Altra stagione. Ancora in panchina da allenatore per sostituire lo squalificato De Canio si tolse lo sfizio di battere la Juventus. Grande contro le grandi, il Roberto di San Cesario che adesso ha 62 anni e vive il calcio come dirigente della Soccer Dream della quale è stato fondatore. «Un’esperienza fortissima, ci abbiamo creduto subito io, Pasquale Bruno, Javier Chevanton che adesso è impegnato con le giovanili del Lecce, ma che viene a trovarci ancora con affetto, Fabio Vinci, che ha ideato e realizzato una struttura bellissima, una squadra particolare quella dei ragazzi Insuperabili, una grande scuola calcio, il calcio come ragione di vita, e da quest’anno anche una squadra femminile di esordienti. Lo faccio per rendere al calcio tutto quello che mi ha dato». È stato un po’ il mago dei giovani, Roberto Rizzo, portando la Primavera quasi tutta italiana del Lecce a vincere due campionati, due volte la Coppa Italia, due Supercoppe. Grandi risultati con il Matera in D, il ritorno a Lecce nel 2017, le dimissioni clamorose alla terza giornata all’inizio del nuovo campionato. E adesso spinge il Lecce a non spaventarsi del Milan che arriva sulla scia del successo sul Psg. «Il Lecce mi ha dato la sensazione di squadra solida, peccato per la sconfitta di Roma, i ragazzi di D’Aversa stavano giocando una buona gara e avrebbero meritato di tornare a casa con un’altra vittoria da consegnare alla storia. Non devono avere paura del Milan che, come abbiamo visto anche nella partitissima contro il Psg che certamente ha caricato la formazione di Pioli, ha dimostrato qualche difficoltà sulle ripartenze avversarie. Il Lecce sa lavorare sulla velocità dei Banda, di Strefezza, di Almqvist (non ci sarà per infortunio,
Verso Lecce-Milan. Rizzo sa come si fa: nel 2006 l'unica vittoria giallorossa
di Antonio IMPERIALE
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Venerdì 10 Novembre 2023, 05:00
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