Un grattacielo alto 120 metri a Bari: nascono hotel, uffici e negozi, ma l'opera divide la città

Un grattacielo alto 120 metri a Bari: nascono hotel, uffici e negozi, ma l'opera divide la città
di Samantha DELL’EDERA
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Mercoledì 14 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 06:58

Un grattacielo da 120 metri in via Caldarola ad angolo con via Oberdan, con ai “piedi” un edificio destinato ad hotel e uffici. E’ il progetto presentato alla ripartizione Urbanistica del Comune di Bari da Opera prima srl, società che fa capo all’imprenditore pugliese Antonio Albanese, che ha acquisito la proprietà dei suoli tramite asta del Tribunale di Bari. Si tratta di un terreno di 20mila metri quadri per metà destinato ad uso residenziale e per metà a negozi e uffici.
Il progetto si inserisce in un precedente piano di lottizzazione approvato il 9 maggio del 2013 ma che non ha mai avuto il permesso a costruire perché nel sottosuolo si rilevarono tracce di inquinamento nella falda. L’impresa all’epoca ha avviato anche un contenzioso con le stesse Sud Est per capire chi dovesse provvedere alla bonifica. Nel frattempo però la stessa impresa è fallita e i suoli sono stati messi all’asta (insieme al piano di lottizzazione e alla bonifica da terminare). La nuova società ha quindi ripreso in mano la situazione e ripresentato un progetto il 6 febbraio scorso, differente rispetto a quello iniziale, ma con le stesse volumetrie, chiedendo una variante isometrica al piano di lottizzazione del 2013. In sostanza pur non cambiando le volumetrie, ne modificano la realizzazione. Il progetto del 2013 prevedeva 6 edifici da 45 metri d’altezza. La nuova società ha proposto invece una piastra commerciale di 28 metri di altezza (dove realizzare uffici, negozi e alberghi) e la torre residenziale di 120 metri. Come opere di mitigazione è stata proposta la realizzazione di un parcheggio multipiano lato parco Fibronit . Il Comune ha aperto l’istruttoria che porterà ai vari passaggi necessari, prima di una eventuale approvazione. Si tratta comunque di un processo lungo, che deve partire dal completamento della bonifica.

Il dibattito

Un progetto che però non vede contrari quelli del comitato cittadino Fibronit. «Stiamo parlando di un'area adiacente al futuro parco della Rinascita – spiega Nicola Brescia, presidente del comitato - da quello che io so, a prescindere dall'altezza del palazzo o dal progetto, c’è la proposta di realizzare un parcheggio a servizio del parco della Rinascita ed anche un pezzo di parco adiacente. Per noi – continua Brescia - la cosa più importante è che quest'area venga realmente bonificata, essenzialmente a noi interessa questo. Che sia tutto bonificato. Poi non possiamo né opporci né favorire un progetto o un altro. Sicuramente bisogna trovare la soluzione migliore dal punto di vista estetico ma l’idea di ottenere un parcheggio per il parco a noi non dispiace. Restanti valutazioni – conclude Brescia – le lasciamo agli esperti». Contrari invece gli ambientalisti, non tanto per l’altezza del grattacielo, quanto per «l’ennesima costruzione in città». «Non so cosa possa azzeccare questo fungo di mattoni – commenta Donato Cippone, del comitato Onda Verde Fare rete - non ne capisco la ragione in una realtà come quella di Bari dove ci sono palazzi alti, ma ci sono anche tanti edifici di massimo tre piani. La verità è una sola: la città sta affogando nel cemento». Cippone fa riferimento ai continui cantieri aperti in città con la realizzazione di interi palazzi e centinaia di nuove residenze. «E il paradosso – conclude Cippone – è che Bari sta registrando un profondo calo demografico. Ma in questa città non si fa che costruire. Queste costruzioni verticali consumano meno suolo, ma non c’entrano con il contesto urbanistico barese, quindi noi siamo contrari. Piuttosto, perché non incominciamo a riqualificare i ruderi esistenti o a fare tornare il verde al posto del cemento?».
Per il grattacielo da 120 metri comunque ci vorrà ancora diverso tempo, come spiegano dall'amministrazione comunale. Considerando le pratiche e le istruttorie che devono essere avviate e la variante da approvare. Nel frattempo però dovrebbe essere completata la bonifica della falda.
 

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