Gay e trans, dal battesimo al matrimonio: cosa possono (e non possono) fare in Chiesa grazie all'apertura di Papa Francesco

Gay e trans, dal battesimo al matrimonio: cosa possono (e non possono) fare in Chiesa grazie all'apertura di Papa Francesco
di Franca Giansoldati
4 Minuti di Lettura
Giovedì 9 Novembre 2023, 21:44

In cosa consiste la svolta aperturista di Papa Francesco contenuta nelle nuove istruzioni che il Dicastero della Fede ha inviato ad un vescovo brasiliano che chiedeva come dovesse comportarsi nei confronti di transessuali o gay desiderosi di fare da testimoni a battesimi e matrimoni? Il documento firmato dal nuovo prefetto, il teologo argentino Victor Fernandez e controfirmato dal Pontefice è piuttosto articolato e risponde ad alcuni quesiti ormai frequenti in tante parrocchie in tutto il mondo. Ecco cosa stabilisce la Chiesa aperta di Papa Bergoglio («voglio che sia aperta a tutti, tutti, tutti»). 

Un transessuale che chiede il battesimo può essere battezzato? 

«Un transessuale – che si fosse anche sottoposto a trattamento ormonale e ad intervento chirurgico di riattribuzione di sesso – può ricevere il battesimo, alle medesime condizioni degli altri fedeli, se non vi sono situazioni in cui c’è il rischio di generare pubblico scandalo o disorientamento nei fedeli». 

Il battesimo si può dare anche agli adolescenti che soffrono di disforia di genere?

La risposta è positiva. «Nel caso di bambini o adolescenti con problematiche di natura transessuale, se ben preparati e disposti, questi possono ricevere il Battesimo».

Sono previste limitazioni di sorta?

L'unico suggerimento che il Vaticano fornisce è di valutare caso per caso. «Nel contempo, occorre considerare quanto segue, specialmente quando vi sono dei dubbi sulla situazione morale oggettiva in cui si trova una persona, oppure sulle sue disposizioni soggettive verso la grazia. Nel caso del Battesimo, la Chiesa insegna che, quando il sacramento viene ricevuto senza il pentimento per i peccati gravi, il soggetto non riceve la grazia santificante, sebbene riceva il carattere sacramentale. Il Catechismo afferma: San Tommaso d’Aquino insegnava, infatti, che quando l’impedimento alla grazia scompare, in qualcuno che ha ricevuto il Battesimo senza le giuste disposizioni, il carattere stesso «è una causa immediata che dispone ad accogliere la grazia». Sant’Agostino di Ippona richiamava questa situazione dicendo che, anche se l’uomo cade nel peccato, Cristo non distrugge il carattere ricevuto da questi nel Battesimo e cerca il peccatore, nel quale è impresso questo carattere che lo identifica come sua proprietà».

Che definizione viene data del Battesimo? 

Papa Francesco ha voluto sottolineare che «il battesimo è la porta che permette a Cristo Signore di stabilirsi nella nostra persona e a noi di immergerci nel suo Mistero». Questo implica concretamente che «nemmeno le porte dei Sacramenti si dovrebbero chiudere per una ragione qualsiasi. Questo vale soprattutto quando si tratta di quel sacramento che è “la porta”, il Battesimo la Chiesa non è una dogana, è la casa paterna dove c’è posto per ciascuno con la sua vita faticosa». Allora, anche quando rimangono dei dubbi circa la situazione morale oggettiva di una persona oppure sulle sue soggettive disposizioni nei confronti della grazia, non si deve mai dimenticare quest’aspetto della fedeltà dell’amore incondizionato di Dio, capace di generare anche col peccatore un’alleanza irrevocabile, sempre aperta ad uno sviluppo, altresì imprevedibile». 
 

Un transessuale può essere padrino o madrina di battesimo? 

«A determinate condizioni, si può ammettere al compito di padrino o madrina un transessuale adulto che si fosse anche sottoposto a trattamento ormonale e a intervento chirurgico di riattribuzione di sesso. Non costituendo però tale compito un diritto, la prudenza pastorale esige che esso non venga consentito qualora si verificasse pericolo di scandalo, di indebite legittimazioni o di un disorientamento in ambito educativo della comunità ecclesiale». 

Un transessuale può essere testimone di un matrimonio? 

«Non c’è nulla nella vigente legislazione canonica universale che proibisca ad una persona transessuale di essere testimone di un matrimonio». 

Due persone gay possono essere considerate come genitori di un bambino che deve essere battezzato, anche se questo bambino è frutto della pratica dell’utero in affitto? 

«Perché il bambino venga battezzato ci deve essere la fondata speranza che sarà educato nella religione cattolica». 

Una persona gay e che convive stabilmente (coppia di fatto) può essere padrino di un battezzato? 

La risposta è si purché «conduca una vita conforme alla fede e all’incarico che assume. Diverso è il caso in cui la convivenza di due persone omoaffettive consiste, non in una semplice coabitazione, bensì in una stabile e dichiarata relazione more uxorio, ben conosciuta dalla comunità». In ogni caso, «la debita prudenza pastorale esige che ogni situazione sia saggiamente ponderata».

Una persona gay e che convive può essere testimone di un matrimonio? 

Non c’è nulla nella vigente legislazione canonica universale che proibisca ad una persona omoaffettiva e che convive di essere testimone di un matrimonio.