Natale, la preghiera dell'arcivescovo: «Vicini ai bimbi e ai detenuti»

Natale, la preghiera dell'arcivescovo: «Vicini ai bimbi e ai detenuti»
di Stefania DE CESARE
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Domenica 24 Dicembre 2023, 10:13 - Ultimo aggiornamento: 11:28


«Vicino ai bambini in difficoltà e ai detenuti. Per loro le feste sono un'altra ferita da aggiungere alla disperazione. Un pensiero anche alle giovani coppie in procinto di avere una famiglia: non abbiate paura». È questo il messaggio di augurio di Natale che l'arcivescovo Michele Seccia ha voluto dedicare alla città di Lecce. Come da tradizione, nel giorno della vigilia il vescovo ha rivolto un pensiero ai cittadini e ai fedeli in procinto di festeggiare le festività natalizie, con una attenzione particolare a chi sta vivendo momenti di difficoltà.

Il discorso


«Nei giorni che hanno preceduto questo Natale racconta Seccia - ho avuto la gioia di incrociare tanti sguardi, di stringere mani, di abbracciare tante persone lacerate dalla sofferenza, di pregare con i piccoli ospiti del Fazzi' e con i ragazzi del "Dopo di noi" e di provare a confortare i semplici, specie quelli che non fanno alcuna differenza tra il vivere quotidiano e la povertà come ingiusta condanna.

In queste ore celebrerò anche a Borgo San Nicola. Ho ancora una volta constatato quanto sia dura la vita per tanti uomini e donne che non ce la fanno più e per i quali questo Natale sarà un'altra ferita da aggiungere alla collezione della disperazione. Per questo, gli auguri del vescovo non possono essere banali e non devono risultare parole di circostanza che arrivano solo ad orecchi abituati ad ascoltare suoni preconfezionati. Non può essere così: la gioia, la pace, la giustizia sociale, la solidarietà, il benessere che, in modo speciale in questi giorni, tutti ci auguriamo, resteranno bei pensieri che ci volano sulla testa finché non sarà Natale per tutti. Finché quella luce non si accenderà in ogni casa. Finché il messaggio di quel Bambino nato a Betlemme - e riproposto come un rinnovato atto di fede ottocento anni fa da Francesco d'Assisi a Greccio - non ci entrerà nella testa e ci penetrerà il cuore come ostinato invito a convertirci. A ribaltare immediatamente la rotta, ad aumentare la velocità e a vivere il nostro cristianesimo come scelta radicale per la vita».

Messaggio ai giovani

L'arcivescovo, poi, ha rivolto un pensiero ai tanti giovani che ha avuto modo di incontrare nel Duomo di Lecce. «L'altra mattina in cattedrale ho incontrato una scolaresca di bambini che con le loro maestre stava ammirando le meraviglie del nostro barocco. Mi sono fermato con loro davanti all'antico presepe in pietra del Riccardi e li ho invitati a cantare con me, "Tu scendi dalle stelle". Per un attimo ho chiuso gli occhi e ho goduto intensamente di quel momento di stupore che il Signore mi regalava mentre i piccoli intonavano la preghiera-poesia. Ho immaginato come quelle voci, allegre e spensierate siano arrivate dritte al cuore del bambinello e lo abbiano commosso. Poi, come un nonno ai suoi nipotini ho dato a ciascuno un bacio sulla fronte e sussurrato parole di gratitudine per quanta vita e quanta tenerezza mi hanno donato in quei brevissimi istanti. Nel mio animo ho ringraziato le loro mamme e i loro papà, coraggiosi per averli messi al mondo nonostante la storia degli uomini continui a raccontare cronache di morte».

Il pensiero alle giovani famiglie


Nel suo messaggio natalizio Seccia non ha dimenticato anche le giovani famiglie e «alle coppie di fidanzati che stanno pensando di mettere su famiglia: non abbiate paura della vita che bussa e che vuole venire alla luce. Non sfuggite ai sacrifici e alle responsabilità della crescita e dell'educazione dei figli». Con una benedizione finale: «Diventerete coraggiosi profeti di speranza nel cantiere del futuro che è ancora tutto da scrivere e che, grazie alla vostra generosità, sarà ricco di amore e di pace».
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