione dice no al nuovo arresto per il ginecologo
di Daniela UVA
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Venerdì 14 Luglio 2023, 21:54

Niente carcere né domiciliari per il ginecologo Giovanni Miniello. La Corte di Cassazione ha infatti respinto entrambi i ricorsi della Procura, dichiarandoli inammissibili. La misura cautelare in carcere era stata negata dal Riesame lo scorso 12 aprile, che si era pronunciato contro la richiesta della Procura. I giudici avevano ritenuto non sussistessero i presupposti per applicarla nei confronti del ginecologo 69enne arrestato e posto ai domiciliari il 30 novembre del 2021 per violenza sessuale aggravata su due pazienti, per averle molestate durante le visite. 

La Procura aveva chiesto il carcere


L’arresto era stato revocato dal gip il 22 aprile 2022 successivo e sostituito con l’interdizione dalla professione (dalla quale era già sospeso) per 12 mesi.

Con il primo appello, contro la decisione del gip di escludere i gravi indizi di colpevolezza quanto alla terapia del sesso concedendo i domiciliari, la Procura aveva chiesto il carcere per il ginecologo. Il 30 dicembre 2021 il Tribunale della Libertà di Bari aveva rigettato la richiesta, decisione contro la quale la Procura aveva presentato ricorso in Cassazione, la quale aveva disposto l’annullamento con rinvio. A quel punto il Riesame ha nuovamente esaminato il ricorso della Procura e confermato il rigetto della richiesta di carcerazione, escludendo che «il rimedio terapeutico» di tipo sessuale proposto dal ginecologo ad alcune pazienti possa «ritenersi oggettivamente idoneo a violare la libertà di autodeterminazione sessuale della vittima» e ritenendo tardive alcune querele.

Lo scorso 12 aprile il Riesame aveva rigettato anche l’appello dei pm contro la revoca degli arresti domiciliari. In entrambi i casi la Procura ha presentato ricorso alla Suprema Corte che però, ieri, ne ha dichiarato l’inammissibilità.


Attualmente, il medico, è a processo per presunta violenza sessuale nei confronti di alcune pazienti. A qualcuna, secondo quanto sostiene l’accusa, Miniello avrebbe proposto rapporti sessuali come soluzione, e dunque cura, per il papilloma virus oltre che per prevenire il tumore dell’utero, la cosiddetta terapia del sesso. Al professionista il procuratore Roberto Rossi, l’aggiunto Giuseppe Maralfa e le sostitute Larissa Catella e Grazia Errede contestano i reati di violenza sessuale aggravata tentata e consumata e anche di lesioni personali «di tipo cronico consistenti in disturbo da stress post traumatico». «La Cassazione ha finalmente messo la parola fine alla fase cautelare del professor Miniello – commentano i legali Roberto Eustachio Sisto e Maria Cristina Amoruso - rispettivamente dichiarando inammissibile e rigettando i ricorsi interposti dai pubblici ministeri. Questo risultato certifica la correttezza dei provvedimenti del gip e del Tribunale del Riesame di Bari e, al tempo stesso, consente alla difesa di affrontare il dibattimento con la migliore serenità, rafforzando la ferma convinzione della assoluta estraneità del professor Miniello a ogni ipotesi di rilevanza penale».

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