La Sud Est cambia binario: via Fiorillo, si svolta col CdA. L’azienda a una triade diretta dal bocconiano Viero

La Sud Est cambia binario: via Fiorillo, si svolta col CdA. L’azienda a una triade diretta dal bocconiano Viero
di Alessandra Lupo
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Mercoledì 25 Novembre 2015, 11:25 - Ultimo aggiornamento: 11:24

Che la soluzione individuata dal governo per il “cambio di passo” delle Sud Est sarebbe passata dalla rimozione del management sembrava ormai inevitabile. E così è stato, infatti, nell’assemblea straordinaria dell’azienda convocata per ieri a Roma, in cui il ministero dei Trasporti ha disposto la revoca immediata dell’amministratore unico, Luigi Fiorillo, nominando al suo posto un nuovo Consiglio d’amministrazione formato da tre membri.

La scelta non è una doccia fredda ma i nomi della nuova squadra sono stati invece tenuti fino all’ultimo nel massimo riserbo. A capo della triade individuata dal ministero, che ha partecipato all’incontro attraverso il direttore generale del settore Trasporto pubblico Virginio Di Giambattista, ci sarà Andrea Viero, docente SDA Bocconi, già direttore generale e vice presidente della multiutility Iren.

Accanto al presidente ci saranno poi Angelo Mautone, dirigente del ministero dei Trasporti e strettissimo collaboratore dello stesso Di Giambattista, impegnato in situazioni di ristrutturazione come nel caso delle Ferrovie della Calabria e Circumvesuviana, e l’avvocato barese Domenico Mariani, con competenze professionali tecnico-amministrative nella gestione del personale e nei rapporti con le organizzazioni sindacali nei servizi pubblici locali.

Oggi si terrà il primo consiglio di amministrazione della nuova gestione. «I nuovi consiglieri di amministrazione - si legge in una nota del Ministero - hanno accettato con spirito di servizio, mettendo a disposizione le loro competenze professionali, la richiesta del Ministro per un nuovo corso delle Ferrovie Sud Est che affronti le criticità in una prospettiva di stabilizzazione, chiarezza e prospettive di una società che eroga servizi ai cittadini avvalendosi del contributo di oltre 1.300 lavoratori».

La triade sostituirà dunque Luigi Fiorillo che esce di scena dopo 22 lunghi anni, nonostante la conferma arrivata solo pochi mesi fa che ne prorogava l’incarico fino a luglio 2016. Ecco perché in molti ipotizzavano un addio “dolce” del manager, magari in corrispondenza dell’approvazione del prossimo bilancio, che si terrà in primavera. Invece il governo ha deciso di perseguire la strada del taglio netto, annunciata già da alcune settimane, “licenziando” il manager sulla cui testa pendono anche diverse indagini della magistratura per truffa allo Stato, turbativa d’asta e danno ambientale.

Una situazione che negli ultimi tempi aveva finito per imbarazzare il governo, anche alla luce degli scandali giornalieri legati alla gestione ormai inadeguata delle Ferrovie del Sud Est, che ogni anno servono 17 milioni di pugliesi attraverso il servizio su ferro e gomma. Ecco perché il ministro Graziano Delrio aveva annunciato un radicale cambio della gestione, conditio sine qua non perché il governo possa acconsentire alla ricapitalizzazione dell'azienda, attraverso il maxi-emendamento alla Legge di Stabilità nel suo passaggio alla Camera dei Deputati. La rimozione di Fiorillo, colpo di spugna anche su equilibri politici evidentemente ritenuti più fragili di un tempo, dovrebbe infatti essere seguita dallo stanziamento di 50 milioni di euro quantificati e richiesti dalla Regione Puglia, cliente unico e fortemente insoddisfatto dei servizi di Fse. Quella cifra servirebbe infatti a dare respiro all’azienda, che al momento non può permettersi nemmeno il cambio olio dei mezzi ed è costretta a tenere ferme sui binari morti anche quelle 25 carrozze finite nel mirino dei giudici per l’impossibilità di adeguare i locomotori.

Tuttavia il ministero non avrebbe sollevato alcun rilievo sul bilancio, approvato con 7mila euro di attivo e una relazione del collegio sindacale tutto sommato positiva, solo lo scorso 30 giugno. Il passaggio dall’amministratore unico al Cda, che dovrebbe contenere un contestuale cambio di statuto dell’azienda, apre comunque uno scenario nuovo e anche la presenza del pugliese Mariani - ritenuto politicamente vicino a Michele Emiliano - sembra garantire la collegialità delle scelte. Tuttavia la Regione alla richiesta di indicare un membro del consiglio di sua fiducia avrebbe rifiutato con fermezza, ritenendo di dover mantenere ferma la distanza di sicurezza con la gestione dell’azienda e ovviamente con i suoi debiti che hanno sempre impedito all’ente pugliese di acquisirne la gestione.

L’assessore ai Trasporti Giovanni Giannini commenta: «È arrivato un segnale, ora seguiremo con attenzione gli atti che questo nuovo Cda siglerà dopo il suo ingresso. Rimaniamo dell'avviso che tra gli atti di competenza del ministero - prosegue l’assessore regionale -, oltre ad avvicendare il managemnet, ci sia quello di ricapitalizzare sia pure parzialmente la società e dare tempo e modo a questo nuovo organismo di affrontare seriamente il problema. Se non ci fosse questo intervento la nomina servirebbe a ben poco». Sulla stessa nomina, Giannini ribadisce: «La Regione non ha espresso indicazioni per il Cda, visto che non ha intenzione di assumersi la responsabilità di debiti che i cittadini pugliesi non hanno contratto».

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