Si spara in strada, 42enne ucciso per un'eredità: fermato il cognato

Non si esclude la pista del regolamento di conti tra clan

Si spara in strada, 42enne ucciso per un'eredità: fermato il cognato
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Giovedì 28 Dicembre 2023, 10:43 - Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre, 07:24

Un uomo è stato ucciso questa mattina al quartiere Libertà, in via Canonico Bux a Bari. Stando alle prime informazioni l'uomo, Nicola Ladisa, 42 anni, sarebbe stato raggiunto da alcuni colpi di pistola mentre si trovava a bordo di uno scooter. Un omicidio in piena regola. E sin da subito è spuntata l'ipotesi di un omicidio arrivato al culmine di contonui litigi per un'eredità contesa. In serata, dopo diverse ore di interrogatorio in questura, è stato fermato un 34enne, cognato dell'uomo. Il suo nome è Daniele Musciacchio.

 

Una eredità contesa.

I continui litigi culminati questa mattina in un assassinio. E' di omicidio volontario l'accusa nei confronti del 34enne Daniele Musciacchio, presunto killer di Nicola Ladisa. Il 34enne è il marito della sorella della vittima. Dopo una accesa discussione avvenuta in strada intorno alle 9 del mattino, avrebbe premuto il grilletto e ammazzato il cognato.

Il movente: l'eredità contesa

Secondo quanto emerso finora dalle indagini della polizia coordinate dalla procura di Bari, il movente del delitto sarebbe da ricercare in dissapori di natura economica legati a una eredità lasciata dal padre della vittima, morto l'anno scorso, a lui e a sua sorella. Si tratterebbe di alcuni appartamenti, del garage in cui lavorava il 42enne e di un lido balneare a Palese. Il mancato accordo tra i due avrebbe innescato continui litigi diventati frequenti negli ultimi tempi. Discussioni che avrebbero coinvolto anche i rispettivi coniugi.

Almeno quattro colpi

Questa mattina Ladisa e il cognato avrebbero litigato in modo acceso. Poi il 34enne avrebbe fatto fuoco: almeno quattro i proiettili esplosi che hanno raggiunto il 42enne al torace e all'addome, senza lasciargli scampo. In strada, vicino al suo corpo riverso sull'asfalto, sua moglie urlava: «No Nicola, Nicola», stringendosi il volto tra le mani. L'arrivo dell'ambulanza è stato immediato ma i soccorsi prestati dal personale sanitario del 118 sono risultati inutili.

Nei prossimi giorni l'autopsia

Il corpo del 42enne, i cui dati erano già presenti nei database delle forze dell'ordine, è stato trasportato nell'istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari dove il professore Antonio De Donno eseguirà l'autopsia nei prossimi giorni. Nel quartiere il 42enne, padre di una bimba, era conosciuto anche con il soprannome di Napoleone e da più di un anno, dopo la morte del padre, lavorava nel garage di via Babudri, a qualche metro dal luogo del delitto.

Le indagini-lampo

A ricostruire quanto accaduto sono stati gli agenti della squadra mobile della questura di Bari che hanno fatto leva sui racconti di alcuni testimoni, sui filmati registrati dalle telecamere dei sistemi di videosorveglianza della zona e sui rilievi effettuati dai colleghi della Scientifica che lavoreranno anche sulla moto in sella a cui era la vittima e su un'auto sfiorata dai bossoli. Il 34enne, che ha qualche precedente, si trova ora in carcere a Bari. 

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