Puglia, in un anno perse 2mila imprese: «Troppe attività mordi e fuggi»

Puglia, in un anno perse 2mila imprese: «Troppe attività mordi e fuggi»
di Serena COSTA
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Venerdì 5 Gennaio 2024, 05:00

Troppo individualiste e dalla vita breve: incapaci di fare rete e di creare un solido tessuto industriale, le imprese pugliesi non durano mediamente più di 2,3 anni. Non è un caso che il 2023 si sia concluso con un saldo negativo dello 0,6% per le aziende della Puglia: a questo risultato “in rosso” hanno contribuito principalmente agricoltura e commercio. E non è casuale neanche il fatto che nell’anno appena concluso la crescita economica del Tacco d’Italia sia decisamente rallentata, proprio a causa del mancato contributo da parte dell’industria regionale, stordita dalle congiunture internazionali.

Il report

Questo lo scenario emerso ieri mattina nel corso della presentazione del nuovo report annuale dell’Osservatorio economico Aforisma, «uno strumento utile per cercare soluzioni utili, ma al di sopra degli orientamenti politici», ha specificato il direttore, Andrea Salvati.
La sproporzione nella composizione della forma societaria è di tutta evidenza: 223.273 imprese individuali contro 72.000 società di capitali e 24.362 società di persone. Una corsa all’apertura della partita Iva vocata più ad aggredire sussidi e fondi pubblici, che a creare lavoro e a incrementare la produttività e la redditività. Ecco perché molte ditte non riescono a passare la nottata e ad affermarsi sul mercato.
«Nel 2023 – ha spiegato Davide Stasi, responsabile studi dell’Osservatorio – l’economia pugliese è cresciuta in maniera più moderata rispetto al periodo post-Covid, poiché si è esaurito l’effetto di rimbalzo.

Nel primo semestre del 2023, il Pil è aumentato dell’1,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma tale crescita si è indebolita nel terzo e nel quarto trimestre: una decelerazione dovuta all’andamento dell’industria pugliese, che ha risentito del peggioramento dello scenario congiunturale».

I dati

E dunque, a novembre 2023, la variazione delle imprese attive nelle province di Bari e Bat si è chiusa con un -0,9%, il dato più alto, seguito dal -0,7% della provincia di Lecce; chiudono l’anno a pari merito Foggia e Taranto (-0,4%), mentre l’unico saldo positivo è quello della provincia di Brindisi (+0,3%). In numeri puri, le imprese pugliesi sono diminuite di 1.963 unità, passando da 332.997 a 331.034. La contrazione maggiore si registra nell’agricoltura - che pure continua a rappresentare un quarto della fetta di tutto il settore produttivo pugliese - che ha perso 2.233 unità (da 77.619 a 75.386), con un tasso negativo del 2,9%. L’altro zoccolo duro del mondo imprenditoriale regionale è costituito dal commercio, che perde l’1,8%, passando da 95.635 a 93.933 unità. In deciso calo anche le attività manifatturiere: da 23.723 a 23.276 (-1,9%). In controtendenza è andato il settore delle costruzioni, «grazie agli investimenti pubblici sostenuti dal Pnrr, mentre l’edilizia privata ha subìto gli effetti del blocco della cessione del credito e dello sconto in fattura» ha aggiunto Stasi.

Le reazioni

«Occorre favorire iniziative a tutela del potere d’acquisto dei consumatori, con particolare attenzione ai nuclei familiari con figli – ha dichiarato la presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone –. Inoltre, la Regione Puglia ha tanto investito sul turismo, considerandolo un settore strategico per lo sviluppo socio-economico: sono aumentate le imprese e gli occupati nel settore, con ricadute positive per tutto il territorio regionale». Una risposta, questa, alla domanda interlocutoria del docente di Economia di Unisalento, Guglielmo Forges Davanzati, in merito all’opportunità di continuare a puntare o meno sul turismo come volano di sviluppo dell’economia pugliese.
Il presidente di Confindustria Lecce, Nicola Delle Donne, ha poi puntato il dito sulla mancanza di manodopera di base, mentre l’assessore regionale alla Formazione, Sebastiano Leo, ha ribadito come la Regione stia continuando a sostenere i giovani Neet, qualificandoli con strumenti utili a trovare un efficace inserimento nel mondo del lavoro.

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