Sovrapprezzo bancomat al bar, stangata da 1 euro sulla colazione. La denuncia della cliente alla polizia

Il caso a Venezia: dopo la semplice colazione un "conto diverso". Sullo scontrino si legge “Servizio Pag. Bancomat 1 euro”

Sovrapprezzo bancomat al bar, stangata da 1 euro sulla colazione. La denuncia della cliente alla polizia
Sovrapprezzo bancomat al bar, stangata da 1 euro sulla colazione. La denuncia della cliente alla polizia
di Fabrizio Cibin
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Domenica 16 Luglio 2023, 20:12

SAN DONÀ DI PIAVE - Paghi col bancomat? Scatta il sovrapprezzo di 1 euro. È successo in un bar della zona a ridosso del centro cittadino di San Donà di Piave, in provincia di Venezia: il caso è stato segnalato da una signora, rimasta sorpresa, oltre che arrabbiata, per il trattamento ricevuto al momento di pagare la consumazione nel bar. L’ordinazione fatta di buon mattino, per cercare di iniziare bene la giornata, era di quelle da classica colazione all’italiana: cappuccino e brioche. La donna, forse perché priva di contante, chiede di pagare con il bancomat. Fatto. Solo che nello scontrino il conto è diverso da quello che immaginava: ci sono i 2 euro per il cappuccino, 1,50 per la brioche, i venti centesimi per il servizio al tavolo, ma anche 1 euro come sovrapprezzo per avere pagato con il bancomat. Tutto vero, scritto, nero su bianco, anzi, stampato sullo scontrino fiscale: “Servizio Pag. Bancomat 1 euro”. Totale: 4,70 euro.

 


LA REAZIONE
La donna, risentita, dopo avere cercato di ottenere una spiegazione plausibile e comunque evidenziando, inutilmente, l’atteggiamento non corretto del titolare, ha pensato bene di segnalare il tutto al Comando della Polizia Locale.

E da qui è partita la pratica verso l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato che, ai titolari del bar, potrebbe costare non meno di 2mila euro di multa.

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«Oltre a quanto già specificato nel Codice del consumo – spiega il comandante della Polizia Locale, Paolo Carestiato –, il divieto di applicare un sovrapprezzo a chi paga con carta elettronica è stato rimarcato anche dalla direttiva europea PSD2 (Payment Service Directive II), recepita nel nostro ordinamento dal decreto legislativo 218 del 15 dicembre 2017, anche se semplicemente posto a carico di coloro che utilizzano circuiti relativamente meno diffusi, come American Express o Diners, rispetto ai più classici Visa o MasterCard. L’Autorità garante per la concorrenza e il mercato dirama circolari e inoltra comunicazioni, anche per tramite delle associazioni di categoria, ricordando a tutti gli esercenti, inclusi i venditori di piccole dimensioni di beni e servizi, il divieto di applicare un supplemento di prezzo nei confronti dei consumatori che utilizzano carte di credito o di debito».


SANZIONI SALATE
Una pratica che, a seconda di quante volte il “reato” viene reiterato e delle dimensioni dell’attività, può costare comunque caro in quanto a sanzioni, come evidenzia lo stesso comandante. «Le sanzioni per l’inottemperanza del divieto, irrogate dall’Autorità vanno da un minimo di 2mila euro a un massimo di 5 milioni e dipendono da una serie di fattori quali la gravità, la frequenza della condotta e il numero di consumatori coinvolti».

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LE CATEGORIE
Sulla vicenda interviene anche il presidente di Confcommercio San Donà-Jesolo, Angelo Faloppa. «Dispiace che alcuni colleghi cadano in queste situazioni, ma la legge è chiara e non si può bypassare o inventarsi delle formule particolari. In merito al pagamento con il bancomat, quello che stiamo facendo come associazione è di intervenire per cercare di ridurre il costo degli oneri. Sul mancato rispetto delle regole, non possiamo che ribadire che è sempre stato nel nostro modo di operare quello di seguire quanto viene indicato dalla legge. Le regola vanno rispettate, senza se e senza ma».

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