Primarie nel centrodestra, giù il sipario: si arrendono i mediatori, restano i due candidati. Poli-Emiliano su twitter: sabato confronto pubblico a Turi

Primarie nel centrodestra, giù il sipario: si arrendono i mediatori, restano i due candidati. Poli-Emiliano su twitter: sabato confronto pubblico a Turi
di Francesco G. Gioffredi
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Giovedì 23 Aprile 2015, 10:59 - Ultimo aggiornamento: 16:25

Poli-Emiliano, confronto pubblico. La senatrice lancia l’idea su Twitter, il leader del centrosinistra accetta e le dà appuntamento sabato a Turi - Non arretra, nemmeno un po’. E sceglie il suo interlocutore, l’unico: Michele Emiliano, il candidato governatore del centrosinistra. Segno che Adriana Poli Bortone non vuol nemmeno ingaggiare il braccio di ferro con l’altra metà del cielo di centrodestra. E punta direttamente al bersaglio grosso, al leader del Pd a questo punto favorito d’obbligo per le regionali del 31 maggio. Le parole sono dosate con cura: «Ho già chiesto su Twitter al mio unico competitor, Michele Emiliano, un confronto pubblico e lascio a lui la scelta del luogo e della data. Voglio chiamarlo a rispondere su quello che è stato fatto in questi ultimi dieci anni e spiegare quale Puglia vorremmo per i prossimi cinque. Tutto il resto è noia». L’assist è subito raccolto dal “socialmediatico” Emiliano, che fissa luogo e data, sempre su Twitter: «Sabato alle 10.30 a Turi». E a stretto giro c’è pure l’ok dell’ex senatrice salentina.

Insomma: il primo confronto pubblico sarà tra Emiliano e Poli Bortone. Ma l’ex senatrice è in questi giorni alle prese con un’altra spinosa questione: la possibile defenestrazione da Fratelli d’Italia, partito di cui è dirigente nazionale. Il cortocircuito è ormai noto, ed è costato laceranti dibattiti nel partito erede di An: da mesi Fd’I in Puglia sostiene Francesco Schittulli, e la stessa Poli s’era spesa in prima linea per il professore; quando però Silvio Berlusconi ha scelto proprio la sua ex ministra come candidata di Forza Italia contro Schittulli, s’è aperto il bivio per Giorgia Meloni e co. E cioè: restare fedeli al prof, o sostenere una propria dirigente? Ha prevalso la prima opzione, poi condita dall’invito rivolto a Poli Bortone di fare un passo indietro e dall’idea (naufragata) delle primarie last minute. Col paradosso sullo sfondo: l’ex sindaca di Lecce candidata contro il suo stesso partito. Il nodo c’è, come spiega il coordinatore regionale di Fd’I, Marcello Gemmato: «Espulsione? La Poli è un’esponente del nostro partito che in questo momento è dall’altra parte. Il partito, all’unanimità, si è espresso per primo al fianco del professore Schittulli.

Tutto questo sarà oggetto di una direzione nazionale che si celebrerà a Roma, il 28 aprile, nel corso della quale si deciderà tutti insieme la linea da tenere». Il partito pugliese, peraltro, è sempre stato critico - già dal primo minuto - circa la candidatura dell’ex senatrice. Una contraddizione che sta affiorando, sempre di più. Ma in caso di addio a Fd’I, partito sposato per il suo legame (anche nel simbolo) con An, Poli Bortone cosa farà? La tentazione di un clamoroso ingresso in Forza Italia, ammaliata dalle lusinghe di Berlusconi, non è mai tramontata del tutto. E sarebbe l’ennesima stoccata nel fianco di Raffaele Fitto, storico contendente della lady di destra. Una cosa sembra ormai certa: difficilmente Fratelli d’Italia farà la piroetta negando il sostegno a Schittulli. In cottura c’è anche la lista elettorale, che si affiancherà a “Oltre con Fitto” e al listone unico di Ncd-Area popolare e Movimento Schittulli. I transfughi da Fd’I fedeli a Poli Bortone invece confluiranno nella “lista del presidente” o addirittura in Forza Italia.

Primarie, giù il sipario. Si arrendono i mediatori, restano i due candidati - Giù il sipario.

Il sogno di una notte di primavera evapora nel nulla, com’era prevedibile. Niente primarie last minute di centrodestra, coalizione che alle regionali si sdoppierà, in nome di guerre nazionali, faide pugliesi, veti personali. Una marmellata di polemiche che nemmeno la proposta dell’altroieri di Giorgia Meloni, la leader nazionale di Fratelli d’Italia che ha il partito da una parte (con Francesco Schittulli) e la candidata dall’altra (Adriana Poli Bortone), ha reso meno amara. «Primarie, domenica, tra i due candidati», aveva rilanciato l’ex giovane ministra, incassando l’entusiastico disco verde dello stesso Schittulli e dei suoi sponsor politici (Raffaele Fitto e il Ncd), ma la sonora bocciatura dei berlusconiani di Forza Italia (che invece spalleggiano Poli Bortone). L’ultimo flebile tentativo di mettere in cantiere le primarie doveva andare in scena ieri mattina, durante il vertice unitario convocato da Schittulli, ma i berlusconiani e Poli Bortone hanno disertato il tavolo.

«Chi dice no alle primarie vende la Puglia al centrosinistra», tuona il professore filo-fittiano. «Una farsa strumentale», controbatte Luigi Vitali, l’inflessibile colonnello berlusconiano di Puglia. Al centro di tutto, prima scintilla del big-bang e traccia perenne, le possibili epurazioni dei fittiani dalle liste di Forza Italia, non escluse da Vitali e rispedite al mittente da Schittulli. Eppure - tattico o no, legato o meno alla gestazione della lista “Oltre con Fitto” - ieri dai fedelissimi dell’eurodeputato salentino è sembrato esserci un parziale passo indietro: «Fitto ha detto sì all’appello alle primarie, quindi quando si fa un passo in avanti si cancellano gli errori precedenti da qualunque parte essi siano», hanno coralmente spiegato i deputati Roberto Marti e Nicola Ciracì, ormai però consapevoli che le primarie erano tornate nel cassetto. È ormai, da entrambe le trincee, un continuo esercizio ad intestare all’altra parte colpe e inclinazione alla litigiosità.

Marti e Ciracì erano, ieri, i delegati fittiani al tavolo schittulliano. Tavolo che ha rinsaldato il patto, fatto lievitare i rimpianti, e nulla più. Insomma: nessun miracolo. Tanto che si lavora alle rispettive liste, e ieri l’occasione è stata propizia anche per presentare il simbolo unitario di Ncd e Movimento Schittulli. Persino la stessa Meloni è sembrata rassegnata, ieri: «Le abbiamo provate tutte. Purtroppo dobbiamo prendere atto che qualcuno ha deciso di spaccare tutto. Invito a smetterla di polemizzare tra di noi perché è arrivato il momento di fare la campagna elettorale e di occuparsi dei problemi dei pugliesi». Bandiera bianca. La guerra continui pure: «Se Adriana Poli Bortone e i suoi alleati, Forza Italia e Lega Nord, non accettassero di fare le primarie, vorrebbe dire che, probabilmente, si sono venduti la Puglia e che hanno già deciso per altri accordi che esulano dai veri interessi della regione, mettendo il centrodestra in condizioni tali da non poter vincere», accusa Schittulli.

Aggiungendo: «Fitto mi ha detto che il suo interesse è quello di avere una Puglia di centrodestra e unita: è quindi disposto a tutto. Se il problema di Forza Italia “romana” è Fitto, io mi farò garante che questo problema può essere rimosso. E quindi che si vada tutti uniti e compatti, ma temo invece sia una partita che non interessa la Puglia». Con lui in conferenza stampa, oltre a Ciracì e Marti, c’erano anche Ignazio Zullo (capogruppo Fi in Consiglio regionale), Massimo Ferrarese (coordinatore regionale Ncd) e Marcello Gemmato (coordinatore pugliese di Fd’I). «Siamo stati venduti, è una partita che si gioca altrove», ha accusato quest’ultimo. E Ferrarese ha aggiunto: «Questa cosa è già successa cinque anni fa quando è stata regalata una vittoria: se dovesse accadere, ma io mi auguro di no, lo stesso candidato che ha fatto vincere il centrosinistra cinque anni fa, lo farebbe rivincere. Sta nei fatti».

Da Vitali solo porte chiuse, però: «L’idea delle primarie last minute è solo una farsa strumentale alla quale non credono loro per primi e alla quale non intendo prestarmi. Le primarie sono una cosa seria, vanno fatte con criterio, con regole discusse e condivise, con tempi che permettano ai candidati di incontrare gli elettori ai quali illustrare perché votare per uno o per l’altro. Il centrodestra un suo candidato unitario lo aveva già scelto ed era sostenuto da tutti i partiti. Poi questo candidato unitario ha deciso di spaccare in due la coalizione, schierandosi da una parte e cacciando l’altra. Se Schittulli vincesse queste ipotetiche primarie ci troveremmo punto e a capo. Con lui che torna a imporre a Forza Italia i candidati dettatigli da Fitto, io che mi rifiuto e lui che ci caccia».

Storace: "La Poli ritiri la candidatura" - "Adriana Poli Bortone farebbe bene a ritirare la sua candidatura civetta, che e' utile solo a Michele Emiliano per il governo della Puglia". Lo afferma Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra e vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio. "L'illusione di Berlusconi di dare una lezione a Fitto - afferma - sta rischiando di far perpetuare il dominio della sinistra in Puglia e Forza Italia passa dal 20% all'8% dei voti. L'atteggiamento della Poli Bortone e' inspiegabile: illusorio pensare che il carisma sia eterno, specie quando si fanno cosi' tante capriole politiche da venir ribattezzata Poli Poltrone. Pretende, Adriana, ogni volta di candidarsi a tutti i costi. Nel 2010 spacco' il centrodestra rifugiandosi nell'Udc di Gianfranco Micciche' e ora lo fa di nuovo rompendo addirittura con il suo partito attuale, Fratelli d'Italia. Quando nel 2013 mi sono candidato alla presidenza del Lazio, c'era chi voleva Beatrice Lorenzin anziche' me. Non mi misi a frignare e chiesi solo di verificare i consensi di entrambi ma ne' io ne' l'attuale Ministro della Salute ci ringhiammo addosso".

"La realta' - sottolinea - e' che in un durissimo scontro interno a Forza Italia, la Poli Bortone si e' prestata al gioco. Addirittura ha sbeffeggiato la proposte di elezioni primarie con il prof. Schittulli, che fino a pochi giorni fa era anche il suo candidato preferito. Berlusconi le ha portato in dote persino Salvini, che non aveva intenzione di schierare una lista in Puglia. Ma quando il Cavaliere chiama, ha evidentemente buoni argomenti. Brutta pagina, che la Poli Bortone farebbe bene a mettere rapidamente da parte. Finire tra i fischi e' la chiusura piu' brutta per le attrici stagionate che non si rassegnano al calare del sipario".

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