Un’aggressione violenta e vile, con un probabile movente omofobo. Vittima un attivista di Pescara che da oltre vent’anni vive e lavora a Trieste. Lui è Antonio Parisi, che nella città di confine ha frequentato la facoltà di lingue e che oggi lavora nel mondo dello spettacolo. Una persona molto conosciuta, esponente della comunità Lgbt regionale e fra gli ideatori dell’evento Jotassassina, appuntamento che dal 2006 anima Trieste all’insegna della tolleranza e del rispetto. Le foto pubblicate dallo stesso Antonio Parisi sul profilo Facebook, raccontano della brutale aggressione, la sera di martedì grasso in piazza a Monrupino, località sul Carso sloveno, a venti chilometri da Trieste. Lui era in piazza con due amici: «Già prima, nel locale, le persone che poi ci hanno aggredito hanno fatto commenti sul mio abbigliamento. Poi in piazza eravamo sereni e tranquilli e all’improvviso questo gruppo di ragazzi ci si è scagliato contro con una violenza inaudita - racconta -. Non ho sporto denuncia al momento e non so dire se il movente fosse omofobo. Di certo chi ci ha aggrediti mi conosce e sa bene del mio attivismo».
Le vittime sono state portate dal 118 al pronto soccorso. Per uno di loro, con prognosi di quindici giorni, è stata necessaria una notte in ospedale. Il pescarese è a casa, seppur dolorante, deve comunque proseguire con gli accertamenti dopo i violenti colpi ricevuti. Gli aggressori si sono dileguati prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. «Ci hanno aggrediti in maniera bestiale, verso le otto di sera - prosegue il racconto -.
La notizia è arrivata in città ieri mattina e subito, su Facebook, i tanti amici dell’uomo hanno dimostrato vicinanza e affetto. Fra Roma, dove lavora come attore e presentatore, e Pescara, poi vive Marzio Parisi, fratello di Antonio. «Sono certa è che Antonio è una persona pacifica e perbene, intelligente e certamente non violenta. Il fatto che esistano persone come Antonio mi dà la forza di immaginare un domani migliore - ha scritto su Facebook Lisa De Leonardis, un’amica -. Il fatto che esistano persone come quelle che hanno picchiato Antonio mi dice che la strada è ancora lunga». Dal primo post una lunga serie di dimostrazioni di affetto. «Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno scritto e telefonato - aggiunge Antonio Parisi -. E, mi preme dirlo, non solo gli amici. Sto avendo solidarietà dai rappresentanti della politica triestina, da destra e da sinistra, fino al livello regionale. Per non dire del mondo dei locali notturni e dei tanti amici anche dall’estero».