Ciro Miniero, insediamento al posto di monsignor Santoro alla guida della diocesi di Taranto. Da ieri è il nuovo arcivescovo

L'insediamento di ieri mattina
L'insediamento di ieri mattina
di Domenico PALMIOTTI
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Domenica 23 Luglio 2023, 06:00

«Ho percepito la vostra sofferenza causata dai disagi sociali, ambientali, da cui questa nostra amata terra è purtroppo segnata». 
Sono le prime parole da arcivescovo titolare di Taranto di Ciro Miniero, e delineano già uno sguardo sulla città e sui suoi bisogni. Miniero prende il posto di Filippo Santoro, che lascia la guida della Diocesi avendo compiuto i 75 anni di età. L’avvicendamento da ieri è ufficiale. La comunicazione viene data a mezzogiorno dalla Santa Sede in contemporanea a Roma, sala stampa vaticana, e a Taranto, dove in Arcivescovado, nel salone dei vescovi, un lungo applauso accoglie le lettura del messaggio da parte dello stesso Santoro. 

Chi è il nuovo arcivescovo


Miniero, 65 anni, napoletano di Barra, già vescovo di Vallo della Lucania, non è proprio un nome nuovissimo per Taranto. È qui infatti da nove mesi, essendo stato nominato da Papa Francesco coadiutore di Santoro nell’ottobre scorso e alla nomina ha fatto seguito l’ingresso in Cattedrale a dicembre. È stato Santoro a chiedere tempo addietro al Papa un coadiutore che potesse affiancarlo avendo egli, dall’8 settembre 2021, anche l’incarico di delegato speciale per i Memores Domini, associazione di Comunione e Liberazione. Incarico conferito dal Papa, che Santoro manterrà e che in questi ultimi due anni lo ha portato ad “un notevole lavoro complementare” essendo spesso all’estero. 
Dopo nove mesi, Miniero certo non parte da zero. Deve sì ancora approfondire la conoscenza della città, ma un primo quadro d’insieme sembra averlo chiaro, come ha fatto capire nel discorso di ieri. Facilitato dal fatto che con la nomina a coadiutore Miniero aveva già il diritto alla successione, il passaggio formale tra i due arcivescovi è avvenuto nel giro di pochissimi giorni. Santoro, approssimandosi ai 75 anni, ha inviato a maggio la lettera di rinuncia al Papa, ma l’età l’ha compiuta il 12 luglio scorso, trascorso il quale «il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Taranto presentata da monsignor Filippo Santoro per raggiunti limiti di età. Il Santo Padre ha nominato arcivescovo dell’arcidiocesi di Taranto Ciro Miniero, sinora arcivescovo coadiutore dell’arcidiocesi di Taranto» - si legge nella comunicazione vaticana. 

Le dichiarazioni


«Già nove mesi - dichiara Miniero rivolgendosi a Santoro - sono trascorsi dalla pubblicazione della nomina con la quale il Santo Padre mi affiancava a te come arcivescovo coadiutore nella cura di questa Chiesa. Oggi con la pubblicazione dell’accettazione della tua rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi, ti succedo nella guida della Chiesa tarantina». 
Miniero, nato il 31 gennaio, giorno di San Ciro, ringrazia quindi il Papa, e afferma che il primo periodo trascorso in città gli ha fatto conoscere «persone e comunità, tradizioni e tessuto sociale di questa terra». Il tempo trascorso accanto a Santoro, osserva, «mi ha permesso di entrare in punta di piedi in una realtà a me completamente nuova. Ho avuto la possibilità di conoscere il fervore della vostra fede, la vostra vivacità pastorale, la ricchezza delle vostre tradizioni culturali e di pietà popolare», ma insieme a tutto questo ci sono anche i problemi e le disillusioni di una città, che il nuovo arcivescovo non sottovaluta. 
Ecco il richiamo alla «sofferenza». «Cammineremo insieme, impegnandoci a testimoniare nel vissuto quotidiano la nostra fede», afferma l’arcivescovo. Dirà poi Miniero ai giornalisti conclusa la cerimonia: «Taranto mi è parsa molto vivace, molto ricettiva, e capace di inventarsi dal nulla tante cose, però, nello stesso tempo, segnata anche da una vena di rassegnazione. Un po’ come per il Sud. Che il Signore ci aiuti a recuperare uno sguardo di speranza per costruire sempre il meglio per tutti. L’augurio alla città è anzitutto un abbraccio, soprattutto alle persone che con più difficoltà riescono a vivere questo tempo o per le patologie o per i problemi sociali di cui siamo vittime un poco tutti - afferma Miniero -. Che il Signore ci doni la forza di guardare sempre con speranza il futuro e che soprattutto ci aiuti a camminare sempre insieme nella ricerca del bene per tutti. Questo è il mio augurio. Questo è anche il mio messaggio alla città. Che possiamo camminare tutti insieme ricercando il meglio per tutti». 
Miniero parla poi di “diverse” affinità tra Taranto e Napoli «nella vivacità e nel modo di interagire».

Da dove comincerà ora il suo mandato di arcivescovo titolare? «La prima cosa da fare è la conoscenza delle persone, delle comunità, con le loro potenzialità ma anche con le difficoltà che vivono».  

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